venerdì 1 settembre 2017

Haiti, strade di auto scarburate e mare forza 9

Haiti è un viaggio in Canter sulle strade di roccia di Mare Rouge. Ti scuote fino all'inverosimile, ti fa sobbalzare, urlare e rotolare. Perdere l'equilibrio è all'ordine del giorno. Il trucco è assecondare la strada e stare stretto stretto ai tuoi compagni di viaggio, magari cantando come se non ci fosse un domani un pezzo di Black Boy. 


Haiti è un viaggio in barca nel mare forza 9 (più o meno) della Tortuga. Certe bellezze più uniche che rare, sono custodite dietro mari burrascosi. Non sempre è stato facile entrare in relazione con gli Haitiani, ma una volta sintonizzati la scoperta è stata ancora più piacevole. Qualcuno diceva che i duri hanno due cuori. 


Haiti è un viaggio in bus di notte da Jan Rabèl a Port au Prince. Tanta umanità tutta insieme, vicina vicina. Poco spazio per muoversi e un caldo atroce. Adrenalina e stupore. Però in questo viaggio abbiamo imparato ad affidare la testa al vicino di posto per poter riposare un po', abbiamo imparato ad accogliere la testa del vicino di posto per farlo riposare un po'. A divertirci come matte (o quasi) per aver fatto una doccia di pipì venuta dal cielo, o meglio dal tetto; ancora abbiamo il dubbio su chi fosse il proprietario: gatto, capra o uomo? Abbiamo imparato dai ragazzi di Kay Chal a non lamentarci, ma a cantare. A goderci un'alba stupenda nel bel mezzo del nulla con il bus in panne da 2 ore. A non avere fretta, perché come insegna Padre Elder, in quei luoghi dove il sole splende tutto l'anno la natura offre tutto, non c'è bisogno di orologio  di troppa organizzazione.


Haiti è un viaggio in mototaxi alle 7.30 di mattino per Lavatyè. Una boccata di aria fresca e un bagno di entusiasmo con i bambini che appena ci vedono ingaggiano gare di corsa a piedi nudi vs la moto. Cento bambini che arrivano da non si sa dove, tra le palme e i banani, e che non vedono l'ora di ballare tutti insieme e di tirare due calci ad un pallone. La felicità dell'incontrarsi, semplicemente dello stare insieme. 



Haiti è un viaggio a piedi nudi. L'anima viaggia a piedi, ha i suoi tempi arriva con calma dopo un po' di tappe, ma poi non riesce a tornare indietro. Rimane agganciata agli sguardi, agli abbracci, ai sorrisi e alle mani. 

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