domenica 21 agosto 2016

Marocco: migrare è progredire

Girovagando nella biblioteca più antica del mondo - o così si dice -, circondata da un'infinità di testi che trattano dei temi più disparati, mi ritrovo a pensare che l'uomo ne ha fatta di strada.
Ha viaggiato, scoperto il mondo, conosciuto luoghi e popoli, religioni e pensieri filosofici, leggi fisiche e matematiche, cose da sempre esistenti ma a lui ancora ignote e, grazie a queste scoperte è riuscito a crearsi una cultura.
L'uomo, insomma, viaggia da sempre ed è proprio questo suo migrare che ha permesso un progresso.
Ora però ci stiamo fermando e invece che aprirci a nuovi scambi stiamo innalzando barriere.

Le migrazioni, oggi, avvengono per numerose motivazioni: crisi politiche, povertà, guerre, carestie, problmi ambientali e climatici, mancanza di risorse, prospettiva di un futuro migliore per sè e per la propria famiglia... ma allora perchè non a tutti è permesso di uscire dal proprio paese per stabilirsi in un altro? Ma soprattutto, perchè a qualcuno è concesso e a qualcun altro no?
Perchè esiste la differenza tra "expatriate" (riferito a un bianco occidentale che va a lavorare all'estero) e "immigrato" (comprendente chiunque non rientra nella prima categoria)?

"La più grande ineguaglainza al mondo oggi può essere rappresentata dal paese di nascita".
In effetti è assurdo che un qualsiasi cittadino di nazionalità italiana possa entrare senza probemi con il solo passaporto in 172 paesi mentre ci sono persone che fanno fatica a uscire dal proprio.

Durante un momento di riflessione con gli altri cantieristi è uscita la domanda "come sarebbe un mondo senza frotiere?" Una visione utopica visto come siamo messi, ma intanto iniziamo a pensare a quello che noi, nel nostro piccolo, possiamo fare. Abbattiamo le frontiere del nostro cuore e sconfiniamo oltre l'indiffernza e l'egoismo.





Michela

3 commenti:

  1. Giusto. La paura e il non conoscerci ci spingono ad alzare barriere

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  2. Ciò che non si conosce o che e "diverso", chissà perché, fa sempre un po' paura...

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  3. Forse la domanda potremmo rivolgerla agli uccelli o ai pesci che da sempre migrano senza barriere ma rispondendo solo ad una legge naturale e a un istinto di sopravvivenza ...poi trovano l'uomo che li cattura ma forse anche questa è una storia di sopravvivenza...

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