venerdì 13 gennaio 2012

mari e Monti

E fu mattina e fu mattina. Primo giorno. Che qualcuno (va bene anche Monti, che è un tecnico) crei la notte così possiamo dormire invece di volare ed ingerire cibo che neanche al ristorante di Maurizio.



E fu Abu Dhabi e fu Bangkok. Prima missione. Che quando l’amico edicolante mi chiede dove vado e io gli rispondo Thailandia, lui cambia discorso imbarazzato. D'altronde non sa che lavoro faccio, ma non gliene posso fare una colpa: non lo sa quasi nessuno, neanche... Ah, no, balzo, non posso proseguire. Che morte i blog censurati... Gli basti sapere che non mi occupo di Grandi Eventi, altrimenti capisce subito perchè la Thailandia. E vabbeh.

E fu il 2011 e fu il 2012. L’anno del gallo, decreto, senza volerne all’ala di 208cm di Denver. Parto chiedendomi se mai amerò Ibra e temo di non trovare Pato ad aspettarmi al ritorno.

Che se ci avesse visto insieme al Sergio, entrambi dentro un K-way verde, rimarrebbe a Milano solo per la possibilità di rivederci vestiti così al ritorno. E gli potrei spiegare che il bello della missione non sono io, non è Sergio, ma è il cacciarsi in qualcosa di complicato, e il restarci dentro al complicato. Che però non diventa complesso perchè si rimane concentrati su una roba sola. Un lusso, oggi, fare soltanto una cosa. Nel lavoro, nella vita. È un po' come quando si è piccoli e si fa un gioco, che ne so, i soldatini: poi le regole le complichi quanto vuoi, ma tu, quel pomeriggio, hai solo da giocare ai soldatini. Non hai da telefonare all'amico, e farti la merenda, e guardare il cartone mentre leggi Topolino. Solo un livello: complicato, non complesso.



Ma Pato non ci vedrà e non saprà mai che sono qua in Thailandia a portare a spasso un puntino nero sul dito medio. Non so cosa sia sto puntino e lui non sa chi sono io. Sa però che oggi cercavamo il mare ed abbiamo trovato un incendio; e tutto perchè non abbiamo seguito il cane. Ed abbiamo trovato, tra cinghiali e mucche, un gallo. Quindi siamo tornati indietro.

Ok, qsto è il solito post da barriera all'ingresso, in cui entro, mi tolgo il cappello e mi guardo in giro per capire dove potrei andare. Di solito a questo punto la gente esce. Senza salutare. E non è salutare, fa male.

Ma chissene. Oh, benvenuti in Thailandia.

Gli occhi mi chiudono.

Qualcuno spegne la luce?

Mario?

10 commenti:

  1. A green K-way couple !! :-) ma è veramente l'anno del gallo?? Ste

    RispondiElimina
  2. il 2555, l'anno del gallo. lui -il gallo- non lo sa, ma accadranno eventi sconvolgenti le profezie Maya..

    RispondiElimina
  3. Pato ha deciso che non poteva perdersi i vostri bruttissimi k-way, così con la scusa del cuore spezzato di Barbara, Silvio ha fatto una bella manovra, alla faccia di Monti! Buon viaggio, amico mio ;-)

    RispondiElimina
  4. non m'interessa + parlare d calcio, piuttosto: dove ho scritto che i nostri chiuei son bruttissimi? Verdissimi, semmai.

    RispondiElimina
  5. Mah.. l'immagine fa un po' viaggiatore sfiguz.. ;-p

    RispondiElimina
  6. la notizia che aspettavo! a paolo non interessa più parlare di calcio! l'hai scritto e ci sono un sacco di testimoni! anche l'elefante che sbircia il blog sarà dalla mia parte quando, con sommo piacere, potrò allontanare la gazzetta dal nostro tavolo senza che tu esprima disappunto! quando tornate? se garantite chiuei o smanicati uguali vengo di certo a prendervi

    RispondiElimina
  7. ti facciamo sapere, ma dipende da quanto corre veloce l'elefante, è il tuo regalo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ficooooooooooooooooo! ho sempre voluto un elefante! e ora che hanno pure rinforzato le travi di casa dovrei poterlo tenere sul terrazzo per fare la doccia a franceschino

      Elimina