martedì 26 febbraio 2019

Guardati con i miei occhi

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Ciao pagina bianca, finalmente io e te.
È stato faticoso in queste settimane pensare, fermarsi, riflettere, ritagliarsi tempo ma eccomi qui.

3 settimane calde, intense intensissime, stancanti, di scoperta, di sconforto, di adattamento, di conoscenza, di vita piena, di qualche lacrima, di ammirazione, di luce e di terra; voi ormai siete trascorse e ora rimaniamo io e i miei pensieri colorati che vagano senza una meta tra la mia testa, il mio cuore e il mio stomaco e poi ci sono anche i pensieri meno colorati, quelli che voglio poter stringere e abbracciare solo io.

Oggi, cara pagina bianca, vorrei riempirti di amore, non quello nel senso banale e commerciale del termine ma quell’amore per la vita che mi stanno trasmettendo al MPU i bambini, le bambine e le ragazze con cui sto passando la maggior parte delle mie giornate.

Sono persone che sono state allontanate dalle loro famiglie perché hanno subito abusi o violenze e io, cara pagina, ogni volta che li guardo e penso a quello che hanno vissuto vorrei piangere e prendere a pugni qualcosa perché in nessun mondo nessun essere umano di 8 anni merita di essere abusato dal proprio padre o a 2 lasciato morire di fame o a 11 anni essere picchiata fino a essere sfregiata.
Per me non è giusto, ma neanche un pò! E io per esprimere questa ingiustizia ho sempre pensato che il pianto fosse una giusta reazione..poi, carissima pagina, mentre io guardo loro e trattengo le lacrime, ci sono loro che guardano me e allora mi scoppia il Big Bang dentro, dappertutto.
Sono sguardi che io non riesco ancora a reggere, sono sguardi forti, decisi, sono sguardi dolci, accoglienti, sguardi pieni di dignità e amore per la vita..nonostante tutto.

Loro una famiglia che li sostiene, li valorizza, li educa, li ama non ce l’hanno.
Le possibilità per sviluppare la propria identità e intimità non le hanno, non hanno nessuno a cui mostrare i proprio successi o con cui piangere per gli insuccessi, non hanno soldi e non hanno un futuro certo..tu, cara pagina, ce la faresti?
Io no.
Loro si.
Loro ogni giorno mi insegnano che è giusto e possibile dare fiducia a nuove persone, è giusto darsi una seconda possibilità, è giusto abbracciare e sorridere quando si è contenti e piangere quando si deve.
Loro mi stanno insegnando tanto e io vorrei farli conoscere a tutti, vorrei scrivere tutti i loro nomi e mostrare le foto a questo mondo ingiusto perché si, la maggior parte di loro ce la stanno facendo.

Cara pagina, il mio scopo per questo anno è fare in modo che loro si possano guardare con gli stessi occhi con cui li vedo io.
Per ora, mia cara pagina non più bianca, mi limito ad abbracciarli stretti stretti, forte forte per fargli capire ogni giorno di più che sono speciali, per loro, per me, per noi e per il futuro che li aspetta.
Speriamo sia un buon inizio.

A presto,
Giorgia.

mercoledì 6 febbraio 2019

-5 e si parte

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30.01.2019
Ciao a tutti !
Mi chiamo Clara e da oggi inizia la mia avventura da blogger.  Vedo che ci sono tante aspettative per i miei futuri racconti ... spero di essere all'altezza (ma soprattutto costante...).

Ma veniamo al dunque ! Mancano solo 5 giorni alla partenza  per il mio SCE! Come ogni fase pre-viaggio, sono in fibrillazione e non la smetto di correre da una parte dall'altra della casa a prendere cose da mettere in valigia e a creare liste assurde di prodotti da comprare (ma ci sarà il mio shampo preferito al profumo di gelsi lì? ma devo prendere altre paia di calzini? magari mi porto dietro un po' di pasta, non si sa mai...).

Accanto a questa iperattività fisica stanno prendendo forma nella mia testa tanti pensieri e sentimenti contrastanti. Due settimane fa, all'inizio della formazione, ero spaurita e confusa. Vedevo gli altri sce pronti a partire per mete diverse, sotto alcuni punti di vista più "appetibili" per un anno di servizio civile (Kenya, Nicaragua e Libano), ma soprattutto li vedevo partire in coppia, trio o addirittura quartetto. Invece io quest'anno partirò da sola e all'inizio, vedendo soprattuto come gli altri iniziavano a  fare gruppetto mi sono sentita un po' indietro rispetto alle dinamiche relazionali, un po' menomata a partire senza compagno o compagna.
 Nel corso dei giorni ho poi scoperto delle cose che mi hanno fatta rallegrare ancora di più. Anzitutto, ho scoperto che in realtà una compagna di viaggio, almeno per un pezzo di strada la avrò e questo mi ha dato più sicurezza. Poi, entranto nel vivo della descrizione dei progetti e della formazione, scoprendo più cose la confusione ha lasciato posto alla curiosità e alla voglia di immergermi subito in questa nuova esperienza. 

In tutto questo scrivere scrivere mi sono dimenticata di presentare la mia meta!
(rullo di tamburi)

LA MOLDOVA


Magari i più assidui lettori del blog o gli amanti della geografia sapranno dov'è situata la Moldova, o almeno sapranno che esiste. Almeno, perchè fin'ora nel 90% delle conversazioni in cui  ho pronunciato le  parole "vado un anno in Moldova" ho ricevuto come risposte sguardi confusi e domande come "ma esiste veramente?". Quando parlo della Moldova a volte ho la sensazione di riferirmi al fittizio stato di Genovia del film Pretty Princess. Del resto sono entrambi stati piccolini in europa sconosciutì a molta gente.
In ogni caso,  sia per coloro che sono più o meno ferrati in materia, vi mostro dove andrò a passare un'anno della mia vita:


Mi sembra di aver detto abbastanza, anche troppo per un primo post. 
Per oggi è tutto, la revedere 😃

Clara