Visualizzazione post con etichetta Bulgaria. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Bulgaria. Mostra tutti i post

lunedì 8 agosto 2011

Episodio F (tranne Giorgio)

Nessun commento:
Ci accorgiamo solo oggi dell`esistenza di un cantiere parallelo al nostro…quello di Giorgio! Sara` l`inizio di una nuova fine? Irene commenta l`ultima frase scritta dicendo: “Perche`?” Potremmo rispondere alla domanda di Irene con uno scontato “Perche` no?” ma non lo faremo...ci basta farvi notare che la seconda frase di questo post non c`entra nulla con la prima.



Bene, ecco l`elenco delle situazioni in cui ci siamo accorti (non sempre dall`inizio) dell`assenza di Giorgio:


- gita sul Danubio (prendiamo tutti la stessa barca per l’escursione...tranne Giorgio che sale sulla seconda insieme ad alcuni bulgari conosciuti poco prima. Il radiatore della stessa pero` decide di esplodere...tra l`altro spalmandogli un misto di acqua ed olio caldi sulla schiena...e quindi, ignari, facciamo il bagno e la merenda senza di lui)


- salita al campanile della chiesa di Malchika (ci arrampichiamo tutti sulle ripidissime ed a tratti disconnesse scale che arrivano fino in cima. Rimaniamo a vedere il tramonto tutti insieme e facciamo anche la foto...ma...no! Giorgio non c`e`! E` rimasto giu`! Vabbe`! Tranne Giorgio...c`eravamo tutti!)


- gita a Tarnovo (siamo tutti sul pulmino...tranne Giorgio che e` sull`auto che ci segue in compagnia di alcuni nostri amici bulgari)


- torretta di Tarnovo (saliamo su una delle torrette della fortezza in cui abitava il re durante il secondo regno bulgaro: una volta in cima facciamo anche la foto. Ci siamo proprio tutti!...tranne Giorgio che ha deciso di non salire...)


- cena a Tarnovo (parte una delle tante discussioni: ci siamo tutti...tranne Giorgio che e` in bagno)


- pranzo con i bambini di Zgalevo (ci riroviamo tutti nel salone polifunzionale che usiamo anche come mensa. Ci ritroviamo tutti...proprio tutti...ma tutti tutti...tranne Giorgio che sta mangiando in compagnia di padre Remo visto che dovra` salire sul pulmino che riportera` i bambini a Zgalevo e necessita di finire velocemente il pasto)


Osservate le foto seguenti e cercate di comprendere la dualita` che le unisce. Cercate anche di individuare quali si riferiscono al secondo cantiere e quali no...






Tutti... tranne Giorgio





...Giorgio



Torretta di Tarnovo - tutti... tranne Giorgio




Torretta di Tarnovo - nessuno...tranne Giorgio





Campanile di Malchika - tutti...tranne Giorgio





Giorgio... si accettano ipotesi sulla situazione





Figurina Giorgio Ciccioli - album calciatori Panini 2011-12



P.S.: tra l`altro Giorgio, mangiando insieme a padre Remo, gli ha rubato anche la pizza...


i bulgari

martedì 2 agosto 2011

EPISODIO EPSILON

2 commenti:

Sveglia.


Cibo.


Viaggio in pulmino e arrivo a Belene.


Cibo.


Presentazione attivita` della Caritas locale.


Cibo.


Visita alle case per ritiro rifiuti organici.


(Nel mentre cibo)


Pranzo (chiaramente cibo)


Gita sul Danubio e bagno.


Cibo.


Scoppio del radiatore della barca ( no cibo, no party).


Messa.

Cena (ovviamente cibo)

Cibo

lunedì 1 agosto 2011

EPISODIO D

1 commento:
( la vendetta dei “SEAT” )... da scriversi in realta` sith, ma da intendersi comunque “Si Esagera A Tavola”.
Prologo

Ci sono delle cose che verranno rivelate solo ai “poster” perche` ci sono molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perche` crediate” in quello che qui avviene.

Dopo un`ora e mezza passata a Zgalevo con i ragazzi del centro disabili, ci rechiamo in pulmino, facendoci anche fermare dalla polizia, presso delle cascate di cui non ricordiamo il nome. O meglio, potremmo anche ricordarlo, ma non lo facciamo perche` non siamo capaci di riscriverlo...

Per non saper ne` leggere ne` scrivere, il membro vecchio della compagnia, non capendo dove fosse il sentiero e quale fosse la meta (la cascata), prendeva l`iniziativa decidendo di far visita alla seconda vera attrazione del posto...il cassonetto della spazzatura. La seguente foto mostra una delle disordinate e scordinate fasi di esplmalchikaorazione condotte in quei della gradevolmente profumata meta.


Intanto i bulgari con noi condividenti la giornata, si aggirano con strani ed inspiegabili travestrimenti tipici locali.


Intervallo

Quali di queste frasi metteresti come didascalia alla foto seguente?

  1. sei veramente espressivo nella foto
  2. schiaccia quello in alto a sinistra
  3. Wei! Parte lo scherzo?!
  4. Tutte le precedenti in ordine casuale

Epilogo

Potremmo iniziare con “era una notte buia e tempestosa”...oppure potremmo cominciare cantando:

“Notte strana quasi lugubre
Senza luna, stelle, lucciole”

Potremmo impressionarvi con Jovanotti:

“Piove, senti come piove,
guarda come piove,
senti come viene giu`.
Hai visto che piove, senti come viene giu`,
tu che dicevi che non pioveva piu`...”

Ed invece, a cataclisma ben piu` che inoltrato, seduti nel Centro Caritas ed immersi in un cupo buio dovuto alla mancanza del`energia elettrica, una stridula voce dice con ritrovata intelligenza: “Ma noi abbiamo lasciato qualche finestra aperta?”

“Si` certo! Nella nostra camera!”

Silenzio

Silenzio

Silenzio

Tirate le sorti solo su Giuseppe, lo stesso veniva prescelto per compiere l`epica impresa di guadare il fiume che ormai scorreva al posto della strada che separava un tempo il Centro Caritas dai nostri alloggi. Giuseppe, urlando “Panta rei!”, si gettava con pochi dubbi in mezzo alla limpida fanghiglia.

Terminata l`impresa di chiudere tutte le finestre della nostra casa e rientrato alla base Caritas, la serata si svolgeva con Letizia.

A serata conclusa, rientriamo nei nostri appartamenti correndo illuminati dalla sola luce dei lampi dato che l`energia elettrica risultava non essere ancora rientrata dalla breve vacanza che si era ormai da qualche ora concessa. Noi, terminata la corsa ad ostacoli, e di sacchi dell`immondizia vestiti, ci accorgiamo dell`inutilita` dello sforzo or ora descritto visto che la pioggia, trovando le finestre chiuse, aveva deciso di venirci a trovare passando direttamente dal tetto.

Conclusione

(.)

mercoledì 27 luglio 2011

Una brutta Europa

Nessun commento:
stand Caritas Ambrosiana

Una brutta Europa, con inquinamento, solitudine, droga e tristezza vengono trasformate in amore, solidarieta’, sorrisi e aiuto al prossimo. Questo e’ il messaggio che Caritas Malchika vuole dare a tutti i volontari della Bulgaria: “Insieme possiamo costruire un’Europa migliore!”.


festa

Durante la giornata del volontariato, infatti, Malchika ha accolto organizzazioni cattoliche e non (il che non e’ assolutamente scontato per la Bulgaria)provenienti da diverse parti del paese per riflettere insieme sul tema del volontariato in Europa.

volontari

Il 23 luglio 120 volontari si sono confrontati su varie tematiche riguardanti lo sviluppo del volontariato, la legislazione in vigore sul tema, condividendo i momenti di difficolta’ che si affrontano nel proprio lavoro e festeggiando insieme con canti e danze popolari.

festa

La nostra presenza in questa giornata ha dato un “sapore di internazionalita’”, dando modo di riflettere sul fatto che la voglia di mettersi in gioco come volontari unisce tutte le persone delle diverse parti del mondo che vedono come vera propria vocazione il donarsi agli altri.

muro volontariato Europa


Irene, ka e l’altra (la seconda)

sabato 23 luglio 2011

Episodio C

Nessun commento:
Oggi scopriamo che il fuso orario della camera dei  maschi e` indietro di 113 minuti (che anche se lo chiami qui la polizia non arriva perche` il numero e` un altro…cioe`…non che noi lo sappiamo pero` ci pare di poter dire con una certa qual approssimazione che possa essere cosi`).

Questa cosa getta nuova luce su diversi fatti dei quali presentiamo ora un rapido e non esaustivo elenco:
  1. in orari inappropiati della notte suonano le sveglie dei nostri cellulari
  2. le sveglie suonano….ovviamente in momenti diversi e non periodicamente cadenzati
  3. negli orari appropiati le nostre sveglie non si ricordano di suonare
  4. noi non riusciamo a leggere l`ora sui nostri cellulari…
  5. …e quando ci riusciamo di solito e` sbagliata
  6. tra l`altro non abbiamo ancora capito di chi e` l`unica sveglia che suona alle sei
  7. inoltre abbiamo deciso di dormire ogni giorno un`ora in meno rispetto al precedente…fino al raggiungimento del giorno x (Elisa dice: e qui la domanda sorge spontanea)
Raccontando l`episodio 5 del punto 2… o era l`episodio 2 del punto 5…o era il 2 del 5 e l`episodio del punto ? ...no! Elisa ha trovato il tasto del punto di domanda…ma allora esiste! Pietro dice: dai, mettiamo una nota alla nostra demenza che io e Giuseppe son due giorni che lo cerchiamo e lui si nasconde. Voci di corridoio ( le stesse di ieri?...adesso che abbiamo trovato il tasto lo usiamo spesso) dicono comunque che il tasto del ? e` tornado ieri dale vacanze…

Insomma, raccontando il punto 5 dell`episodio 2, Giuseppe afferra un rotolo di carta igienica, nel mentre irrompe l`ignara Letizia (antecedentemente allontanatasi) dicendo: mi serve altra carta! Giuseppe dice: toh!

Dopo esserci svegliati alle prime luci dell`alba ( a causa della famosa e misteriosa sveglia sopra citata), noi cantieresti siamo stati divisi (non ovviamente in orizzontale) per far visita agli anziani e invitarli alla festa che si svolgera` in una data a noi ancora non comunicata (o forse, anzi sicuramente, ci e` stata comunicata, ma noi non stavamo ascoltando). Giorgio, piantando in mano il bigliettino di invito ad una simpatica vecchina, dice: As sam Giorgio…che significa: io sono Giorgio. (sguardo perplesso degli altri compagni cantieristi, che guardando Giorgio gli chiedono: ma perche` con l`invito hai sentito il bisogno di dirgli che ti chiami Giorgio?).

Continuando il giro, e passando di fianco ad un campo pieno di cardi alti 2 metri, Giuseppe chiede: can I play with the children here? Pepi ( il nostro amico bulgaro) risponde saggiamente: Why? E Giuseppe controbatte: Why not? Pepi comprende la situazione (di Giuseppe)

venerdì 22 luglio 2011

Episodio due

1 commento:

  1. Decidiamo, senza rendercene conto veramente, di uscire per una mattutina scampagnata utilizzando allo scopo le proposte, e pronte ad accoglierci, vie di Malchika. Nel mezzo del cammin di nostra mattina una vecchina alza la mano e la agita descrivendo una traiettoria perfettamente sovrapponibile con quella del moto armonico. Sorpresi dall`imprevista ed imprevedibile situazione ci apprestiamo a rispondere al di cui sopra saluto, imitando lo strano moto ondeggiante dall`anziana mano. A scena conclusa ci chiediamo: ma in Bulgaria il gesto convenzionale del saluto ha il significato universale di saluto oppure si prepone al dissotterramento dell`ascia di guerra[punto di domanda] Nel caso abbiamo litigato col nostro primo bulgaro.
  2. Nella tre quarti del cammin di nostra mattina, per via incontriam un albero di dubbi frutti munito: sui rami delle prugne e per terra la plastica dell`ovetto kinder aperta. Ci domandiam: cosa vorra` dire[punto di domanda] Voci di corridoio vociferano di aver visto un prugno pieno di susine: la voce pero` attende ancora conferma.
  3. Giorgio dice: posso arrampicarmi sulla centralina elettrica[punto di domanda] Giuseppe risponde: io non lo farei, perche` mi sa che non c`e` la messa a terra.
  4. Sul finir di nostro cammino scopriamo che la bulgara decorazione funebre consta in un reggiseno nero di dimensioni bibliche opportunamente fissato alla porta d`ingresso della casa. La domanda, che ovviamente non e` chiara a noi stessi per primi, sorge spontanea..
  5. Un allegro Giuseppe, canticchiando “e` tempo di giocare”, si appropria di un intero rotolo di carta igienica e si allontana misteriosamente in direzione del bagno.
  6. Scopriamo nel frattempo un`ulteriore usanza bulgara: molti uomini si aggirano intorno a noi muniti di falce. Una seconda domanda, questa volta a noi piu` evidente, ci sorge spontanea.
  7. Pietro, con apparente valido motivo, cerca di colpire i bulbi oculari di Giuseppe con una matita. Giuseppe, serafico, risponde: tanto (nel caso mi prendessi) ne ho altri due in valigia.
  8. Giuseppe, dopo un`ora e 35 minuti di spiegazione del programma del cantiere in bulgaro, commenta in preda ad una visione mistica: secondo me questa e` piu` logorroica di me. (strani mormorii e mugugnii di approvazione)

Tamarri locali

Solo durante la nostra giornata odierna ci rendiamo conto dell`immensa figuraccia fatta da Giuseppe in quei di Sofia presso la cattedrale dell`esarcato. Volendo far notare ai compagni cantieristi la presenza di una rimessa per auto non parallelepipediforme ma bensi` “curva”, informava dell`arcana architettura tutti gli altri, bulgari compresi, dicendo: questo box e` in curva. Come si diceva, solo oggi ci hanno informato che la traduzione in italiano della parola bulgara “curva” e` “prostituta”. Alla comunicazione, considerando che tutti i bulgari presenti (tra l`altro tutti preti) avevano sentito la sorpresa esclamazione di Giuseppe, lo stesso dice: ho creato scompiglio nell`esarcato bulgaro.

giovedì 21 luglio 2011

Episodio Alfa

1 commento:
  
Cosa sta facendo ognuno dei protagonisti della foto?


Butt`iamo li` delle parole di senso incompiuto che ci possano aiutare a mettere insieme dei pensieri propri degli ambiti reconditi degli angoletti nascosti del luminoso buio che ci pervade punto a capo

Parola numero A: meatball (tipica specialita` bulgara, da importare anche in Italia vista la gradevolezza della struttura della parola che la sottende. Volgarmente in ogni caso detta ``polpetta``)

Parola numero 2: non e` il gas nervino (risposta al gruppo bulgaro data da uno sconosciuto inserviente di catarinfrangente giubbetto munito in quei dell`aeroporto di Malpensa al lieto risuonare dell`inquietante simpatico allarme inspiegabilmente messosi in funzione al nostro passaggio attraverso la penultima porta scorrevole che ancor ci separava dall`agognato pullman di aria condizionata demunito che ci avrebbe allegramente condotto verso il bulgaro aeroveicolo.)

Parola numero gamma: ``sono a Cormano`` (acontestuale risposta data dall`ultimo bulgarello mancante al preappello aeroportuale alla telefonica nonche` complessa domanda ``dove sei` (punto di domanda … non presente sulla tastiera su cui stiamo scrivendo)

Parola numero pi Greco: raccontale del rifugio Azzoni (questa e` troppo lunga da spiegare quindi la lasciamo li`)

Parola numero re sette maggiorato: tipo che suona giu` dalla metro ma su(`) dalle scale (facile)


Frase numero 1: ``go tu de cammmel not tu de plein`` (sgrammaticata nonche` razzista affermazione prodotta da un nostro connazionale nei confronti dei mediorientali ritardatari… ci dissociamo vivamente e con schifo)

Frase numero 2 tra parentesi prima: bruciateli tutti!!! (precedente affermazione inviata in italiano dal precendente connazionale ai mediorientali ritardatari, poi ritarata in inglese che senno` magari non la capivano)

Frase numero gamma: dve studeni biri molja (questa ve lo spieghiamo l`ultimo giorno)

Frase numero D: nebiach ass, toi (Giorgio besce) (questa ve la spieghiamo insieme alla numero gamma)

Ora abbiamo due possibilita`: provare a svolgere con ignoranza il nostro compito di spiegare con intelligenza un concetto mirato e giusto che potrebbe in qualche modo sottendere lo svolgimento stesso della nostra prima giornata in stile bulgaro barra cantieristico oppure… i puntini…(.)

P.S. Beppe ha detto di mettere tre puntini piu` tra parentesi un altro punto che cosi` si capisce…

Ovviamente abbiamo scelto i puntini. (cioe` di non spiegarvi nulla delle parole e delle frasi che sono state scelte per la sagace descrizione fin qui elaborata)

(ovviamente se leggete le spiegazioni comunque riportate per l`italico lettore nelle apposite parentesi con saggezza posizionate alla fine di ogni periodo, avrete gia` a disposizione tutti i bulgari mezzi per comprendere le parole e le frasi stesse)

P.P.S. pero` il P.S. dovete leggerlo dopo la frase precedente ma prima del P.P.S.

Sezione acontestuale di frasi ed azioni realmente formulate ebarrao poste in essere:
 
Posso mettere le dita nella corrente

Momento poetico:

M`illumino d`immenso
Ma colle dita nella corrente
Il chiarore si
Fa piu` intenso

Tentativo di latinizzzzazione:
Immensum illumini…

Posso svitare il pomello del letto

Ora mi do un`annusata all`ascella cosi` m`addormento di botto

potremmo scrivere che vi diamo appuntamento all`episodio beta… ah… beh si… cioe`… in realta` l`abbiamo gia` scritto

sabato 20 novembre 2010

La mensa dell'amicizia

4 commenti:

E fu mattina e fu pomeriggio e fu sera e fu nebbia.

(Cari Paolo ed Alberto voi sì che siete al calduccio)

Noi (Irene e Sergio) si parte non senza aver sbirciato le previsioni del tempo e le temperature che ti accolgono quando arrivi in un Paese dell’est Europa. Nel nostro caso il sole e una temperatura tiepida dovrebbero assicurarci giorni senza calzamaglia e mutande di lana.

Arrivi a Sofia (“ e fu pomeriggio”) e ti convinci che il web è una bella risorsa.

Padre Remo ci aspetta con V. che lo ha accompagnato nel lungo viaggio che ci riporterà a Malchika dove Sabato (oggi, ndr) verrà inaugurato il Centro comunitario cofinanziato dalla Diocesi di Milano nell’Avvento 2009: la mensa dell’amicizia

Sosta per cenare e ora guido un po’ io. E fu sera e fu nebbia. 120 km di muro. Valpadana. 40 km/h di media. Occhi spiaccicati sul cruscotto alla ricerca di una riga di mezzeria che ti aiuti a capire come tenere il volante.

Tutta colpa del Danubio. Arrivati.

E fu notte.

Freddo. Coperta. Freddo. Due coperte. Freddo.

Web non ti sopporto.

E fu mattina, primo giorno.

Nebbia e funerale. Qui si usa così. I parenti siedono accanto al feretro adagiato sul carro seguito da conoscenti e amici.

Noi seguiamo Remo per fare gli ultimi acquisti in vista della festa. Sono settimane che gli uomini e le donne del villaggio, terminato il lavoro nei campi e le faccende domestiche, lavorano senza sosta per finire di sistemare il centro comunitario.
Anche V. fa parte del gruppo. E’ brillante V. Quando lo vedi gesticolare sembra un italiano vero. E spesso sul volto gli si disegna un sorriso accogliente.

Stasera arrivano i nostri!

Francesca, Andrea e Marina hanno fatto parte del gruppo Bulgaria del Cantiere della solidarietà e vogliono fare festa con la comunità che li ha accolti durante la loro esperienza estiva.

Arrivano anche 4 giovani da Fermo. Dal 2004 anche la loro Diocesi collabora con P.Remo attraverso il servizio di giovani che spendono parte delle vacanze per stare accanto alla comunità di Malchika http://malcika.altervista.org/

Si può mangiare la pizza! Arrivano i giovani del villaggio.

E si condivide la storia di questi anni di amicizia e di costruzione di un sogno condiviso. Non far morire questo villaggio.

Anche se si deve partire per studiare, lavorare, emigrare, la comunità continua ad alimentarsi con un servizio fraterno che non dimentica gli anziani, i bambini, i disabili, le famiglie che ancora credono che un futuro a Malchika sia possibile.

P.Remo è agitatissimo.

Tra un abbraccio ad un ospite in arrivo e un saluto ai suoi parrocchiani,

non smette di sistemare le ultime cose.

Sta arrivando il nunzio apostolico, il vescovo, il provinciale dei Padri passionisti, tanti sacerdoti della diocesi, la sua gente.

E’ festa. Uno di questi giovani non sente e non parla.

E’ V. Lui ha inventato un linguaggio dei segni tutto suo con cui riesce perfettamente a comunicare con tutti. Perché il villaggio non lo esclude, non lo emargina e così tutti possono sedere

alla mensa dell’amicizia.



Sergio

martedì 2 novembre 2010

Bonus track #1

Nessun commento:
jacuzzi, di Maddalena Villa (Thailandia)



Jordan flag, di Anna Ogliari (Giordania)



Sono italiani e si devono far riconoscere, di Andrea Buonopane (Bulgaria)

lunedì 18 ottobre 2010

Scatta il cantiere, categoria Volti

1 commento:
Ok, ultima categoria premiata al concorso di quest'anno è quella del Volti (primi piani), che vede primeggiare (e secondeggiare) il Kenya. All'anno prossimo con chi ci sarà!

Prima classificata

Silenziosa attesa di Silvia Bombelli (Kenya)

Seconda classificata

Mary di Marta Annoni (Kenya)

Terza classificata

Baba Agnesa di Andrea Buonopane (Bulgaria)

Prossimamente qualche bonus track non selezionata tra i vincitori ma meritevole di nota per vari motivi..

lunedì 6 settembre 2010

Tracce d CdS

Nessun commento:
Ora: se qualcuno dei silenziosi lettori credesse che i Cantieri della Solidarietà non esistono e non fosse persuaso dai post dei volontari ritenendoli un esercizio di scrittura dell'area comunicazione di Caritas Ambrosiana, postiamo per lui (e per lui solo) due prove.

Ricordate (e come dimenticarlo?) il muro della povertà bulgaro eretto a Malchika dai cantieristi e dai volontari della parrocchia di Sant'Anna?

Ecco qua come Caritas Europa racconta di quell'Evento pro "Zero Poverty".


E questa invece è Radio Vaticana che dà voce al CdS bulgaro, per orecchi da intenditori.

Scritto questo, linkati quelli, crediamo di avere maggiormente provato l'esistenza quantomeno del cantiere bulgaro. Se la blogosfera traccerà altre prove di ciò che è successo nei CdS, ci affretteremo a darne notizia: purtroppo l'intervento di una cantierista thai a Radio DJ non è reperibile sui sito della famosa radio privata, ma magari qualcuno d voi l'ha intercettato on air..

Iniziano ad affluire foto e storie per i concorsi, non fate mancare le vostre opere!

mercoledì 1 settembre 2010

MALCHIKA 2010: << PERCHE' E' PIU' BELLO DARE CHE RICEVERE >>

1 commento:
Prima di iniziare a leggere vi prego di aprire la canzoni di Ludovico Einaudi – Nuvole.. questo artista da tutto un altro effetto alle mie foto e ai miei ricordi quando li faccio scorrere davanti ai miei occhi..



Malchika…





Come scordarsi di questa esperienza..Sebbene sia passato quasi un mese dal ritorno



Partenza 17 luglio.. un caldo pazzesco a Linate per non parlare quando siamo scesi a Roma…



Arrivo a Malchika se non ricordo male attorno alle 19.00 e qui l’incontro con padre Remo… che personaggio..



Il primo impatto con la Bulgaria è a dir poco disastroso.. non lontano dall’aeroporto di Sofia infatti si trova il quartiere zingaro.. sembrava tanto un quartiere delle Favelas..





Già immaginavo che la nostra esperienza iniziasse da lì.. invece piano piano il paesaggio cambiò… sempre più verde.. sempre più campi di girasoli e granoturco.. distese e distese di prati.. e dopo ore e ore di viaggio.. immersi nell’atmosfera di tramonti mai visti così belli, arriviamo a Malchika.. una Malchika buia e silenziosa.. saranno state le 22.00 circa.. cena veloce.. doccia e nanna..



E così inizio il mio cambiamento:



strade sterrate che dopo un violento temporale diventano piscine.. carretti trainati da asini.. cavalli, pecore, tacchini e cani che girano per le campagne..



Anziani sull’uscio di casa con lo sguardo perso nel vuoto.. ma quando gli passi davanti ti salutano con un cenno di mano e sul loro viso si disegna un sorriso che ti fa tenerezza.. e ti fanno capire che ogni persona che incontri merita di essere salutata con un sorriso e che capirai l’importanza di un sorriso solo quando ti verrà negato





Ragazzini che sfrecciano in bicicletta avanti indietro per le strade del paesino.. sempre con quel succo/granita che a me sinceramente ha sempre dato disgusto..eheh





Quei visi.. così innocenti.. all’inizio così spaventati..





Poi piano piano si sono aperti… e da lì non riuscivano più a far a meno di te..



Ricordo tutti i momenti di gioco.. i balli.. gli scherzi.. le corse





Le prime volte tutti un po’ disuniti.. ma gli ultimi giorni sembravano tutti fratelli e sorelle.. sembravano una vera squadra.. tutti uniti, pronti a lottare per un semplice applauso.. una semplice stretta di mano.. un semplice regalo.. che si trattasse di una maglietta, di una merenda o semplicemente di una medaglia di cartone..per loro era una soddisfazione.. e ho pensato dentro di me che da bambino non si vede l’ora di diventare grandi.. ma quando si è grandi non lo si vorrebbe essere mai diventati..





Non so come ma i bambini.. hanno una memoria pazzesca.. è bastato un giorno per imparare nomi cognomi, soprannomi di noi italiani e io invece solo l’ultimo giorno sono riuscito a ricordarmeli tutti..



È bello comunicare con loro dicendo giusto quattro parole in croce in bulgaro.. e qualcosina in inglese se lo capivano.. infatti la vera comunicazione è fatta con i gesti.. con gli occhi.. con le mani.. e con il sorriso.. questo è il linguaggio universale.. e sono stati loro che me l’hanno fatto capire.. o meglio.. l’esperienza forse più significativa è stata con i ragazzi di Sgalevo.. una piccola cittadina.. che ospita un orfanotrofio.. dove troviamo ragazzini di tutte le età (in particolar modo minorenni) abbandonati dai genitori perché disabili dalla nascita o con problemi di handicap e mentali..



Sono loro che mi hanno fatto capire quanto è bello comunicare con i gesti.. semplicemente stringendo una mano e guardandosi negli occhi e sorridere.. ed essere felici.. perché la felicità è fatta di un niente che al momento in cui lo viviamo ci sembra tutto





Sono loro che mi han fatto capire che sono le cose semplici a far la differenza.. che è bello vivere di emozioni.. è bello vivere con i sorrisi altrui.. è bello vivere per qualcun altro.. è bello stringere la mano di qualcuno e sentire scorrere dentro di te le sue vibrazioni.. e tutto ciò ti fa sentire vivo..perchè come disse un grande del passato Essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare



È bello vivere la vita attimo per attimo come se fosse l’ultimo.. e io lì a Malchika l’ho fatto.. ho sentito che ho vissuto giorno per giorno.. senza buttar via tempo.. senza pensare solo a me stesso.. senza pensieri né turbamenti.. per la prima volta ho sentito cos’è VIVERE la vita giorno per giorno..perchè non è vero che abbiamo poco tempo… la verità è che ne perdiamo molto..





Sentirsi liberi.. come quella volta sdraiato su una strada o semplicemente correndo mezzi nudi sotto un temporale estivo e saltare da una pozzanghera all’altra al posto di evitarle.. o la volta in cui ho chiuso gli occhi davanti ad un tramonto spettacolare in piedi su un pulmino..zero pensieri..





Malchika mi ha fatto capire che ogni momento è buono per dimostrare a qualcuno quanto gli vogliamo bene.. basta non attendere troppo tempo o prima o poi arriverà il momento in cui non avremo più la possibilità di farlo



Mi ha fatto capire quanto noi italiani non siamo aperti alla gente.. zero ospitalità.. mentre a Malchika ti offrono tutto e di più.. ricordo ancora il pranzo a casa di una baba.. sembrava stessimo festeggiando il Natale.. o semplicemente una fetta di melone o qualche biscotto offerto mentre passi per le case ad offrire gli inviti per una giornata dedicata solo a loro.. gli anziani..





E poi gli stessi ragazzi bulgari… come dimenticarli.. così aperti.. così gentili.. sempre disponibili.. non pensavo si istaurasse un rapporto così profondo con alcuni di loro.. pensate che è nata pure una love story eheh (grande Ale)





Ale.. il mio fratellino in quella vacanza.. ad un primo impatto un ragazzo freddo.. ma si un pirlettino milanese come tt gli altri.. invece tutto l’opposto… bella Ale..



Malchika mi ha fatto capire quanto può essere squallida la vita che trascorriamo tutti i giorni noi di Milano.. tra moda, feste, aperitivi, macchinoni, vestiti firmati.. no no.. la vita non è quella.. la vera vita l’ho vissuta a Malchika..





È vero.. le feste e i divertimenti non sono mancati per noi.. anzi.. posso dire che si faceva festa tutte le sere con i ragazzi del posto.. molto spesso accompagnati dalla Rakia.. eheh



E poi quei tramonti.. mai visti così spettacolari.. così pieni di profumi.. che ti davano un senso di infinito.. un senso veramente di liberta.. zero foschia.. zero inquinamento… sentivi aria pura nei polmoni..





E guidare quel pulmino mezzo scassato con la porta che si apriva ogni minuto con il rischio che qualcuno partisse fuori… in mezzo a quelle strade semi deserte.. sempre dritte.. con mille buche.. tra campi di girasoli.. e sfrecci e sfrecci x quelle strade prive di clacson, traffico, tram, pulman..



Malchika mi ha fatto porre mille PERCHE’.. a cui non sono mai riuscito a dar risposta.. ma ora che ci penso ne ho trovata una che risponde a tutti.. <<Se tutti i perché avessero risposta sarebbe banale vivere>>





Malchika mi ha fatto aprire gli occhi su tante cose.. su quanto è bella veramente la vita.. e quanto basta poco per renderla felice e perfetta..



È proprio vero che la vita è come uno specchio.. ti sorride solo se la guardi sorridendo





Invito tutti i ragazzi a provare un’esperienza del genere… ma prima di affrontarla chiedetevi: <<Sono felice?>>.. e cesserete di esserlo..



Di ritorno da questa esperienza ponetevela di nuovo.. bè posso assicurarvi che la risposta sarà un'altra



Andrea Buonopane