Visualizzazione post con etichetta English. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta English. Mostra tutti i post

giovedì 31 luglio 2008

La storia media

Nessun commento:
Era febbraio, mi pare, quando Sami mi disse ke il giorno prima non aveva niente da fare e si era messo a scrivere. E non aveva smesso fino a quando non era arrivato alla fine. “E cosa hai scritto?”. “Una storia”. “Come?”. “Boh, non so neanche se mi piace, tò, leggila”. After the translation, there’s the original English version..

Sami ritratto da Stefania

La storia media


Oggi non cenammo. Io e il ragazzino che ho incontrato qua in giro ci accingiamo a dormire, quando lui mi chiede perché io viva per strada. Dopo numerose insistenze decido di raccontare la verità al giovane amico e inizio la mia narrazione….

“Ero figlio unico, i miei genitori non hanno altri figli. Mi crebbero nel lusso e a 5 anni m’iscrissero a scuola. La scuola era un bel posto e iniziai a trascorrere ogni momento lì. Tutti i giorni fino alle 3, quando i miei genitori venivano a prendermi.

Possedevo talmente tanti giocattoli, macchine, biciclette che tutti i miei amici venivano a giocare con me. Giocavamo tranquillamente. Avevo 4 amici e ci volevamo molto bene, e per la nostra amicizia anche i nostri genitori divennero altrettanto amici. Questa è la gioiosa storia della mia fanciullezza. Ma…”. Rimango in silenzio per un istante. “Forza, amico!”, il ragazzino mi esorta a proseguire. Dopo una lunga pausa ricomincio, continuo, lentamente.

“Avevo quasi vent’anni quando le cose son radicalmente cambiate. Trovarono a mio padre un tumore al sangue. Questo è stato il grosso problema della mia famiglia, la mamma ha provato a portarlo all’ospedale ma i dottori concordarono che lui doveva lasciare quanto prima questo Paese. E se non potevamo permettercelo, sarebbe rimasto in vita solo pochi giorni. Le lacrime scesero a solcare il mio viso sgomento. Subito la mamma decise che per risolvere il tutto avremmo dovuto vendere la casa, le due macchine, la mobilia. Avremmo potuto raccogliere molto denaro. Io e mia mamma eravamo emozionati perché stavamo per salvare la persona cui più tenevamo.

sabato 19 luglio 2008

Is Christian love an utopia?

Nessun commento:
Da giugno la domenica mi trovo con alcuni ragazzi per stare insieme e fare cose: discussioni, giochi, preghiere, volontariato. Quelle robe lì. Ci siamo dati il nome di MAPS, ci piaceva pensare ke siamo un po’ mappe; magari illeggibili per quasi tutti, poi uno capisce un enigma e trova il suo tesoro. E magari la persona grazie al quale l’ha trovato non lo saprà mai, lei era solo la mappa. Oltretutto “to be on the map” significa “essere attuale”. Essere in palla. Non avanti, non indietro: qui. Io lo spiegherei così. Sami invece ci scrive questa cosa. Poi ce la legge. Poi mi dice: “Beh, magari a qualcuno può interessare. In fondo la storia dell’essere mappe...”. “Blog?”. “Blog”.
From June, I have been spending the Sundays with some youngsters to stay together and to do things: discussions, games, prayers, voluntary service. This genre of stuff. We have chosen “MAPS” as group-name; we like thinking that everyone are, in a certain sense, like maps: maybe illegible, but then one person understands the enigma and discovers his treasure. And perhaps the person (thanks to whom he has found it) will never know it: he was only the map. Besides “to be on the map” means “to be actual”. To be present. Not ahead not behind: here. I explain so this group. Sami wrote these lines instead. Then he read them to us. Then he said: “Beh, maybe someone is interested to read these things. After all, the story of being maps...”. “Blog?”. “Blog”.

paolo

bye lando
________________________________________

In today’s world we are a messenger of truth friendship. This may be strange sound for one who read this articles. In one or another way he raised the question, of course right!

Now we heard about that, war instability & disagreement which is serious, also the spirit of racism on our planet. We are peoples like everybody, we have emotion, we need to have the best thing with us like nowadays the world starved it. We commit ourselves not to commit the others, we commit ourselves not to rearrange the world but to love it and to create the spirit of tolerance & friendship between every peoples.

Our world is in the deep starvation of tolerance, hope, love, unity & of peace & justice. “So what is new” Nothing, but we are peoples who carry hope & vision to change it. We can’t do big things spontaneously but we can do little things with a great love & new spirit of friendship to clean up selfishness, injustice & breathless of peaceful air.

Peoples can boasted because they have good life expectancy, knowledge, treasure etc... But it’s not a matter of class that can build our strong tower of friendship but it’s only humanity. Nothing can stop friendship if it has a good base & started by committed peoples who can live & make themselves comforted for the living spirit of group.

If friendship built with the same peoples, the same grade & the same opportunity to live; God will not sent his only son to rebuild to us once again!

We are free men who search for those good days from the deepest sea of friendship life with the help of unity ship. There may be peoples who don’t like us, but we like them because our task & commitment is to rebuild the broken chain of friendship in the world, in each hearts of human beings. We believe that behind every face & under every heart there is always “A GREAT THIRST” for love & being a friend.

We speak for who have a good listening skill for the words of peace & justice, but our speech is not built by words but through daily actions, we preach everybody through the moment of life to think about the special gift in their hearts. To live what they existed for.

May be some hearts are warmed because of our friendship meaning, we are so happy to keep this hearts with us. Everyone of you have to ready yourself to be a friend for a friendless, so that we will explain our weekly programs as follows:

    08 06 07 coordination meeting
    08 06 15 retreat “Is Christian love an utopia?”
    08 06 22 activity at orphanage
    08 06 29 stay together
    08 07 13 retreat “Peace, justice and forgiveness”

le foto del comple non le avevo ancora postate
________________________________________

Nel mondo odierno siamo chiamati ad essere messaggeri di amicizia vera. Può suonare strano per uno che legge questi post e, in un modo o nell’altro, solleverà fondatissimi dubbi.

Sentiamo di guerre, instabilità e seri litigi, sul nostro pianeta aleggia pure lo spettro del razzismo. A noi piacciono tutti, ci emozioniamo e vogliamo il meglio per noi, in condivisione come gruppo quando invece la mentalità corrente predica il tenersi tutto per sé. Impegniamo noi stessi e non gli altri; non c’impegniamo a risistemare il mondo ma ad amarlo e a creare uno spirito di tolleranza e amicizia tra tutte le genti.

Il nostro mondo è affamato di tolleranza, speranza, amore, unità & di pace & di giustizia. “Cosa c’è quindi di nuovo?”. Niente, ma noi portiamo speranza e intuizioni per cambiare l’andazzo. Naturalmente non possiamo fare un granché, ma piccole cose con un grande amore & uno spirito di amicizia nuovo, che lavi via egoismo, ingiustizia e assenza di brezza pacifica.

Le persone possono vantarsi di avere una buona aspettativa di vita, conoscenza, tesori,… Non c’entra il ceto per costruire la nostra resistente torre di amicizia, ma solo l’umanità. Niente può fermare l’amicizia se poggia su una buona base ed è intrapresa da persone impegnate che possono vivere e rispettare il profondo spirito del gruppo.

Se l’amicizia si costruisse soltanto tra persone uguali, dello stesso livello e delle stesse possibilità, Dio avrebbe mandato il suo figlio unico per niente!

Noi siamo uomini liberi in cerca di buoni giorni nel profondo mare dell’amicizia vitale con l’aiuto della barca dell’unità. Ci possono essere persone cui non piacciamo, ma noi le apprezziamo perché il nostro compito e impegno consiste nel ricostruire la catena spezzata dell’amicizia nel mondo, in ogni cuore di esseri umani. Noi crediamo che dietro ogni faccia e sotto ogni cuore c’è sempre “UNA GRANDE SETE” di amore e amicizia.

Parliamo per chi è capace di ascoltare parole di pace & giustizia, ma il nostro discorso non è composto soltanto da parole, ma attraverso le azioni quotidiane, noi predichiamo a tutti il momento della vita di riflettere sul dono speciale presente nei cuori di ciascuno. Per vivere ciò per cui sono al mondo.

Forse alcuni cuori si sono scaldati per il significato della nostra amicizia, noi siamo molto felici di tenere questi cuori con noi. Ciascuno di voi deve prepararsi a essere amico per chi non ha amici, il programma che noi abbiamo scelto per realizzare la nostra amicizia è il seguente:

    08 06 07 incontro organizzativo
    08 06 15 ritiro: “l’amore cristiano è un’utopia?
    08 06 22 attività all’orfanotrofio
    08 06 29 giornata insieme
    08 07 13 ritiro: “pace, giustizia e perdono”

giovedì 3 luglio 2008

Have you sharpened your axe?

Nessun commento:
Un giovane si avvicinò al capo di una squadra di falegnami per chiedere un lavoro. “Dipende,” replicò. “Vediamo se sai abbattere questo albero”.

Il giovane si fece avanti e con estrema abilità lo seppe abbattere. Impressionato, l’uomo esclamò, “Puoi iniziare lunedì”.

Lunedì, martedì, mercoledì e giovedì passarono in fretta. Giovedì mattina il caposquadra si avvicinò al giovane dicendo, “Puoi prendere la tua liquidazione oggi”.

Preso di soprassalto il giovane replicò, “Pensavo di ricevere la paga di venerdì”.

”Normalmente lo facciamo,” disse il capo. “Ma ti lasciamo andare oggi perché sei rimasto indietro. I nostri piani di abbattimento degli alberi mostrano che lunedì hai tirato giù il primo albero e oggi l’ultimo”.

”Ma io lavoro sodo,” obiettò il giovane. “Arrivo per primo, vado via per ultimo e ho lavorato anche durante le pause caffè!”.

Il capo, comprendendo l’integrità del giovane, dopo aver riflettuto per un minuto, gli chiese, “Ma hai affilato la tua accetta?”.

Il giovane replicò, “No, ho lavorato troppo e non ho avuto tempo per farlo!”.

Le nostre vite sono come questa storia. A volte siamo così presi dalle cose da non avere il tempo per “affilare l’accetta”. Nel mondo d’oggi sembra che ognuno sia più occupato che mai ma anche meno felice. Perché? Forse perché abbiamo dimenticato l’importanza di essere ben ‘affilati’?

Non c’è niente di male nell’essere attivi e nel lavorare duramente. Ma Dio non ci vuole così occupati da trascurare l’importanza delle cose nella vita, come ricavare del tempo per la preghiera, leggere, studiare le Sacre Scritture o ascoltare la “vocina di Dio”.

Tutti noi abbiamo bisogno di tempo per rilassarci, pensare e meditare, imparare e crescere. Se non ci ricaviamo del tempo per affilare l’accetta, diventeremo ‘spuntati’ perdendo la nostra efficacia.
Prenditi del tempo per affilare la tua accetta!

Grazie per il tempo che hai dedicato alla lettura!

Il tuo amico Roy Mwangi.
Nairobi, Kenya

____________________________________________________________________________________

English version

A young man approached the foreman of a logging crew and asked for a job. "That depends," replied the foreman. "Let's see you fell this tree." The young man stepped forward and skillfully felled a great tree. Impressed, the foreman exclaimed, "You can start Monday."

Monday, Tuesday, Wednesday, Thursday rolled by. Thursday afternoon the foreman approached the young man and said, "You can pick up your paycheck on the way out today."

Startled, the young man replied, "I thought you paid on Friday."

"Normally we do," said the foreman. "But we're letting you go today because you've fallen behind. Our daily felling charts show that you've dropped from first place on Monday to last place today."

"But I'm a hard worker," the young man objected. "I arrive first, leave last and even have worked through my coffee breaks!"

The foreman, sensing the young man's integrity, thought for a minute and then asked, "Have you been sharpening your axe?"

The young man replied, "No sir, I've been working too hard to take time for that!"

Our lives are like that. We sometimes get so busy that we don't take time to "sharpen the ax." In today's world, it seems that everyone is busier than ever but less happy than ever. Why is that? Could it be that we have forgotten how to stay sharp?

There's nothing wrong with activity and hard work. But God doesn't want us to get so busy that we neglect the truly important things in life, like taking time to pray, to read and study scripture or to listen to "the still small voice of God."

We all need time to relax, to think and meditate, to learn and grow. If we don't take time to sharpen the axe, we will become dull and lose our effectiveness. Take time today to sharpen your axe!

Thanks for taking your time to read.

Your friend Roy Mwangi.
Nairobi Kenya

lunedì 9 giugno 2008

La vita nel Summer camp - Sami

Nessun commento:
2 ragazzi etiopi avevano scritto degli articoli sui cantieri della solidarietà tenutisi qua l'anno scorso: gli articoli erano destinati ad una fanzine ke non è mai stata realizzata. abbiamo deciso di onorare il loro sforzo di scrittura rispolverandoli visto ke in sto weekend a Milano c'era 1 incontro formativo x i campi.. Questo è quello d Sami, in doppia lingua, così anke da un internet point kenyano qc1 può capire..

troppo tardi x trovare titoli alle foto

La vita nel Summer campo può non essere come te l’aspettavi. Tu puoi pensare che il Summer camp significhi semplicemente vivere in allegria con quella gente bianca, facendo qualche piccola attività. Invece vuol dire dimenticare se stessi e vivere per la felicità degli altri.


Non c’è posto per l’orgoglio personale: l’orecchio del Summer camp non vuole sentire queste questioni. Se pensi al tuo onore, odierai l’attività e dell’idea del Summer camp avrai capito meno di una gocciolina d’acqua nell’Oceano che si chiede dov’è finita.

Ci sono un sacco di persone che aspettano il tuo aiuto e il tuo affetto con un caldo sorriso. Devi ricordarti che si tratta di persone differenti, dal bambino piccolo all’anziano. Quando vai da loro devi dimenticarti di tutto, tranne che del tuo scopo.

Quando li raggiungi tu non sei l’uomo che serve le persone, ma diventi il loro strumento perché loro possano fare quello che vogliono. Non scordarti che tu sei responsabile per loro.

Non c’è la differenza nel Summer camp: la nostra differenza è la nostra bellezza. Questo è simbolizzato dall’arcobaleno e l’arcobaleno è formato da vari colori. Persone, situazioni, desideri, posti, tempi, problemi ed emozioni sono contenuti nel nostro arcobaleno. Quando ci sei dentro lascia le tue impronte su questo percorso e le parti dell’arcobaleno diventeranno parti della tua vita.

È questo il significato del Summer camp! Fare piccoli gesti con grande amore, iniziare il tuo lavoro con un bel sorriso, prepararti a prendere sulle tue spalle delle responsabilità, perché tu diventi un membro del Summer camp e, lo ripeto, la nostra diversità costituisce la nostra bellezza.

Se vuoi diventare un membro del Summer camp, rileggi qsto articolo e decidi.

Una volta per sempre.

Samson

balli d gruppo, come in ogni villaggio turistico ke si rispetti
Life in Summer camp means may not as we think behind. We may think that Summer camp means: just living with those white people with joy and doing any little activities... But rather living in Summer camp means that living with different people by forgetting yourself and live for other’s happiness.

In this life the question of self honour has no place. The ear of Summer camp doesn’t want to listen this kind of question. If you compare the activity with yourself honour and hate the activity, again in Summer camp’s mind you have no place even like a water droplet in the Ocean.

There are so many people who wait your help and your love with warm smile. Have you must consider one thing is that these people are different people, starting from the little boy up to the old man everybody wait you. You mustn’t remember anything except your aim when you are going to these people.

When you reach to them you are not the man who serves people. But you become their instrument to do whatever they want. But don’t forget that you are responsible for them.

In Summer camp there’s no difference. Our difference is our beauty. This is symbolized by the rainbow and the rainbow contains different things in it. People, situations, wishes, place, time, problems and feelings are the contents of this rainbow. When you are stay the camp you must take a journey on this track and the parts of the rainbow become the part of your life.

This is what mean by “Summer camp!!”. Do little things with big love, starting your activity with warm smile, prepare yourself to accept and carrying responsibility because you became the member of this camp the reason why you are different as we said earlier in Summer camp our difference is our beauty.

If you want to be member of this Summer camp read this reapeted and decided for once and for all.

Samson

From St. Joseph parish

Addis Abeba

lunedì 31 marzo 2008

intercETtazioni

Nessun commento:
Quando arriverai a 27 anni te ne renderai conto”.

Stefania Cardinale, 23.11.2007


Addis ha un sindaco molto bravo. Appartiene al CUD. Vive a New York”.

Donna etiope, 24 03 2008


Un poster missionario italiano scorto in una missione cappuccina recita: “Insegniamo a fare ed impariamo ad essere”.


Voi italiani siete così buoni con gli animali che loro lo sanno. Per questo i gatti vengono da voi”.
Tolde, 30.1.2008


"Gli standard etici di una società possono essere misurati sulla base delle responsabilità che noi siamo in grado di assumerci riguardo la vita e l’umanità degli altri. Siamo tutti guardiani dei nostri fratelli. Tutti in qualche modo coinvolti nella dimensione della colpa e del peccato, in qualche modo tutti colpevoli per il male che c’è nel mondo, e tutti dobbiamo farci responsabili per i lavori di giustizia che rende la società più umana”,

Sara Carcatella, 2007

martedì 25 marzo 2008

x' 6 qa?

Nessun commento:
Un mese fa ho scritto qsto pezzo per lo Unity, il mensile del Segretariato Cattolico Arcidiocesano. Ho buttato delle idee italiane, le ho infilate in una vestaglia inglese, Sara ne ha ricamato un abito dublinese e Eyenaddis le trascrive in un Gabi amarico. Poi mi son detto “Beh, già che l’ho scritto, lo posso girare in Italia, per certi versi ha a ke fare colla storia d “Acque Etiopi” quella tra ottobre e novembre, dài, qdo trovo 1\2 pomeriggio”. Il 1\2 pomeriggio l’ho trovato, non ho trovato la bozza originale, qdi l'ho ritradotto in italiano, un po’ ragionandolo d nuovo. L’esito qua sotto, the result here below below.





“Perché sei qua?”


Ehilà, ciao, buongiorno, tenayasatallana, o tenèstlì. Sono Paolo, il ragazzo italiano, volontario di Caritas Ambrosiana... yeah, lui. Lavoro colla ***** **** ****** ********** e qualcheduno mi ha chiesto di scrivere un articolo su questo giornale, e magari tu sei interessato a leggere del perché io sono in Etiopia.

Credo che per me essere qua sia una micidiale opportunità di crescita, conoscendo un po’ un’altra cultura, con i suoi aspetti positivi e negativi. Ma per spiegarmi bene, è meglio partire da un’altra sponda: ho avuto la fortuna di andare in Africa quando ero più giovane e da tutti i viaggi sono tornato un po’ cambiato, e mi piaceva come cambiavo.

Non è facilissimo comprendere una decisione come la mia, ma è possibile. Quando sono partito, mia sorella mi scrisse che lei non riusciva a capire perché io lasciassi casa: se fosse stato per lei mi avrebbe incatenato alla tazza del cesso fino a quando non mi passava l’idea; anche qui ho visto che un po’ di persone erano stupefatte quando hanno scoperto che volevo vivere per un anno in Etiopia come servizio civile. Perché? Così tanti di noi vogliono vivere in Italia, e tu vieni qua?

Ok, alla base della mia scelta c’è un credo politico (in senso ampio): l’ingiustizia vige sulla Terra e l’economia guida tutto; mi piacerebbe che la politica e l’etica si sposassero (nascerebbe la “poletica”), ma non sembra realistico in un mondo del genere. Non importa: io credo che un altro mondo sia possibile (non solo dopo la morte), e per realizzarlo ciò che posso fare è prima di tutto cambiare me stesso. Spesso sogni e realtà sono lontani; per renderli comunicanti io voglio che gli ideali guidino la mia vita e allora decido di venire qui. Il passaggio non è matematico, hai ragione: lo stesso ragionamento potrebbe portare un altro a non muoversi dalla sua tana. Perché pure in Italia ci sono molte povertà, non solo in senso stretto, economico, ma soprattutto collegate ad una pochezza spirituale e morale. E allora? È per liberarmi da alcune di queste miserie che sono qua, a vedere un po’ come si vive in un’altra maniera, da un’altra parte, sebbene sappia bene che non sarà sufficiente.

Venir su nel benessere spesso porta a crescere bisogni disumani, che non appartengono all’uomo, e ci si ritrova inquinati di desideri di polistirolo, conseguenze del materialismo bombardante. Nel mondo Occidentale il lavoro è strettamente connesso allo stipendio: più prendi, più consumi, più 6 felice. E così, senza ke necessariamente ce ne si renda conto, l’“avere” diventa + importante dell’“essere”.

Stare un po’ in Africa mi può insegnare alcune cose: vi riconosco una sensibilità + affinata di quella europea nel campo della relazionalità, della spiritualità, della conseguente gestione del tempo. Certo, la difficoltà finora maggiore è quella di mancare nelle relazioni italiane (familiari e amicali) e lavorare al computer nell’ufficio di una metropoli non è esattamente l’idea che ho di Africa, ma, si sa, è difficile che la vita (o Chi per essa) ti dia quello che ti aspetti. Talvolta ti dà di +, e quasi sempre per altre strade.

Paolo Dell’Oca

venerdì 1 febbraio 2008

2 incontri in carcere d un'infermiera

Nessun commento:
INCONTRO IN CARCERE DI UN’INFERMIERA (in seguito a consultazioni con chi di dovere è stato deciso che è + sicuro tacere nomi ed indicazioni precise)

Un prigioniero di 31 anni venne per essere visitato. I suoi sintomi erano nausea, notti insonni e emicrania. Di fatto questi segni indicano vari tipi di disturbi psicosomatici che sono causati da ansietà e stress. Fisicamente il prigioniero non era in buone condizioni. I suoi vestiti erano molto sporchi e appariva molto emaciato.

Gli chiesi cosa lo preoccupasse che gli causava un continuo mal di testa. Improvvisamente scoppiò in lacrime. Disse: “Perché non mi uccidi, Dio? Non posso più credere in te”. Gli chiesi perché lo dicesse. “Guardami. Guarda il mio stato. Indosso degli stracci. Non mi sento bene perché da due anni nessuno mi viene a trovare. Mettiti nei miei panni e giudica tu. Non ho soldi neanche per comprarmi un sapone e lavare il mio vestito per metterlo pulito”.

Pianse almeno per 20 minuti. L’ho ascoltato attentamente. Gli dissi che sarebbe stato davvero benvenuto se la nostra prossima visita avesse desiderato venire a raccontarci come stava. All’istante gli occhi gli brillarono di speranza. Le sue lacrime si asciugarono immediatamente.

Lo rifornii di abiti puliti e di alcune medicine essenziali. Sorprendentemente, alla nostra visita successiva, lui corse da noi per ringraziarci. Mi disse: “Con la tua presenza hai allungato la mia vita di un pollice. Ho riguadagnato la mia dignità. Non sono più solo”.

N.B. Ci sono molti carcerati che condividono la stessa storia. In uno di questi carceri su 630 prigionieri ce ne sono più di 106 che, per molte ragioni, non ricevono visite.

N.M.B. Nessun detenuto –nessuno- ha mai chiesto a me o alle infermiere volontarie un soldo. Sono ben consapevoli della qualità del loro bisogno.

interno d un carcere

STORIA RACCONTATALE IL 24 GENNAIO 2008

Un ragazzo di 15 anni, imprigionato insieme a molti altri più vecchi di lui, venne per un consulto medico. I suoi occhi erano rosso fuoco. Lui si lamentava per la sua salute; disse che si sentiva stordito e che aveva la nausea. Era molto giovane per dei problemi del genere e anche per essere tenuto in carcere. La sua situazione era struggente. Mi disse che era stato condannato all’ergastolo. Confidandomi ciò gli occhi gli si fecero rossastri. Dei suoi parenti avevano testimoniato falsamente contro di lui per l’omicidio di una donna. Mi disse che non la conosceva e che lui non si trovava sul luogo dell’omicidio quando era avvenuto il crimine.

Si sentiva male dicendo che era affamato e allo stesso tempo impotente perché si trovava in prigione mentre quelli che avevano commesso l’omicidio erano fuori.

Visita dopo visita ho conosciuto spesso le lacrime dei prigionieri. Lui era emotivo, piangeva profondamente. Cercavo di comportarmi come mi sembrava meglio, con medicine, parole, ascolto.

N.B. Le false testimonianze sono retribuite profumatamente. È la storia di molti di questi detenuti: secondo il direttore di uno dei carceri di Addis, quasi più del 75% di loro sono imprigionati per false accuse. Un efficace meccanismo di corruzione a discapito dei poveri.

Ci sono dati che dimostrano come la maggioranza dei giudici non sia qualificata per esercitare la professione legale. Questo comporta che l’ignoranza e la negligenza dilagano come mai nella storia dell’Etiopia.

N.M.B. In Etiopia non esistono carceri minorili.

N.D.M.B. A causa dell’instabilità della nostra situazione politica, noi rimaniamo zitti (che vita!).

ragazzo al lavoro

AN ENCOUNTER BY A NURSE
A 31 years old male prisoner at one of the prisons came seeking medical attention. His complaints were nausea, sleepless nights and headache. Actually these signs indicate many sorts of psychosomatic illness which are caused by anxiety and stress. This prisoner’s physical appearance was not in good condition. His clothes were very dirty and looked very emaciated.
I asked Him what was bothering him that caused him a continuous headache. Suddenly he burst in to tears. He said “God why do not you kill me? I cannot put my trust in you any more”. I asked why he said. “Look at me and the state of my life. I put on rugged clothes. I do not feel good because I had no visitor for almost two years. Put yourself in my shoes and judge it for yourself. I have no money even to buy soap and wash my clothes and change clean one”.
He wept almost for 20 minutes. I listened to him attentively. I affirmed to him that he was most welcome to come to us and share his feelings at our visiting time. Instantly, his eyes lit up with hope. His tears dried immediately.
I supplied him with cleaning materials and some essential medicines. Surprisingly, on our next visit, he run to us to express his gratitude. He said to me, “You have lengthened my life an inch because of your presence. I have regained my dignity. I am no more alone”.
N.B. There are many prisoners who have got the same story. In a prison out of 630 prisoners there are over 106 prisoners who have no visitors due to many reasons.

STORY TOLD ON 24 JANUARY, 2008
A 15 year old boy who has put into prison with many others very older than him came to seek medical case. His eyes were red like a fire flame. He complained about his health. He said that he was feeling dizzy and having nausea. He was so young for such health problems and to be kept in the prison. His was heart breaking. He told me that he was sentenced for life long. Those eyes of his have turned turbulent when he expressed. It was witnessed falsely against him by his own relatives for murdering a lady. He said he never knew her and that he was not there on the spot during the crime.
He was extremely hurt saying he felt hungry and helpless at the same time because he was in prison and those who have committed the murder were outside the prison.
Visits after visits, I encountered prisoners expressed their emotions with tears. He was also emotional, wept bitterly. I took measures accordingly.

N.B. False witnesses are performed after gaining some amount of money. This is a story of many of these prisoners; almost over 75% of the prisoners are imprisoned falsely. It indicates that these are routine corruption against the poor.
There was an information that most of the judges were not qualified for such a profession. It implies also that ignorance and negligence erupted greater than ever in the history of Ethiopia.
N.M.B. There is no such prison for young prisoners.
N.D.M.B. Due to the instability of our political condition, we keep silent (what a life!).

domenica 23 dicembre 2007

La storia di Sami

Nessun commento:
Paolo: Ti piace scrivere?

Sami: Sì.

P: Ma scrivi solo in amarico, immagino..

S: Sì. Però posso scrivere una storia in inglese e fartela leggere.

P: Mi piacerebbe. Poi, se vuoi, possiamo metterla in internet, sul blog di Caritas.

1 ha tradotto, l'altro ha scritto

La storia di Sami

The night was so beautiful. The moon and the stars together shine their light towards earth. Now I found myself on one narrow road. The road has the shape of a cross. Only this place was light full and the other part of the earth was so dull.

I start to observe my surrounding. There are a lot of people around me, but they aren’t on the road which I stand on. They move here and there in the darkest part of earth. I throw my eyes in front and I saw one guy who stand at the edge of the road. The man was dressed unusual. He was covered by a strong rays of light. I have never seen this man before in this big city. At the moment he showed a warm smile to me and said that “Now you are on the right track... Come to me then we will getting together!” pointed the small door behind him.

What he wants to mean “Come to me and we will getting together”?! I don’t know! I saw my surrounding once ... those people are still walking in the darkness. I put off my eyes from them and I look that person again... he still smiles and lift up his hands. He looks like a person who waits his lover in suspension. I can read his mysterious adore from his eyes. I don’t know why at the first time I want to join him.

Now I start to walk one step towards him. But I hear strange voice behind me. The voice comes out from those people who walks in the darkness. I scared a lot and I stopped myself on the track then I hold back myself one step...

At this moment some sweet and strong words are coming out from the person’s tongue: “You are mine and I call you by your name”, said the man. At this moment I ask myself: “Who am I?” and “Who is he?”. Yes! I am Christian so this man might be Christ! But I’m not sure enough.

I don’t know why and how come both but both fears and happiness shadows on me. All the things look like dream for me. I don’t know what shall I suppose to do. At this time that guy add more words to me “I’m the truth shepherd, the meaningful life and the right track to my father’s kingdom”, said the man.

I can’t hold myself back from his calling; his words touched me a lot and so I decide to join him for the second time. I start to walk towards him... But the people of the darkness start to shout... a great noise... “Come to us... We will give you your father’s land & kingdom... come... come to us!...”. But I don’t want to stop my legs walking towards the man who stood in front of the small door.

Some people of the darkness lift their hands towards me and try to catch me & also they want to hold me back to them. I can’t continue my walks towards the man. So I come back to my first point then I put off my eyes from them and I turned my face to the man. He was smiling and his hands were lifted up. “Look at my wounds”, said the man. His hands and his legs were wounded. My heart treated a deep sadness & my eyes start to weep. Everything makes me confuse but in the middle of this confusion I told to myself that now I must be in his hugs. The most difficult decision!

I start to walk on the crossroad for the third time. The first step of this big and difficult journey. Till now I told to myself repeatedly that I must to do it! ... Now I reach at the half of the road. The people were shouting on me, but I continue my walk towards the man. Suddenly, those people keep themselves silent... I smelt a pleasant perfume that I had never smelt before, I turned my face slowly... Oh my God!! How a beautiful girl?! I can’t believe my eyes.

She smiles to me... her teeth was cleaner than the polar ice. She gave me a sign in order to follow her. I turned my face to the previous man for a moment. He still smiles and his hands were lifted up... his hopefulness makes me amaze but I don’t want to spent more time with him. So I turned my face back to my beautiful lady.

When I start to went towards her she also went to the darkest part of the earth. We continue our journey in such away... Finally I left only one step to be the member of those people who are in the darkness. At this moment, the man start to talk and he adds some words again. I thought that these words are may be the last words of the man. “I know what have you done! I know that you are neither cold nor hot. How I wish you were either one or the other! But because you are LUKE WARM, neither cold nor hot, I’m going to spit you out of my mouth.”, said the man.

Now I hold back myself and think that how he can know all my secrets and my falsity in the life of Christian. So all you Christians nowadays our will to follow Christ is like this. Our final decision to carry the cross of Christ is so weak. But today, Christ gives us one more chance, one more year and one more calling of decision. So please let’s use this one more chance, this one more year of mercy & let’s give a replay for his loveable calling to our soul.

Sammy, picolino news service




Sami's story

Quella notte era davvero suggestiva. La luna e le stelle insieme spruzzavano luce verso la terra. Allora mi trovavo su una strada stretta a forma di croce. Solo questo luogo era luminoso, mentre il resto del pianeta era bigio.

Inizio a osservare ciò che mi circonda. Ci sono un sacco di persone intorno a me, ma non si trovano sulla mia strada. Si muovono qua e là nella parte più buia della terra. Ho gettato lo sguardo davanti e ho visto un uomo che stava a un capo della via. Era vestito in modo inusuale, coperto da spessi raggi di luce. Non l’avevo mai visto prima in questa grande città. In quel momento mi mostrò un sorriso caloroso e disse: “Adesso tu sei sulla strada giusta… Vieni da me e entreremo insieme!”, indicando la piccola porta dietro lui.

Cosa vuol dire con “Vieni da me e procederemo insieme!”?! Non lo so! Mi son guardato attorno un’altra volta… quella gente seguitava a camminare nell’oscurità. Distolgo gli occhi da loro e guardo ancora quell’uomo… lui sorride e solleva le sue mani. Sembra una persona in attesa del proprio amato. Posso leggergli negli occhi la sua misteriosa adorazione. Non so perché dal primo momento desidero seguirlo.

Adesso faccio un passo nella sua direzione. Ma sento una strana voce dietro di me. Proviene da quegli uomini che camminano nelle tenebre. Mi spaventai molto, mi bloccai e trattenni il passo seguente...

In questo istante dalla gola dell’uomo mi arrivano alcune dolci e forti parole: “Tu sei mio e io ti chiamo per nome”, diceva. Allora mi chiedo: “Chi sono io?”, e: “Chi è lui?”. Sì! Io sono cristiano, quindi quest’uomo dev’essere Cristo! Ma non sono molto sicuro.

Non so né perché né come arrivino insieme, ma paure e felicità piombano su di me. Mi sembra di essere in un sogno. Non so cosa dovrei fare. Ora quell’uomo m’indirizza altre parole: “Io sono il pastore vero, la spiegazione della vita e la via giusta per il regno di mio padre”, disse.

Non posso resistere alla sua chiamata; le sue parole mi avevano toccato molto e così decido per la seconda volta di raggiungerlo. Comincio a dirigermi verso di lui… Ma la gente dall’oscurità inizia a gridare… una bolgia… “Vieni da noi… Ti daremo la terra e il regno di tuo padre… Vieni… Vieni da noi!..”. Ma non voglio fermare le mie gambe che camminano verso l’uomo che rimaneva in piedi davanti alla piccola porta.

Alcuni uomini delle tenebre levano le mani verso di me e provano ad afferrarmi; vogliono trascinarmi con loro. Non riesco a proseguire i miei passi verso l’uomo. Così torno al punto di partenza, quando sposto lo sguardo da loro, girandomi verso l’uomo. Lui stava sorridendo e le sue mani erano alzate. “Guarda le mie ferite”, disse. Le sue mani e le sue gambe erano tagliate. Il mio cuore soffrì una profonda tristezza e i miei occhi iniziarono a lacrimare. Tutto mi confondeva ma in mezzo a questo spaesamento mi son detto che ora dovevo essere nel suo abbraccio. La decisione più difficile!

Comincio a camminare per la terza volta sull’incrocio. Il primo passo di questo lungo e complicato viaggio. Fino adesso ho continuato a ripetermi che dovevo farlo! … Ora raggiungo metà della strada. La gente mi gridava contro, ma io proseguivo il mio cammino verso l’uomo. Improvvisamente, quelle persone si zittiscono… Mi colpisce un gradevole profumo che non avevo mai sentito prima, ruoto lentamente il mio viso… O mio Dio! Una bellissima ragazza?! Non posso credere ai miei occhi.

Lei mi sorride e i suoi denti sono più immacolati del ghiaccio polare. Mi ha fatto segno di seguirla. Mi volto verso l’uomo di prima per un secondo. Lui sorride ancora e le sue mani erano alzate… il suo ottimismo mi stupisce, ma non voglio trascorrere altro tempo con lui. Così mi rigiro verso la mia bellissima lady.

Quando inizio ad incamminarmi presso lei, anche lei si reca verso la parte più adombrata della terra. Continuiamo così il nostro viaggio… Alla fine mi rimane solo un passo per raggiungere il gruppo delle persone che sono nelle tenebre. Allora, l’uomo prende a parlare e aggiunge altre parole. Pensai che queste potevano essere le sue ultime. “Conosco le tue opere: tu non sei né freddo, né caldo! Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei TIEPIDO, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca”, disse l’uomo.

Ora io mi fermo e mi chiedo come può conoscere tutti i miei segreti e la mia falsità nella vita cristiana. Così per tutti voi, cristiani di questi tempi: la nostra volontà a seguire Cristo è come questa. La nostra decisione finale nel trasportare la croce di Cristo è davvero debole. Ma oggi Cristo ci offre un’altra possibilità, un altro anno e un altro invito a scegliere. Quindi per favore sfruttiamo quest’ulteriore possibilità, quest’altro anno di misericordia e concediamo alla sua amorevole chiamata dei nostri spiriti un ennesimo tentativo.

Sammy, picolino news service