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venerdì 29 luglio 2016

Marocco : CdS - Solidarietà geometrica

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Carissimi tutti,

Dopo aver ricevuto un numero imbarazzante di inviti a scrivere su questo blog, mi sono deciso a condividere l'unica scoperta che sono riuscito a concepire nell’estremamente tedioso (e lungo) viaggio dalla moderna Casablanca cosmopolita alla sperduta Midelt berbera. Da Bu.Co. (Buon Coordinatore) e come tanti altri viventi, mi domandavo quale fosse il senso del mio essere (e nello specifico del mio essere su di un Bus. In Marocco. A luglio).

Un laconico “Cantieri della Solidarietà” ha risolto ogni dubbio. O forse no. Fino alla voce “cantiere” ci arrivo, il pragmatismo Valbronese ha aiutato; su “solidarietà”, ho vacillato. Ho passato dunque una buona parte del viaggio (mezza giornata) chiedendomi l’etimologia di solidarietà, giusto per partire dalle basi e per perseverare in un mio interesse patologico. Mi sono risposto che qualcosa con “solido” (latino“solidus”) doveva centrare. L’amato blog “unaparolaalgiorno.it”, che cito, ha fornito la risposta :

Per chi si domandasse se ci può essere un legame fra geometria e sentimenti umani, voilà. La solidarietà è il sostegno reciproco, al modo in cui ogni parte di un solido è retta e tenuta salda da tutte le altre: nessuna si ritrova sola nel vuoto. La solidarietà è quindi la compattezza del corpo sociale, il suo essere massiccio - e ci spiega che la forza di un corpo sta nella sua coesione. Coesione che si esprime innanzitutto nella mutua assistenza, in una fratellanza che scaturisce dalla coscienza di far parte di un uno. Quando non ci curiamo di qualcuno che sta male o è in difficoltà - capita -, ecco che nel solido si apre una crepa: una sola, una crepa da nulla. Ma di crepa in crepa il corpo si indebolisce, le fenditure si allargano fino a renderlo fragilissimo, incoerente - che perde pezzi, fra i quali ci siamo anche noi.

“Molto islamico”, è stata la prima cosa che ho pensato, e non per il contesto attuale o deformazione professionale. La caritas è senza dubbio cristiana. La solidarietà, almeno in questa accezione, è deliziosamente musulmana. Giustezza di un solido. Giustizia. Compattezza sociale. Coesione. Fratellanza. Far parte di un Uno (tawḥīd).


Perciò, da Bu.Co. Marocco, paese islamico al 99% (l’1% lo scopriremo inshallah nei prossimi giorni) non potevo che esserne contento. So cosa ci faccio qui, so cosa ci faranno qui i Bu.Ca. (Buoni Cantieristi), che mi raggiungeranno tra due giorni e, complice il passeggiare nel Mausoleo Mohammad V di Rabat, ho finalmente trovato un senso all’immagine di copertina del nostro “Sussidio Marocco”, lì scattata. La riporto sotto, dedicandola ovviamente ai carissimi Bu.Ca. Marocco e augurando loro di entrare in questo paese così, tra figure geometriche e sentimenti umani. 


De la géométrie de l’art islamique se dégage une vision du monde déterminée par l’idée d’ordre, d’équilibre, de rigueur et de mesure. Elle correspond tout à fait à la notion musulmane, aussi bien théologique que mystique, d’un univers entièrement conçu et organisé par l’Intelligence divine. L’Islam […] recommande la solidarité fraternelle et le souvenir de Dieu, il interdit ou réprouve le matérialisme et l’individualisme excessif. (L'esprit de géométrie dans l'art islamique – Patrick Ringgenberg).

R

lunedì 12 ottobre 2015

Un pasto condiviso

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'Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita' recita il tema dell'Esposizione Universale di Milano. Simbolica e significativa l'iniziativa di Caritas che ha visto domenica 4 ottobre pranzare insieme alla stessa tavolata 1.800 persone che vivono in Lombardia in situazioni di disagio e di difficoltà accanto a molti visitatori che hanno contribuito, con un'offerta di 10 euro, a sostenere la gestione del Refettorio Ambrosiano, la mensa solidale aperta nel quartiere Greco di Milano all'inizio di Expo.
Nel giorno di San Francesco l'attenzione nei confronti del mondo dei poveri, degli esclusi e degli emarginati è doveroso. Simbolico il fatto che l'iniziativa, che celebra coloro che non hanno sufficiente cibo, si svolga proprio a Expo Milano 2015” - ha detto Don Roberto Davanzo, direttore di Caritas Ambrosiana. “Un grande mix di persone che vogliono condividere il momento del pasto: una mensa dei popoli, non solo dei poveri”. Un tappeto rosso, tensostrutture allestite per l'occasione e striscioni con la scritta 'Mensa dei Popoli' per questi ospiti speciali, accolti a Cascina Triulza dai volontari Caritas. 
Tra loro anche Erminia Pellecchia e Irene Papagni, due ragazze in Servizio Civile presso l'Edicola Caritas in Expo. Cous cous di verdure come piatto principale, parmigiano reggiano, due dessert, una mela e l'acqua per un pasto completo e sostenibile, nello stile della sobrietà e della semplicità. 

Gli chef hanno seguito una delle oltre cento ricette economiche condivise sulla pagina facebook del concorso di cucina bandito in rete la scorsa primavera dalla Caritas, la sfida era: 'Cucina con tre euro'. Il Commissario Unico di Expo Giuseppe Sala ha partecipato all'iniziativa, per poi premiare Valentina Marolda, la vincitrice del cooking contest 'Cucina con tre euro' (la cifra giornaliera che ancora oggi in molte zone del mondo una famiglia ha a disposizione per mangiare). 
Una grande festa della solidarietà e della condivisione, nello spirito di ciò che Expo deve essere, secondo lo slogan che Caritas ha scelto per Expo e che trasmette ogni giorno ai visitatori dell'Edicola... Dividere per Moltiplicare!