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lunedì 7 novembre 2011

Ora vi racconto una storia

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Torno a casa, Anna da camera sua grida: “ Hey Eli, guarda il computer, parlano di casini a Genova”. In trenta secondi la sacca del compuer e’ a terra, cosi’ come giacca e borsa, e subito mi sintonizzo sul sito del Secolo XIX, primo quotidiano cittadino.


Non ci vuole molto a capire: il Bisagno e’ esondato, ora sembra cosi’ chiaro che sarebbe successo.



Parlano di quattro vittime, una sembra avere 15 anni..tremo, non posso non pensare a mia sorella; ma ecco un video: quella e’ casa di mia zia.. chiamo, il cellulare non prende, allora provo a casa. Il primo tentativo va a vuoto (lo “Tsunami” ora e’ nella mia testa), ritento e finalmente una voce tentennante: “Etta sto bene, me la sono scampata per un pelo”.

Le vittime non hanno ancora nome, ma già sai che con ogni probabilità qualcuna la conoscerai, ed effettivamente è così.



L’impotenza che provi è pari ai chilometri che ti separano dai tuoi luoghi, ma quel pandemonio lo stai osservando in direttissima, perchè i registi sono le stesse persone che si trovano al centro del ciclone: guardano attoniti lo sfacelo dietro gli schermi dei loro cellulari. Nessun filtro, quella è realtà e quasi sorrido sentendo quel burbero accento che ora mi suona tanto familiare, quanto buffo.


Una realta’ mediatica, che ti accorgi diventare concreta quando in quadro ci sono le starde che hai sempre calpestato. Come un “aforismo”, le immagini mediatiche, sono verita’ dette in brevi spezzoni .


Chi avrebbe mai pensato che “la superba”: citta’ dal clima mite, dove le genti dell’estremo nord venivano a trascorrere gli inverni ; si stia ora trasformando in una Thailandia mediterranea, dal clima monsonico.


Anni di incurie in luoghi dove gia’ da principio non si sarebbe dovuto costruire e eventi climitaci straordinari , sono la cattiva ricetta di questi giori trascorsi fra rabbia ed incredulita’.


Bollettini ufficiali che indicano “allerta 2”, ma cosa significa? in molti se lo sono chiesti, perche’ oggi la situazione, e non di Genova solamente, e’ da massima allerta. Gli indicatori del passato sono incoerenti rispetto le nuove circostanze che ci troviamo a vivere.


Ora vorrei essere a casa mia, stivali da pioggi e pala in mano, ad aiutare i miei amici e quelli che lo diventerebbero, fra un metro e mezzo di fango e due etti di focaccia.


Quando ho pensato a questo post, il mio scopo era quello di scrivere riguardo al sentore che proviamo davanti alle diverse immagini ..rileggendo mi accorgo di essere uscita fuori tema, o semplicemente di essere andata oltre, perche’ la "veduta da fuori" e' possibile solo per chi si sente distante.



" Se gli architetti che hanno costruito Genova avessero avuto spazio, se avessero potuto abbandonarsi alla fantasia e senza ostacoli ai loro capricci, non avrebbero potuto trovare le infinite risorse e la multipla varietà di motivi, di disegni e disposizioni ai quali la facciata dei loro palazzi deve un’originalità di carattere, e che introduce in ogni anfratto l’inatteso della grandezza"







Louis Enault

giovedì 15 settembre 2011

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(.. Ma è proprio attraverso la negazione presente in questa massima , che ai sensi appare come l'esplicazione di una realtà assoluta, che rifletto.)














In media in repubblica Moldava vengono abbandonati in istituti residenziali più di 400 bambini all'anno, la cui età oscilla fra 0 e 6 anni.












Solamente per il 22,2 % viene offerta una soluzione definitiva, mentre il 75,6 % rimane negli istituti residenziali, gli internat.




Nel 2009 , dei 40803 nati, 14634 sono stati abbandonati e quasi tutti da ragazze adolescenti.



L'Indennità mensile offerta dallo stato per le madri non assicurate è di circa 250


lei ( 16 euro circa).




Una confezione di pannoloni sufficiente per due settimane costa 245 lei.




Missione sociale Diaconia, in collaborazione con Caritas Ambrosia


na e Caritas Vienna ha dato vita ad un centro di accoglienza


per madri sole . “In braccio alla mamma” accoglie 10 coppie madre-bambino, garantisce loro assistenza di varia origine e soprattutto da una nuova alternativa alle donne che altra scelta non avrebbero se non quella di abbandonare il pr


oprio piccolo.






Le difficili condizioni di vita, sommate ad un'ancora presente cultura omerica "della vergogna" , costringono ( fra i vari casi) ragazze poco più che bambine e violate a dover abbandonare il tetto familliare, perché sono gli stessi consanguinei a lavarsene le mani.







I casi estremi, di illimitata ingiustizia, si intrecciano a fatti di ordinaria normalità: Donne sedotte ed abbandonate, gravidanze non previste ( o previste e poi ignorate).



Altro da dire non mi resta, se non augurare in bocca al lupo alla nuova squadra!





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giovedì 8 settembre 2011

Billy Elliot parlava russo...

4 commenti:




Mi sono ritrovata indecisa sul titolo da dare a questo post, ho utilizzato il cursore canc. svariate volte.
Ho giudicato che " L'elefante e la farfalla" potesse risultare offensivo. ( per me stessa più che altro).



Step 1

Quando ero poco più bassa di adesso e di anni ne avevo 5 , io ballavo.
Ricordo una cascata di boccoli ed un tutù rosa.

Step 2

Oggi di anni ne ho 24, porto capelli taglio corto e i boccoli sono indisciplinati ( mi piace definirli in auto gestione), ma c'è una cosa che mi accomuna a quella bambina (oltre l'altezza) , perché oggi io torno ad essere ballerina.

Step 3

Ha inizio la mia nuova vita da danzatrice, solo a dirlo mi sento già più ricercata, distinta. Quindi via i 12 tacchetti e avanti scarpette (che poi altro non sono che ciabatte informi, ma la legge dell'eleganza non ammette volgarità).

Step 4

Seguo le rigide regole del maestro e mi presento puntuale alla lezione indossando un vestito come da richiesta, ma presto mi accorgo di essere la sola a portarlo.

Step 5

Anche se i passi sembrano interpretati alla moviola, percepisco di non cavarmela poi così male.

Step 6

Qualche problema con la rotula, ma con "eleganza" mi rimetto in sesto.

Step 7

Se chiudo gli occhi sono baby di dirty dancing: forse anche a lei sarà capitato di vestirsi in modo inappropriato, con costanti dolori alla milza.

Step 7

Solitamente nel calcio "lo straniero" è motivo d'orgoglio, ma non riesco a fiutare se questa mia peculiarità sia stata colta o se, semplicemente, credono io sia una moldava poco dotata.

Step 8

M
i accorgo di non essere l'unica straniera.

Step 9

Sulla carta io sono l'unica straniera: unica a non essere nata in questo paese e unica a non essere in possesso del passaporto moldavo. Queste persone però parlano lingue diverse ed è qui che la lezione assume un tono singolare.

Step 10

Mi soffermo ad osservare il momento ( intanto mi riposo), che altro non è che normale routine qui in Moldova, un paese bilingue, nato da genitori stranieri. Il Romeno ed il russo che si intersecano con estrema semplicità, un automatismo che aimhè rende difficile la comprensione e che non mi permette di integrarmi del tutto.
Il maestro interrompe la danza e muta la lingua: è la stessa persona di due minuti prima, ma a me appare come un nuovo Vlad . E' buffo, le espressioni e la gestualità commutano così come il suo codice . Quasi stessi assistendo ad un teatrino, all'imitazione comica del “carattere” di un paese straniero e alle sue consuetudini, sorrido.

Step 11

L'argomento è spinoso; d'altronde la lingua ufficiale è il romeno, ma sembra che la popolazione di ceppo russo non abbia alcuna intenzione di convertirsi ad essa. In molti sentenziano sull'accadimento. Io credo semplicemente che questo sia frutto della storia di un paese, non capriccioso, ma costretto a subire continui cambiamenti. Il tempo sovietico non è un ricordo sfumato, ma ancora ben nitido, così come la romantica reminiscenza dei tempi passati che dura soprattutto nei villaggi. Molti giovani invece lamentano il pigro processo di sviluppo e per questo migrano, perché il loro tempo è molto più celere di un semplice ricordo.

Step 12

LAVORI IN CORSO:

Il processo metamorfico é ancora in via si svolgimento.
Se prima ero calciatrice con l'animo gentile della ballerina, oggi sono ballerina con il fisico grave della calciatrice (a fine carriera).. ma l'impazienza non si addice alle signore sofisticate , quindi attendo.

P.s: Prossimamente invierò l'invito per il saggio di Natale.

venerdì 24 giugno 2011

Mattina in Diaconia

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Ti svegli e sei più stanca di quando hai chiuso gli occhi la sera prima, ma maledire il divanoletto non serve a niente!
Un caffé , una colazione veloce, perchè immancabilmente sei in ritardo.
Filobus affollato.. puzza, tanta puzza...
Arrivi in ufficio già stressata, ma basta poco per risollevarti il morale, perchè una collega fa partire un video... ti strofini gli occhi, non ci puoi credere: "ma Anna, sei tu!!!!" perché i miei occhi hanno visto cose che voi umani... i miei occhi hanno visto Anna ballare.. e signori, questo cagnolino ve ne potrà dare un primo assaggio!!!! ( ovviamente io sono l'ippopotamo).

Elisa

Suona la sveglia, la posticipo di dieci minuti, poi mi alzo. Spesso la mattina canticchio tra me e me canzoni improponibili, tipo "5 minuti solo 5 vedrai"...oggi è il turno di "Auimmaue". Colazione, denti, trolleibuz. Si arriva in ufficio, e la canzoncina è sempre la stessa.
Parte il video...ho passato questi mesi a capire chi mi ricordasse la Eli...prima pensavo alla nonnina di Ranma...poi a Zoolander...poi a Kung fu Panda...ma ora, l'illuminazione: Hippo!
Buona giornata anche a voi!

Anne


sabato 18 giugno 2011

Un Paese per Vecchi

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Ho assimilato l'idea di “casa” il mattino dell'undici Giugno, quando ancora rintronata dalla sveglia ho
sorseggiato il primo caffè del mattino e preso fra le mani il giornale: una piccola routine che mancava alle mie giornate ormai vissute nel web.

..E come spesso accade alienandosi dalla realtà che “ci” vive, sono i nostri stessi pensieri a prenderci alla sprovvista.

Riflessioni che migrano anch'esse assieme a noi e che, catapultate in una realtà che non le riguarda, si fanno più intense , disgreganti : mandando in frantumi ogni convincimento.

E' complicato visualizzare qualcosa di cui non si ha conoscenza: la prima volta che ho sentito il termine “ internat” non ho pensato a niente, la prima volta che ho visto un “internat” , ho capito tutto.


Eredità del regime sovietico, gli Internat nascono come centri di accoglienza per bambini dotati, ma presto diventano mezzo utile alle famiglie che decidono di migrare per lasciarvi i figli . Con la promessa (un giorno) di tornare, queste famiglie non fanno che determinare una nuova generazione di orfani sociali.

Un quarto di popolazione in età lavorativa emigra , più del 50 % dei bambini residenti nei villaggi subiscono l'assenza di uno o di entrambi i genitori, rimanendo spesso alle cure degli anziani . Le difficili situazioni di vita spingono queste persone ad intraprendere il viaggio anche sprovviste dei documenti necessari, diventando frequentemente vittime della tratta degli essere umani.

E come un “cane che si morde la coda”, molti dei dei genitori che rimangono in patria sono alcolizzati ed è la violenza domestica un' altro fattore determinante che spinge i bambini ad allontanarsi da casa, diventando facili prede delle organizzazioni criminali.

Passeggiando fra gli stretti corridoi degli internat, mi rendo conto della minaccia intrinseca di questo luogo. Se rifletto sul mondo conoscibile, di cosa questi bambini hanno esperienza?


.. Di 4 mura, 50 persone in tutto, abiti smessi e di qualche nozione di matematica...


«...alla dimora della prigione, e la luce del fuoco che vi è dentro al potere del sole. Se poi tu consideri che l'ascesa e la contemplazione del mondo superiore equivalgono all'elevazione dell'anima al mondo intelligibile, non concluderai molto diversamente da me . Nel mondo conoscibile, punto estremo e difficile a vedere è l'idea del bene; ma quando la si è veduta, la ragione ci porta a ritenerla per chiunque la causa di tutto ciò che è retto e bello, e nel mondo visibile essa genera la luce e il sovrano della luce, nell'intelligibile largisce essa stessa, da sovrana, verità e intelletto.»


Noi sappiamo aggirare il pericolo perché ne abbiamo coscienza, ma loro no e spesso ( per volontà di riscatto) , è dello stesso pericolo che si nutrono.

Troppo piccoli per rimanere soli, troppo arrabbiati per sognare: li immagino chiudere gli occhi per inventare un posto che non c'è..

lunedì 2 maggio 2011

Ratatouille dell' Est

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Io del viaggio conservo gli odori..









Dovrei catturarli, impottigliarli per poi collaudare l'aroma con voi che mi state ascoltando. Ubriacarvi con il loro effluvio, ma visto che non mi è possibile, ciò che mi è dato fare è provare a spiegarmi a parole..





Frontiera Moldova- Romania



Varichina: sbiancante, disinfettante.
L'esalazione , che non ti aggrada, provoca di rimpetto una condotta che non ti appartiene. Un vicolo cieco di una sola dozzina di metri, capace di renderti inquieto, inibito.
Allora penso a Sciascia e forse è vero che “ la sicurezza del potere si fonda sull'insicurezza dei cittadini”.




Brasov



Brasov sa di Lagrain: un rosso deciso, genuino, ricordo dell'Alto Adige e di una torta sfornata di poco.
Fruire di questa dimensione mi aggrada, ma passa poco che i miei recettori sensoriali registrano una nuova sensazione. Questa volta non è un odore, ma un un suono: un si bemolle stonato.



Eccoli li , il popolo dei “sensa palanche” (senza soldi), giunti numerosi con i loro portafogli gonfi.
Cacciati a pedate dalla Costa Smeralda, è da queste parti che si riversano.
Li osservo e mi rendo conto che non è solo l'attrattiva del sesso a spingerli nel viaggio, ma bensì la seduzione dettata dall'accessibilità.
Il fascino dello sentirsi “signori”.. non rendendosi conto di mostrarsi più miserabili oggi, di quanto non lo fossero ieri.




Bucarest



O de Parfum by “ Focucci” ( Fiorucci made in Cina).
Una buona fragranza, ma contraffatta, svanisce in fretta.
La città mi piace, ma è la celerità con la quale tutto scorre, l'origine della mia impressione.
Il centro storico che alterna i cantieri ai locali di lusso, e poi i bambini..
Anni fa li chiamavano i “bambini di Ceausescu”, orfani della follia.
Non indossano abiti sdrucciti (almeno non tutti), scavalcano le barriere della metropolitana, si inginocchiano ai tuoi piedi e pregano, domandano la tua carità.
Ti dicono che sono zingari, quasi a giustificazione del non intervento.
Io, invece, vedo solo un'infanzia abbandonata, di cui sono ancora i pochi ad occuparsi.




Delta del Danubio- Murughiol



Se pur nata sotto un segno di fuoco, è l'acqua l'elemento che prediligo: cheta e silenziosa, che all'occorenza risacca.
Il bird watching è l'attività che i pescatori di Murighiol pubblicizzano, ci lasciamo persuadere, ma francamente è un passatempo che non convince, allora mi abbandono al suono del motore dello scafo, al cinguettio degli uccelli e all'odore, per lo più di pesce, che potreste giudicare fetore, ma che invece profuma di grigliata.




Chisinau




E' il momento di rincasare, ma questa volta non è Genova, non è Milano la nostra casa.
E' un altro luogo, al quale non riesco ancora ad associare una sensazione definita , ma che comunque.. profuma di buono.

giovedì 24 marzo 2011

REGRESAMOS.. Ed io speramo che me la cavo

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Questa canzone la dedico a voi ..


Nostalgica lo sono di familiarità : mio fratello d'altronde si chiama Fabrizio (e per fortuna è lui il primogenito, altrimenti oggi io sarei Fabrizia?).



L'ho scelta in genovese , così che la possano comprendere un po' tutti: africani, milanesi , spagnoli e Napoletani!!!



E a voi che domani non vedrete il mare, non mi resta che dirvi.. spiacente!



"Il mondo è la mia casa".. ma è tanto bello tornare da mammà!










A presto!

mercoledì 9 marzo 2011

Una mimosa per traverso

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“… Donna,
non sei soltanto l'opera di Dio,
ma anche degli uomini,
che sempre ti fanno bella con i cuori
...”





e talvolta con le botte...





Chisinau- Italia- Mondo , 8 Marzo 2011



Un Inno alla donna, alla madre e alla figlia..




Non c'era uomo, oggi in Chsinau, che non ergesse un fiore fra le mani : un pensiero per l'amata consorte, un offerta al cuore.




“Un giorno di tregua”! Penso io.. ( e domani, un'altra volta in trincea)




Perché dati alla mano: almeno due di questi uomini armati di tulipani dovrebbero fare i conti con la propria coscienza...




E come ogni accadimento avverso, “tutto il mondo è paese”, perché “i panni sporchi” se li lavano casa un po' tutti ( perdonate l'apoteosi di proverbi).




Lo so che oggi avrei dovuto scrivere il report (in parte l'ho fatto), ma l'impaziente voglia di cercare notizie a riguardo mi ha fatto perdere la cognizione del tempo; e .. cerca cerca.. e cerca cerca.. non ho poi trovato così tanto..




Le ho provate proprio tutte ( e non voglio citare una famosa pubblicità), ho anche creduto potessere esistere una qualche associazione filo- femminista moldava dalla quale poter iniziare la mia ricerca, ma niente, solo qualche rimando a siti pornografici...




Non ho trovato articoli sul genere, ma ho scoperto che il comune ha regalato una rosa ad ogni donna della giunta … (e il debito pubblico?)




Forse allora, se non si parla del problema, il problema non sussiste??



“Nel tuo corpo ti porti,
come nessun'altro,
il segreto della vita!
Nella tua storia
la macchia dell'indifferenza,
della liscriminazione, dell'oppressione...”

mercoledì 2 marzo 2011

Primavera sotto zero..

2 commenti:

Se per il resto del mondo la venuta della Primavera è datata 21 Marzo..

La Moldova gioca in anticipo, gareggiando sola dal primo del mese
E non importa che le temperature siano ancora rigide, non importa che esista una cosa chiamata equinozio..

Oggi è un giorno di festa qui a Chisinau!


Le strade si sono colorate di bianco e di rosso, i colori dei Mărţişor (piccolo Marzo): due semplici nastri che uniti diventano un "monile". Si regalano a tutte le persone di cui si ha stima, per le quali si prova affetto, appuntandole sui loro giubotti.


L'ultimo giorno del mese, ognuno appenderderà i suoi Mărţişor ad un albero da frutto esprimendo un desiderio...



" C’era una volta... un momento in cui il Sole, incarnato in un giovane uomo, aveva l'abitudine di scendere sulla terra per ballare la hora nei villaggi. Un giorno, un drago invidioso, lo rapì nascondendolo nei sotteranei del suo castello.


Allora, gli uccelli smisero di cantare ed i bambini di sorridere.


Nessuno aveva il coraggio di affrontare il drago, ma un giorno, un giovane coraggioso decise di cercare sole. Appena si sparse la notizia in molti scelsero di seguirlo nel viaggio alla ricerca di Sole.




Il viaggio durò tre stagioni: Estate, Autunno ed Inverno.

Nel corso dell'ultimo giorno d'inverno
, il giovane riuscì finalmente a trovare Sole e dopo una lunga battaglia contro il drago, lo liberò.




La natura riprese allora il suo corso e le persone ricominciarono a sorridere.




L'eroe, che aveva salvato Sole, non riuscì però a rivedere la primavera: il sangue caldo delle sue ferite cadeva sulla neve che ormai si stava scogliendo, nello stesso momento fiori bianchi sorgevano dal terreno (bucaneve).




Quando l'ultima goccia di sangue cadde sull'immacolata neve, il giovane morì, felice di aver dato la vita per uno scopo tanto nobile..."




FELICE PRIMAVERA!

domenica 27 febbraio 2011

E Guardo il mondo da un oblò..

2 commenti:


Negli anni ho immortalato tutto ciò che ho visto e oggi non conto più le cartelle immmagini.
Una figura inchiodata su carta è un'effigie perpetua e narrabile....
Tuttavia, “mirare” alla realtà con il solo uso del mezzo, finisce per renderla artificiosa.


Ecco perché ho deciso, in questi giorni di esplorazione, di “castigare” la mia sempre fedele compagna di viaggi, per poter finalmente assistere alla vita fuori fuoco..


Ho visto cambiare i paesaggi, ho visto case.. e poi non ne ho viste più.


La cornice è bianca, come la neve che non vuol smettere di scendere , ma : “ arriverà un giovane che si batterà con quel drago che, geloso del sole, lo aveva nascosto .. e gli uccelli smisero di cantare e i bambini smisero di sorridere..” ( leggenda dei Marzişor).


E' possibile che oggi, quel giovane, stia ancora ponderando sul da farsi e i miei viaggi sono freddi, così come freddo è il paesaggio che mi circonda.
Questi non sono i miei luoghi, eppure, con sorpresa mista ad imbarazzo, mi affascinano. Sono figlia del benessere e trovo la povertà romantica.. che paradosso!!


Le persone che incontro sono dirette testimoni di un momento storico, che sembra così lontano, ma che ancora si mostra del tutto tangibile.


Allora, mi verrebbe voglia di chiedere ad un anziano di raccontarmi una storia …
Non ce n'é bisogno, perché a Raccontarmi, a Raccontarsi ci pensa una collega.
Mi descrive i giorni di depressione in seguito alla caduta del blocco comunista, espone l'argomento con estrema serenità, quasi non lo avesse vissuto su pelle e lo fa in un momento nel quale è possibile che due cittadini con egual passaporto possano non intendersi, in un paese costretto a mutare il prorpio idioma svariate volte..
Il mondo è in continua evoluzione e qui lo percepisco.



(potrebbe così capitare che il tuo interlocutore passi dal romeno al russo senza che tu te ne accorga ….. ma per ora non mi lamento perché , a prescindere , non lo capirei)

venerdì 18 febbraio 2011

Timbri..

5 commenti:




Ciao, mi chiamo Elisa e sono B positivo.



Per ottenere un permesso di soggiorno in Moldova è necessario godere di buona salute.
Nulla da recriminare, dico io, non fosse che molti test si basano sulla rigorosa prova della fiducia!
(o solo per noi?).

Seguendo il tacchettio di Eléna,
nostro angelo custode in questi giorni di sequela, facciamo visita ad ogni specialista del campo medico.

Uno specialista.. "taccc".. un timbro

Penso alle lunghe file dinnanzi la questura di Genova; Blanca si alzava alle 3 del mattino per sistemarsi ordinatamente in coda.

Penso alla disputa di questi ultimi giorni: Benigni, cachet, Belen e Belin.. ma perché nessuno pensa al Bahrein?

Penso che .. sono tanti gli argomenti su cui non meditavo..

Oggi però non voglio fare dell'inutile oratoria, oggi penso..

sabato 12 febbraio 2011

Salut

5 commenti:


[ Trionfo di soprannomi in quel di Chisinau.. a volte, forse non troppo rispettosi, ma voi signori ci scuserete .. perché a scopo didattico tutto é lecito ].

Traffico, grigio, freddo.. un primo impatto desolante...

Musica, buon cibo, vino.. si comincia ad intravedere la luce...

Suv che si alternano a Lada2103.. qualcuno di voi ha memoria di quest'auto?

5° giorno di permanenza nella ridente Chisinau.
Oggi il termomentro segna -3 ed è proprio questo il motivo che ha allettato in noi l'idea di due bracciate in piscina a cielo aperto.
Dopo aver dannato Dedalo e i suoi labirinti...eccoci finalmente a bordo vasca ( che non è l'appartamento delicatamente arredato del custode).

La “ricetta” per evitare l'edificazione di svariate stalattiti in fronte è semplice!
-pucciare il viso in acqua con scadenzialitità di 2/3 secondi-
ne siamo uscite illese! Il metodo può considerarsi valido!

Le nostre giornate sono state fitte di incontri: colleghi, locali, clero ed autorità. Esiste un comune
denominatore per ogni nostra visita... e si chiama VINO!

E se “In vino veritas” .. scambiare il coro dei sacerdoti della chiesa ortodossa russa..per i neri per caso. ..la giornata può considerarsi giunta al termine.

Scambi di identità a parte.. l'accoglienza ricevuta è stata delle migliori e anche grazie alla presenza di Sergio ed Elisa ( ospiti in casa nostra) , questi cinque giorni hanno lavato via molte paure..

Quindi... “ se gli ultimi saranno i primi”, questa settimana di ritardo giocherà a nostro favore!
Un abbraccio a tutti!

martedì 18 gennaio 2011

Buongiorno signori..

2 commenti:
Chi sono io?
Bhè.. io sono frutto di quella che chiamo una “generazione di cuori” : ironici nel dramma e generosi di nascita.
Per decifrarmi avresti dovuto vivere i miei sorrisi e le mie lacrime.
Per interpretarmi avresti dovuto conoscere le personalità che mi hanno cesciuta, ma tu stai ancora imparando a conoscermi , quindi potrei dirti che..

Se ti definisci “genio e sregolatezza”.. bhè!!in me troverai poco genio, ma molta sregolatezza...ad ogni modo si potrebbe essere amici.

De Andrè intonava: “ Umbre de muri muri de mainè dunde ne vegnì duve l'è ch'anè” ( Ombre di facce, facce di marinai, da dove venite, dov'è che andate).. E dov'è che vado io?
spesso mi soffermo a pensare se le mie partenze siano da definirsi (più propiamente) viaggi oppure fughe .. sta di fatto che difficilmente respingo la pulsione di "andare"..

“ Ricorda sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare”... Vivi, sbaglia, impara e aiuta... così scriveva Neruda e così io voglio vivere..