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giovedì 6 giugno 2013

A 3 anni dal terremoto, 2 mesi dopo la consegna delle case agli sfollati, 1 persona ricomincia a vivere

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A 2 mesi dalla consegna chiavi delle ultime abitazioni costruite per gli sfollati del terremoto giunti nella regione haitiana del Nord-Ovest, siamo andati a trovare Madame Carouliot nella sua nuova casa e le abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza del terremoto: di seguito un breve sunto delle sue parole.
 
Madame Carouliot mentre riempie uno dei contenitori con
l'acqua con cui verrà fatto il calcestruzzo per la sua casa

Il 12 gennaio 2010, sono rientrata a casa ed ero con mia figlia quando tutto è cominciato a caderci addosso: dopo la scossa le ho detto di inginocchiarsi con me per chiedere perdono a Dio per ciò che avevamo fatto e che aveva causato la punizione che ci aveva inviato. Poi però mi sono accorta che tutti erano nella nostra stessa situazione e che era accaduto qualcosa di diverso, di generalizzato.

Moltissimi americani ci hanno aiutato in quei giorni: io avevo una gamba dolorante a causa dei colpi presi da ciò che mi era caduto addosso nella mia casa prima di riuscire ad uscire. Una ragazza straniera si è presa cura di me trasportandomi all’ospedale e trovandomi un tavolo su cui sdraiarmi visto che non c’erano letti liberi disponibili. Ha anche pagato le cure di cui necessitavo visto che non essendo grave avrei dovuto farvi fronte di persona. In ogni caso la gamba mi fa male tuttora.

Sono tornata nel mio paese natale dove mio nipote mi ha permesso di abitare nella vecchia casetta di sua madre (un edificio in pietra piuttosto fatiscente) ed ora cerco di mantenermi coltivando di persona la terra intorno alla casa che mi è stata donata od allevando pochi capretti o galline che poi rivendo.

martedì 23 aprile 2013

Storie e parole del terremoto

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Il 19 aprile 2013, con la consegna delle chiavi delle case, si è concluso il progetto di costruzione delle abitazioni per gli sfollati del terremoto del 2010. Ecco 2 storie di quella tragedia!
 
 
Una delle case costruite

Wilner davanti alla porta della sua nuova casa
Beauchamp Wilner, sfollato nella cittadina natale di Môle St. Nicola a più di 200 km dalla capitale: “La sera, quando ripenso a quello che è successo mi accorgo di aver dimenticato dei pezzi. Ricordo […] che l’edificio ha cominciato ad oscillare e che mia sorella mi ha detto: “questa è la casa che sta crollando!” Quando ho cominciato a correre per uscire, la porta (aperta per beneficiare dell’effetto del fumo) si è chiusa e dopo la chiusura c’è stata un’altra oscillazione: correvo perché non avevo mai sentito un rumore così. Siamo usciti e mi sono accorto di avere le gambe molli. […] Il problema che avevo era che la casa era crollata completamente ed avevo perso tutto. Avevo studiato a Port-au-Prince, avevo deciso di restarci e vi avevo lavorato: facevo il meccanico e sollevavo cose pesantissime, poi avevo sostenuto una prova (d’esame), ero diventato operatore (meccanico) e poi è passato il terremoto. Sono tornato a Môle ma sfortunatamente qui non c’è possibilità di fare il mio lavoro. Questo che abbiamo concluso è un bel progetto, dico grazie a Caritas e non riesco ancora a credere che adesso ho una casa.”
 
Jacques durante la consegna delle chiavi
Jacques Illiener, è l’ingegnere della Caritas diocesana di Port-de-Paix (con cui Caritas Ambrosiana collabora) che ha diretto e supervisionato tutti i cantieri. Lui stesso è uno sfollato che ha cercato riparo dopo il terremoto nella principale città della regione del Nord-Ovest a 220 km da Port-au-Prince: qui ha trovato lavoro presso la Caritas locale reinventandosi una vita e diventando il responsabile diocesano unico del settore “costruzioni”e di quello “rischi e disastri” che cerca di dare risposte e di fare prevenzione, con i pochi mezzi a disposizione, proprio in merito a quelle catastrofi che hanno segnato così profondamente la sua stessa vita. Il 12 gennaio 2010, si trovava in capitale: il terremoto lo ha sepolto sotto la sua abitazione dalla quale è stato estratto vivo dopo più di un giorno di attesa, speranze e chissà quali pensieri.

lunedì 8 agosto 2011

Episodio F (tranne Giorgio)

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Ci accorgiamo solo oggi dell`esistenza di un cantiere parallelo al nostro…quello di Giorgio! Sara` l`inizio di una nuova fine? Irene commenta l`ultima frase scritta dicendo: “Perche`?” Potremmo rispondere alla domanda di Irene con uno scontato “Perche` no?” ma non lo faremo...ci basta farvi notare che la seconda frase di questo post non c`entra nulla con la prima.



Bene, ecco l`elenco delle situazioni in cui ci siamo accorti (non sempre dall`inizio) dell`assenza di Giorgio:


- gita sul Danubio (prendiamo tutti la stessa barca per l’escursione...tranne Giorgio che sale sulla seconda insieme ad alcuni bulgari conosciuti poco prima. Il radiatore della stessa pero` decide di esplodere...tra l`altro spalmandogli un misto di acqua ed olio caldi sulla schiena...e quindi, ignari, facciamo il bagno e la merenda senza di lui)


- salita al campanile della chiesa di Malchika (ci arrampichiamo tutti sulle ripidissime ed a tratti disconnesse scale che arrivano fino in cima. Rimaniamo a vedere il tramonto tutti insieme e facciamo anche la foto...ma...no! Giorgio non c`e`! E` rimasto giu`! Vabbe`! Tranne Giorgio...c`eravamo tutti!)


- gita a Tarnovo (siamo tutti sul pulmino...tranne Giorgio che e` sull`auto che ci segue in compagnia di alcuni nostri amici bulgari)


- torretta di Tarnovo (saliamo su una delle torrette della fortezza in cui abitava il re durante il secondo regno bulgaro: una volta in cima facciamo anche la foto. Ci siamo proprio tutti!...tranne Giorgio che ha deciso di non salire...)


- cena a Tarnovo (parte una delle tante discussioni: ci siamo tutti...tranne Giorgio che e` in bagno)


- pranzo con i bambini di Zgalevo (ci riroviamo tutti nel salone polifunzionale che usiamo anche come mensa. Ci ritroviamo tutti...proprio tutti...ma tutti tutti...tranne Giorgio che sta mangiando in compagnia di padre Remo visto che dovra` salire sul pulmino che riportera` i bambini a Zgalevo e necessita di finire velocemente il pasto)


Osservate le foto seguenti e cercate di comprendere la dualita` che le unisce. Cercate anche di individuare quali si riferiscono al secondo cantiere e quali no...






Tutti... tranne Giorgio





...Giorgio



Torretta di Tarnovo - tutti... tranne Giorgio




Torretta di Tarnovo - nessuno...tranne Giorgio





Campanile di Malchika - tutti...tranne Giorgio





Giorgio... si accettano ipotesi sulla situazione





Figurina Giorgio Ciccioli - album calciatori Panini 2011-12



P.S.: tra l`altro Giorgio, mangiando insieme a padre Remo, gli ha rubato anche la pizza...


i bulgari

martedì 2 agosto 2011

EPISODIO EPSILON

2 commenti:

Sveglia.


Cibo.


Viaggio in pulmino e arrivo a Belene.


Cibo.


Presentazione attivita` della Caritas locale.


Cibo.


Visita alle case per ritiro rifiuti organici.


(Nel mentre cibo)


Pranzo (chiaramente cibo)


Gita sul Danubio e bagno.


Cibo.


Scoppio del radiatore della barca ( no cibo, no party).


Messa.

Cena (ovviamente cibo)

Cibo

lunedì 1 agosto 2011

EPISODIO D

1 commento:
( la vendetta dei “SEAT” )... da scriversi in realta` sith, ma da intendersi comunque “Si Esagera A Tavola”.
Prologo

Ci sono delle cose che verranno rivelate solo ai “poster” perche` ci sono molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perche` crediate” in quello che qui avviene.

Dopo un`ora e mezza passata a Zgalevo con i ragazzi del centro disabili, ci rechiamo in pulmino, facendoci anche fermare dalla polizia, presso delle cascate di cui non ricordiamo il nome. O meglio, potremmo anche ricordarlo, ma non lo facciamo perche` non siamo capaci di riscriverlo...

Per non saper ne` leggere ne` scrivere, il membro vecchio della compagnia, non capendo dove fosse il sentiero e quale fosse la meta (la cascata), prendeva l`iniziativa decidendo di far visita alla seconda vera attrazione del posto...il cassonetto della spazzatura. La seguente foto mostra una delle disordinate e scordinate fasi di esplmalchikaorazione condotte in quei della gradevolmente profumata meta.


Intanto i bulgari con noi condividenti la giornata, si aggirano con strani ed inspiegabili travestrimenti tipici locali.


Intervallo

Quali di queste frasi metteresti come didascalia alla foto seguente?

  1. sei veramente espressivo nella foto
  2. schiaccia quello in alto a sinistra
  3. Wei! Parte lo scherzo?!
  4. Tutte le precedenti in ordine casuale

Epilogo

Potremmo iniziare con “era una notte buia e tempestosa”...oppure potremmo cominciare cantando:

“Notte strana quasi lugubre
Senza luna, stelle, lucciole”

Potremmo impressionarvi con Jovanotti:

“Piove, senti come piove,
guarda come piove,
senti come viene giu`.
Hai visto che piove, senti come viene giu`,
tu che dicevi che non pioveva piu`...”

Ed invece, a cataclisma ben piu` che inoltrato, seduti nel Centro Caritas ed immersi in un cupo buio dovuto alla mancanza del`energia elettrica, una stridula voce dice con ritrovata intelligenza: “Ma noi abbiamo lasciato qualche finestra aperta?”

“Si` certo! Nella nostra camera!”

Silenzio

Silenzio

Silenzio

Tirate le sorti solo su Giuseppe, lo stesso veniva prescelto per compiere l`epica impresa di guadare il fiume che ormai scorreva al posto della strada che separava un tempo il Centro Caritas dai nostri alloggi. Giuseppe, urlando “Panta rei!”, si gettava con pochi dubbi in mezzo alla limpida fanghiglia.

Terminata l`impresa di chiudere tutte le finestre della nostra casa e rientrato alla base Caritas, la serata si svolgeva con Letizia.

A serata conclusa, rientriamo nei nostri appartamenti correndo illuminati dalla sola luce dei lampi dato che l`energia elettrica risultava non essere ancora rientrata dalla breve vacanza che si era ormai da qualche ora concessa. Noi, terminata la corsa ad ostacoli, e di sacchi dell`immondizia vestiti, ci accorgiamo dell`inutilita` dello sforzo or ora descritto visto che la pioggia, trovando le finestre chiuse, aveva deciso di venirci a trovare passando direttamente dal tetto.

Conclusione

(.)

mercoledì 27 luglio 2011

Una brutta Europa

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stand Caritas Ambrosiana

Una brutta Europa, con inquinamento, solitudine, droga e tristezza vengono trasformate in amore, solidarieta’, sorrisi e aiuto al prossimo. Questo e’ il messaggio che Caritas Malchika vuole dare a tutti i volontari della Bulgaria: “Insieme possiamo costruire un’Europa migliore!”.


festa

Durante la giornata del volontariato, infatti, Malchika ha accolto organizzazioni cattoliche e non (il che non e’ assolutamente scontato per la Bulgaria)provenienti da diverse parti del paese per riflettere insieme sul tema del volontariato in Europa.

volontari

Il 23 luglio 120 volontari si sono confrontati su varie tematiche riguardanti lo sviluppo del volontariato, la legislazione in vigore sul tema, condividendo i momenti di difficolta’ che si affrontano nel proprio lavoro e festeggiando insieme con canti e danze popolari.

festa

La nostra presenza in questa giornata ha dato un “sapore di internazionalita’”, dando modo di riflettere sul fatto che la voglia di mettersi in gioco come volontari unisce tutte le persone delle diverse parti del mondo che vedono come vera propria vocazione il donarsi agli altri.

muro volontariato Europa


Irene, ka e l’altra (la seconda)

sabato 23 luglio 2011

Episodio C

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Oggi scopriamo che il fuso orario della camera dei  maschi e` indietro di 113 minuti (che anche se lo chiami qui la polizia non arriva perche` il numero e` un altro…cioe`…non che noi lo sappiamo pero` ci pare di poter dire con una certa qual approssimazione che possa essere cosi`).

Questa cosa getta nuova luce su diversi fatti dei quali presentiamo ora un rapido e non esaustivo elenco:
  1. in orari inappropiati della notte suonano le sveglie dei nostri cellulari
  2. le sveglie suonano….ovviamente in momenti diversi e non periodicamente cadenzati
  3. negli orari appropiati le nostre sveglie non si ricordano di suonare
  4. noi non riusciamo a leggere l`ora sui nostri cellulari…
  5. …e quando ci riusciamo di solito e` sbagliata
  6. tra l`altro non abbiamo ancora capito di chi e` l`unica sveglia che suona alle sei
  7. inoltre abbiamo deciso di dormire ogni giorno un`ora in meno rispetto al precedente…fino al raggiungimento del giorno x (Elisa dice: e qui la domanda sorge spontanea)
Raccontando l`episodio 5 del punto 2… o era l`episodio 2 del punto 5…o era il 2 del 5 e l`episodio del punto ? ...no! Elisa ha trovato il tasto del punto di domanda…ma allora esiste! Pietro dice: dai, mettiamo una nota alla nostra demenza che io e Giuseppe son due giorni che lo cerchiamo e lui si nasconde. Voci di corridoio ( le stesse di ieri?...adesso che abbiamo trovato il tasto lo usiamo spesso) dicono comunque che il tasto del ? e` tornado ieri dale vacanze…

Insomma, raccontando il punto 5 dell`episodio 2, Giuseppe afferra un rotolo di carta igienica, nel mentre irrompe l`ignara Letizia (antecedentemente allontanatasi) dicendo: mi serve altra carta! Giuseppe dice: toh!

Dopo esserci svegliati alle prime luci dell`alba ( a causa della famosa e misteriosa sveglia sopra citata), noi cantieresti siamo stati divisi (non ovviamente in orizzontale) per far visita agli anziani e invitarli alla festa che si svolgera` in una data a noi ancora non comunicata (o forse, anzi sicuramente, ci e` stata comunicata, ma noi non stavamo ascoltando). Giorgio, piantando in mano il bigliettino di invito ad una simpatica vecchina, dice: As sam Giorgio…che significa: io sono Giorgio. (sguardo perplesso degli altri compagni cantieristi, che guardando Giorgio gli chiedono: ma perche` con l`invito hai sentito il bisogno di dirgli che ti chiami Giorgio?).

Continuando il giro, e passando di fianco ad un campo pieno di cardi alti 2 metri, Giuseppe chiede: can I play with the children here? Pepi ( il nostro amico bulgaro) risponde saggiamente: Why? E Giuseppe controbatte: Why not? Pepi comprende la situazione (di Giuseppe)

venerdì 22 luglio 2011

Episodio due

1 commento:

  1. Decidiamo, senza rendercene conto veramente, di uscire per una mattutina scampagnata utilizzando allo scopo le proposte, e pronte ad accoglierci, vie di Malchika. Nel mezzo del cammin di nostra mattina una vecchina alza la mano e la agita descrivendo una traiettoria perfettamente sovrapponibile con quella del moto armonico. Sorpresi dall`imprevista ed imprevedibile situazione ci apprestiamo a rispondere al di cui sopra saluto, imitando lo strano moto ondeggiante dall`anziana mano. A scena conclusa ci chiediamo: ma in Bulgaria il gesto convenzionale del saluto ha il significato universale di saluto oppure si prepone al dissotterramento dell`ascia di guerra[punto di domanda] Nel caso abbiamo litigato col nostro primo bulgaro.
  2. Nella tre quarti del cammin di nostra mattina, per via incontriam un albero di dubbi frutti munito: sui rami delle prugne e per terra la plastica dell`ovetto kinder aperta. Ci domandiam: cosa vorra` dire[punto di domanda] Voci di corridoio vociferano di aver visto un prugno pieno di susine: la voce pero` attende ancora conferma.
  3. Giorgio dice: posso arrampicarmi sulla centralina elettrica[punto di domanda] Giuseppe risponde: io non lo farei, perche` mi sa che non c`e` la messa a terra.
  4. Sul finir di nostro cammino scopriamo che la bulgara decorazione funebre consta in un reggiseno nero di dimensioni bibliche opportunamente fissato alla porta d`ingresso della casa. La domanda, che ovviamente non e` chiara a noi stessi per primi, sorge spontanea..
  5. Un allegro Giuseppe, canticchiando “e` tempo di giocare”, si appropria di un intero rotolo di carta igienica e si allontana misteriosamente in direzione del bagno.
  6. Scopriamo nel frattempo un`ulteriore usanza bulgara: molti uomini si aggirano intorno a noi muniti di falce. Una seconda domanda, questa volta a noi piu` evidente, ci sorge spontanea.
  7. Pietro, con apparente valido motivo, cerca di colpire i bulbi oculari di Giuseppe con una matita. Giuseppe, serafico, risponde: tanto (nel caso mi prendessi) ne ho altri due in valigia.
  8. Giuseppe, dopo un`ora e 35 minuti di spiegazione del programma del cantiere in bulgaro, commenta in preda ad una visione mistica: secondo me questa e` piu` logorroica di me. (strani mormorii e mugugnii di approvazione)

Tamarri locali

Solo durante la nostra giornata odierna ci rendiamo conto dell`immensa figuraccia fatta da Giuseppe in quei di Sofia presso la cattedrale dell`esarcato. Volendo far notare ai compagni cantieristi la presenza di una rimessa per auto non parallelepipediforme ma bensi` “curva”, informava dell`arcana architettura tutti gli altri, bulgari compresi, dicendo: questo box e` in curva. Come si diceva, solo oggi ci hanno informato che la traduzione in italiano della parola bulgara “curva” e` “prostituta”. Alla comunicazione, considerando che tutti i bulgari presenti (tra l`altro tutti preti) avevano sentito la sorpresa esclamazione di Giuseppe, lo stesso dice: ho creato scompiglio nell`esarcato bulgaro.

giovedì 21 luglio 2011

Episodio Alfa

1 commento:
  
Cosa sta facendo ognuno dei protagonisti della foto?


Butt`iamo li` delle parole di senso incompiuto che ci possano aiutare a mettere insieme dei pensieri propri degli ambiti reconditi degli angoletti nascosti del luminoso buio che ci pervade punto a capo

Parola numero A: meatball (tipica specialita` bulgara, da importare anche in Italia vista la gradevolezza della struttura della parola che la sottende. Volgarmente in ogni caso detta ``polpetta``)

Parola numero 2: non e` il gas nervino (risposta al gruppo bulgaro data da uno sconosciuto inserviente di catarinfrangente giubbetto munito in quei dell`aeroporto di Malpensa al lieto risuonare dell`inquietante simpatico allarme inspiegabilmente messosi in funzione al nostro passaggio attraverso la penultima porta scorrevole che ancor ci separava dall`agognato pullman di aria condizionata demunito che ci avrebbe allegramente condotto verso il bulgaro aeroveicolo.)

Parola numero gamma: ``sono a Cormano`` (acontestuale risposta data dall`ultimo bulgarello mancante al preappello aeroportuale alla telefonica nonche` complessa domanda ``dove sei` (punto di domanda … non presente sulla tastiera su cui stiamo scrivendo)

Parola numero pi Greco: raccontale del rifugio Azzoni (questa e` troppo lunga da spiegare quindi la lasciamo li`)

Parola numero re sette maggiorato: tipo che suona giu` dalla metro ma su(`) dalle scale (facile)


Frase numero 1: ``go tu de cammmel not tu de plein`` (sgrammaticata nonche` razzista affermazione prodotta da un nostro connazionale nei confronti dei mediorientali ritardatari… ci dissociamo vivamente e con schifo)

Frase numero 2 tra parentesi prima: bruciateli tutti!!! (precedente affermazione inviata in italiano dal precendente connazionale ai mediorientali ritardatari, poi ritarata in inglese che senno` magari non la capivano)

Frase numero gamma: dve studeni biri molja (questa ve lo spieghiamo l`ultimo giorno)

Frase numero D: nebiach ass, toi (Giorgio besce) (questa ve la spieghiamo insieme alla numero gamma)

Ora abbiamo due possibilita`: provare a svolgere con ignoranza il nostro compito di spiegare con intelligenza un concetto mirato e giusto che potrebbe in qualche modo sottendere lo svolgimento stesso della nostra prima giornata in stile bulgaro barra cantieristico oppure… i puntini…(.)

P.S. Beppe ha detto di mettere tre puntini piu` tra parentesi un altro punto che cosi` si capisce…

Ovviamente abbiamo scelto i puntini. (cioe` di non spiegarvi nulla delle parole e delle frasi che sono state scelte per la sagace descrizione fin qui elaborata)

(ovviamente se leggete le spiegazioni comunque riportate per l`italico lettore nelle apposite parentesi con saggezza posizionate alla fine di ogni periodo, avrete gia` a disposizione tutti i bulgari mezzi per comprendere le parole e le frasi stesse)

P.P.S. pero` il P.S. dovete leggerlo dopo la frase precedente ma prima del P.P.S.

Sezione acontestuale di frasi ed azioni realmente formulate ebarrao poste in essere:
 
Posso mettere le dita nella corrente

Momento poetico:

M`illumino d`immenso
Ma colle dita nella corrente
Il chiarore si
Fa piu` intenso

Tentativo di latinizzzzazione:
Immensum illumini…

Posso svitare il pomello del letto

Ora mi do un`annusata all`ascella cosi` m`addormento di botto

potremmo scrivere che vi diamo appuntamento all`episodio beta… ah… beh si… cioe`… in realta` l`abbiamo gia` scritto

venerdì 15 ottobre 2010

I Fantastici 4 ed il mio amico Alfred JT II

1 commento:
Liberamente tratto dai ricordi dell’unico neurone dei cantieristi georgiani


Avvertenze:
1. non proseguire oltre se si hanno problemi non guaribili con 2 semplici compresse di Imodium
2. non proseguire oltre se si hanno altri problemi di sorta, vari ed eventuali o presunti tali

Starring
Beppe “La cosa” Beretta
Laura “La donna invisibile” Broggini
Fabio “Elastic man” Giudici
Lorenzo “La torcia umana” Raineri

Special guest
Alfred John Timmy II

Supervisors
1. Elisa Magnifico
2. Irene Baldissarri

Numbers
4 protagonisti
3 uomini
1 donna
3 co-protagonisti
3 a 1 le elezioni
3 uomini e 1 neurone (depositato presso terzi)
3 a 1 la vittoria totale

Incipit
”Oh! Oh! Svegliati, devi andare in Georgia! E’ ora! E smettila di parlare nel sonno di terre lontane al di là dei due mari, di terre ai piedi delle montagne, di terre dove splende il sole ma anche no, di terre dove la temperatura è alta ed il cibo è squisito, che spaventi il nonno! Guardalo: è già 2 mattine che quando entro in camera vostra lo trovo arrampicato sull’armadio che ti guarda con gli occhi sbarrati mentre trangugia grappa!”

“Trangugia grappa!?? Nonno! Ridammi subito la mia fiaschetta che devo partire, e vieni giù dall’armadio!”

“Wei, sbarbatello, ho fatto la campagna di Russia io, sempre in canotta, e nessuno mi ha mai chiesto indietro una fiaschetta di grappa. Tira su i quattro tuoi stracci e muoviti che l’aereo mica t’aspetta!”

Questo è l’inizio un po’ sgangherato di un’avventura altrettanto sgangherata ricca di colpi di scena e gesti di straordinaria eroicità ed altruismo. Vabbè, se leggete solo fino a “sgangherata” avete il quadro giusto.

Interno mattina…molto…molto mattina (il check-in è alle 2.45) – Aeroporto – Malpensa – Italia
“Elastic man”: “Oh guardate! Da qui si vede il Resegone…scusi, scusi, lei dell’aeroporto, mi sa dire se quello è il Resegone?”

“Quale? Quello sul poster invisibile? Guarda che è prestissimo: è buio pesto e non si vede niente!”

“Vabbè, allora riprovo: il sole da dove sorge? Da lì o da là?”

“Non lo so.”

Bene, bell’inizio

Interno sera – alloggio Caritas – Tbilisi – Georgia
Conclusi gli incontri di presentazione dei cantieri, terminati i colloqui di orientamento, archiviata la prima giornata di formazione, vissuta la 2 giorni di Castellanza, lette tutte le e-mail di coordinamento delle Supervisors, inviate le risposte ai messaggi, messo alle spalle il primo pomeriggio di cantiere ed a serata ormai inoltrata… “La torcia umana” al Supervisor n° 2: “Come ti chiami?”

No comment


Interno sera – alloggio di padre Misha – Arali – Georgia
Il clima è teso...d’altronde si sa, come dicevano alla formazione…ogni esperienza ha il suo momento difficile. La tensione comunque è davvero tangibile tant’è che cantieristi a disposizione e Supervisors sono tutti riuniti in salotto. Il clima è di attesa spasmodica; la serata è strana rispetto alle precedenti: un preoccupante gelo è sceso sui presenti e scuote gli animi. Il dubbio si dipinge sui volti di chi si sta ponendo un’evidente ma tacita domanda dettata dalla contingenza della situazione: “La torcia umana” sta facendo la doccia ed è un problema, perchè per fare la doccia s’è allontanato parecchio dalla tazza di ceramica su cui abitualmente siede negli ultimi 2 giorni.

Ma eccola che finalmente compare e si riunisce ai compagni ricomponendo il quartetto
apparentemente incolume: come sarà andata realmente? Tutti sono in attesa delle sue parole quand’eccole arrivare: “Oh ragazzi…qualcuno mi lava le mutande?”

Se non fossimo stati tutti lì a sentirlo non ci avremmo creduto

Interno pomeriggio - Arali - Georgia
“La torcia umana” fissa “Elastic man” dritto negli occhi, poi si volta verso “La cosa” ed esclama: “la distanza tra il campo da gioco e casa è di un vitello dai piedi di balsa”.

Elio il contapassi

Interno sera – alloggio di padre Misha – Arali – Georgia
Siamo vicini al “giro di boa” del cantiere ed il Supervisor n° 1 ci saluterà a breve per tornare in Italia.

Si vocifera di elezioni a suffragio universale tra i 4 cantieristi per l’elezione del nuovo Supervisors n° 1.

Nel mezzo della campagna elettorale, durante un’impegnata ed intensa discussione, “La cosa” interviene con parole di autostima: “Ma io cosa parlo a fare che dall’Italia non ho portato nemmeno i capelli?”

Realtà

Interno sera – alloggio di padre Misha – Arali – Georgia
Le elezioni a suffragio universale affidano con larga maggioranza alla “Donna invisibile” il posto di Supervisor n° 1 nonché di vero capo del cantiere e di persona depositaria dell’unico neurone comune.

Un referendum pilotato la proclama anche capo-Supervisor destituendo di fatto dalla carica il Supervisor n° 2… il cantiere è in mano ai cantieristi.

Vittoria!

Interno sera – alloggio di padre Misha – Arali – Georgia
Unilateralmente annullate dal Supervisor n° 2 le per noi regolarissime elezioni a causa di presunti ma mai dimostrati brogli, l’oligarchia del cantiere si trasforma in monarchia assoluta ereditaria.

Sconfortati e demoralizzati da un inaspettato ed inaspettabile epilogo, i cantieristi tentano di volgere a loro favore la situazione cambiando l’ordinamento politico di riferimento e giocando così la carta della dittatura patriarcale…”La torcia umana” indicando “La cosa” dice al Supervisor n° 2: “Non capisco perché se lui è più vecchio il capo lo devi fare tu!”

Nessun effetto

Interno mattina – alloggio di padre Misha - Arali - Georgia
“La torcia umana”: “Cosa, alzati che son le otto”.

“La cosa”: “Non è vero”.

Ipse dixit

Interno mattina – alloggio di padre Misha – Arali – Georgia
Vista la situazione di stallo, “La torcia umana” commenta: “Va bene, mi siedo, fisso un punto sul muro ed aspetto che i fatti si volgano in mio favore”. Colti dalla certezza che egli è depositario del neurone comune (probabilmente rubato alla “Donna Invisibile” in un momento di distrazione) anche “La cosa” ed “Elastic man” si siedono e fissano il vuoto sapendo che è la cosa corretta da fare. Pochi secondi dopo compare Padre Misha che porta la colazione.

Proverbiale

Interno giorno - Pulmino - tragitto Arali-Khizabavra - Georgia
Sebbene la rivoluzione patriarcale non abbia sortito effetti, pur di non rimanere sotto la dittatura del Supervisor n° 2, i 4 cantieristi giocano la carta jolly: indicono una crisi di governo e propongono nuovamente elezioni immediate da tenersi per alzata di mano, per evitare brogli, seduta stante. “La cosa”, “Elastic man” e “La torcia umana” propongono nuovamente “La donna invisibile” quale unica depositaria del potere. Come previsto dai taciti accordi carbonari pre-elettorali tra i cantieristi, “La donna invisibile” continua a proporre il Supervisor n° 2 al ruolo di ras del cantiere...tanto per darle un contentino...o meglio, per darle l’illusione di essere ancora lei il boss. Le elezioni si concludono con il trionfo della “Donna invisibile”, già depositaria dell’unico neurone in comune (nel frattempo recuperato dalla “Torcia umana”), che ora possiede anche il “potere di controllo” del cantiere.

Un grugnito soddisfatto di Joska (il fratello grosso della “Cosa”) conferma il risultato.

Per festeggiare: risate suine ed ignoranti

Interno sera – alloggio di padre Paata – Khizabavra – Georgia
Comparendo dal nulla con il portatile in mano padre Paata riunisce il gruppo per una comunicazione di vitale importanza: “Oh, guardate questo Power Point degli italiani che parcheggiano” (un famoso video di Bruno Bozzetto sugli italiani).

Disarmante

Interno mattina – alloggio Caritas – Tbilisi – Georgia

Supervisor n° 2: “Va bene, ma voi 5 cosa dite?”

...Silenzio...

Supervisor n° 2: “Scusate, volevo dire voi 4”

...Silenzio...

...i 4 cantieristi si guardano...


“La torcia umana” (accarezzando l’aria con le mani come per scompigliare i capelli di un bambino seduto di fianco a lui): “Ma come? Ti sei dimenticata del piccolo Alfred?”

Sì, Alfred… l’amico invisibile di tutti i cantieristi georgiani…una domanda comunque serpeggia per il gruppo e voci di corridoio ne rendono l’eco sempre più evidente nelle menti vuote di “Elastic man”, “La cosa” e “La torcia umana”…

Alfred…è il figlio segreto della “Donna invisibile”?

Interno pomeriggio – Aeroporto – Malpensa – Italia
I Fantastici 4 compiono la loro missione più grande e difficile. In attesa dei bagagli davanti al nastro trasportatore si accorgono di una situazione pericolosissima. Dal bagno delle donne esce una fila di giapponesi in coda ed in attesa. Senza indugi ma ponendosi una sola domanda… ”Ma cosa facciamo? Interveniamo?” …i nostri eroi, coadiuvati dal Supervisor n° 2, risolvono la situazione avvicinandosi alle signore con l’indice puntato in una precisa direzione e dicendo: “There’s another toilet there!”

Impareggiabili!

Interno pomeriggio – Aeroporto – Malpensa – Italia
Dopo un’attesa spasmodica dei bagagli ormai protrattasi oltre i 2 minuti, “La cosa”, “Elastic man” e “La torcia umana” cercano (con fatica e senza risultati immediati) il banco dei reclami per segnalare la situazione. Al banco un uomo di capelli non munito e visibilmente alterato dice allo sventurato impiegato: “E’ quaranta minuti (falsità) che aspettiamo i bagagli, sono arrivati quelli dell’altro volo ed hanno interrotto la consegna dei nostri! Gli altri sono arrivati dopo ed hanno già tutte le loro cose!”.

Da dietro l’uomo notevolmente irrequieto, guardando l’impiegato dell’aeroporto, “La cosa” con impareggiabile coraggio incalza: “Sì, volevo dire anch’io la stessa cosa”.

Opportunisti

Fine

Come avrete notato, questa storia, in alcuni punti davvero liberamente ripresa, è fatta di soli “interni”; non ci sono azioni, parole, ricordi o pensieri che si riferiscano all’esterno. Questo non perché l’intero cantiere si sia svolto al chiuso, non sarebbe ovviamente possibile. Non perché noi avessimo una particolare predilezione per gli ambienti interni, non sarebbe vero. In questa storia non ci sono esterni perché fuori ci sono i giochi dei bambini, le risate dei ragazzi e le urla di vittoria, c’è il pianto dei più piccoli che sono caduti correndo, ci sono i canti ed i cerchi “tutti in piedi” per fare i bans, c’è la benda di “mosca cieca” ed i campi di gioco, ci sono 2 capitani che scelgono tra i loro amici i compagni di squadra, c’è una schiacciata con il pallone da pallavolo ed i bambini che il giorno dopo ritornano per giocare… Fuori c’è padre Paata che impiega 1 ora e mezza di fuoristrada tra una parrocchia e l’altra, c’è Simon che gioca con un bastoncino ed una lattina, che si arrampica sul carretto sporco e che ride guardando nella macchina fotografica. Fuori ci sono anche gli amici che lo prendono in giro e lui che ride per un palloncino con disegnata sopra una faccia (il bambino più felice del mondo?). Fuori c’è Simon che quella lattina cerca solo di romperla con il bastoncino… è il gioco più bello della Terra? Fuori… c’è il cantiere.

Giuseppe Beretta, Laura Broggini, Fabio Giudici e Lorenzo Raineri

Questa "storia" è la vincitrice (ex aequo) del concorso "Che storia!" indetto dal Settore Internazionale di Caritas Ambrosiana tra i partecipanti all'edizione 2010 dei Cantieri della Solidarietà.

venerdì 8 ottobre 2010

Laura è tornata dal cantiere georgiano

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Anche quest’anno ho deciso di dedicare le mie ferie estive al volontariato prendendo parte ai “Cantieri della Solidarietà” organizzati da Caritas Ambrosiana, destinazione: Georgia, un piccolo Paese nel Caucaso, ricchissimo di tesori artistici, tradizioni antiche e paesaggi splendidi.

La Georgia sta cercando di superare le difficoltà sorte dopo il crollo dell’Unione Sovietica e causate dalle guerre avvenute tra il 1991 e il 2008 con le regioni separatiste.


Io e gli altri quattro volontari abbiamo svolto attività di animazione per i bambini in due villaggi del sud del Paese dove vivono due comunità cattoliche (i cattolici in Georgia sono lo 0,8 % della popolazione, cioè meno di 40.000, mentre la maggioranza è ortodossa).

Nel primo villaggio abbiamo trovato una serie di attività già avviate e ben organizzate da Padre Misha, un giovane sacerdote con tanta voglia di fare. Con l’aiuto degli animatori locali non è stato difficile coinvolgere una cinquantina di bambini in giochi, balli e canti.

Nel secondo villaggio, invece, abbiamo incontrato una comunità un po’ “spenta” dove purtroppo il prete è presente solo il fine settimana e quindi lui stesso ha delle difficoltà ad organizzare qualsiasi attività. Dopo lo sconforto del primo giorno in cui i bambini presenti erano solo 8, quanta soddisfazione nel vedere che ogni giorno aumentavano arrivando fino a una trentina!


Dopo queste due settimane così ricche di emozioni, ripenso volentieri alla calorosa accoglienza che ci è stata riservata, ai bambini che giocavano senza mai stancarsi sotto il sole caldissimo e che l’ultimo giorno hanno chiesto i nostri autografi sulle braccia, ai giovani che guardavano incuriositi i giochi e le nostre scenette per i più piccoli e aspettavano la sera per sfidarci a pallavolo. Bello anche ripensare ai tanti momenti di divertimento e di risate tra noi volontari, al sentirsi parte di una comunità grande come il mondo durante la Messa domenicale, alla semplicità di una mano tesa verso chi era abituato ad essere escluso dai giochi perché considerato “diverso” e il valore dell’immenso sorriso con cui si veniva ripagati.

Però l’episodio che porterò sempre nel cuore riguarda Simoni, un bimbo di 7 anni che stava sempre in disparte ed era spesso preso in giro dai suoi coetanei. Una sera lo abbiamo visto giocare con una lattina e un bastoncino di legno, così abbiamo pensato di regalargli un palloncino con occhi, naso e bocca disegnati con lo scotch di carta. Simoni sembrava il bambino più felice del mondo e per la prima volta lo abbiamo visto ridere e chiacchierare con il suo nuovo compagno di giochi. In quel momento mi sono ricordata quanto siano importanti i gesti semplici per fare felici gli altri.


Laura Broggini

L'articolo postato è stato originariamente scritto da Laura per il giornalino della Parrocchia S. Alessandro Cascinetta di Gallarate.

Dall'alto: Ritorno a casa di Laura Broggini, non ci sono diversi e la gioia del dono di Elisa Magnifico

mercoledì 6 ottobre 2010

Ferragosto + 48

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uscendo dall'aula ci siamo accorti che, come al solito, eravamo senza coordinatore.
e come sempre: no coordinatore...no party.

all'ora ricordando le amene usanze georgiane abbiamo risolto l'empasse fermandoci e fissando un punto a caso sul muro e aspettando che la situazione volgesse a nostro favore: ed infatti dopo 10 (dieci/00) minuti ecco comparire elisa accompagnata da un volto a noi noto ma di cui non ci ricordiamo il nome.

salita la scala santa che ci porta al terzo piano, inizia la verifica...senza giuseppe impegnato a chiacchierare amabilmente con il gruppo "moldova1" che saluta dicendo "il momento è acrobatico...{silenzio d'incomprensione}...cioè...faccio un salto e vado fuori da cabbasisi"

ah, lo scherzo al cartellone del l'iban0 l'abbiamo fatto noi.

volevamo scrivere un post del blog, ma Dato che lorenzo se n'è anDato per correre a cambiare il disco orario, non possiamo scrivere niente, essì che...

mercoledì 8 settembre 2010

Ferragosto + 13

2 commenti:
post zero assoluto.

ciao

Nessun georgiano è stato (troppo) maltrattato per la scrittura di questi post.

e meno male che il nostro campo era l'unico completamente gratuito.

martedì 7 settembre 2010

Ferragosto + 12

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oggi in giro per tbilisi abbiamo incontrato giovanni rana che studiava i kinkali mentre umberto eco gli raccontava "il nome della rosa" a memoria.

dietro di loro cristiano malgioglio suonava il piffero per creare atmosfera.

dalle cucine di mc donald's il piccolo alfred guardava la scena estasiato, bevendo un the in attesa del suo turno.


NdC' (Nota d Caritas): nell'intanto il cantiere georgiano vince una pagina (con tanto d galleria fotografica annessa) sul sito (in italiano!) di Caritas Georgia

NdC'': e anche l'ambasciata d'Italia a Tbilisi ci dedica un'elegante pagina

lunedì 6 settembre 2010

Ferragosto + 11

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Come dicono tutti i georgiani quando si saluitano: ola!

Accade oggi in Georgia: informiamo, gridando a squarciagola dal campanile, che oggi è la G.G.D.S., la Giornata Georgiana Dello Spreco. Entriamo fin da subito nello spirito della giornata e i georgiani fetsanti ci seguono iniziamo sbarazzandoci dei nostri ormai inutili passaporti, seguiti a ruota da tutti i nostri vestiti (adesso lorenzo è in mutande...solo perché non ha voluto privarsi di questo capo d'abbigliamento che solo lui nel nostro gruppo ritiene importante) e dai pochi neuroni ancora sopravvissuti alle spezie che abbiamo incontrato sul nostro cammino. A causa dei neuroni perduti non si risponde degli eventuali errori grammaticali che seguiranno. Anzi ;

Il nostro autoelettosi capo ha appena buttato un pezzo di carta sul pc, segno evidente di un ormai incipiente problema di demenza senile.

Consapevoli dell'inutilità del denaro abbiamo bruciato 100 euro a testa incrociando successivamente le fiamme in segno di recirpoco rispetto.

A pranzo pensiamo di odinare 7 piatti di kachapuri a testa nonché 7 bottiglie di Fanta. Avremmo infatti voluto buttare per terra gli avanzi e giocare a chi svuota più velocemente la Fanta ma solo un omone che osservava Giuseppe da seduto con inesorabile costanza ci ha fatto desistere da ciò che sarebbe divenuto un incontrastato ed incontrastabile record. Tutto ciò è ovviamente avvenuto sotto le urla e gli occhi festanti di un'orda di georgiani in festa per noi e con noi.
In seguito all'enorme quantità di fanta (la natakthiri è più buona) ingerita da Giuseppe, ci vediamo costretti a rallentare la nostra corsa a 110 km/h in prima per consumare più carburante e sostare di fronte al monumento del truce dittatore Stalin dove Giuseppe può finalmente svuotare la vescica e infangare la memoria del grande comandante Stalin, suo omonimo, contemporameamente.

CCCP (col c***o che partiamo)

Breaking News: mentre il resto della georgia è in blackout a causa di una tempesta che ha abbattuto un palo dell'elettricità il gruppo dei cantieristi s'ammazza d'aria condizionata sfruttando il generatore Caritas indispensabile per il mantenimento del vicino ospedale.

PS: e ache in questo post le foto non ci sono

venerdì 3 settembre 2010

Ferragosto + 10

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scopriamo oggi che il vero, unico e supremo booss ci ha giocato un tiro mancino facendoci intendere che ogni giorno si debba scrivere un post.

d'apprima il gruppo decide di non postare più nulla.

dappoi il gruppo decide che l'impegno era comunque preso ed ogni giorno scriverà qualcosa ed indice per la giornata di domani (F+11) la giornata dello spreco georgiano.

Salutati i bambini con finti pianti e lacrime. Ci hanno creduto.

Loro salutato noi con sorrisi.

Noi controllato che bagaglio ancora intero e di avere testa ancora attaccato sul collo.

Dai vostri affezionatissimi è tutto, a domani in diretta dalla statua di Stalin.

PS le fabbriche hanno riaperto i battenti, 3 turni quotidiani sicuri. Alcune fonti vicine al reparto produzione parlano di quattro turni.

PPS le foto non le mettiamo, nulla vi impedisce di immaginarvele voi!

giovedì 2 settembre 2010

Ferragosto + 9

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si era deciso di fare a +9 il post di +8 dunque ecco a voi il post di +8

a +8 abbiamo trovato un incremento dei bambini pari a +12: insomma la ∑ dei bambini è ± = a +30. Siamo perciò di fronte ad una progressione geometrica in grado di portare a +∞.

Comunque...l'aura di Laura ci accompagna: grazie.

Si potrebbero dire + e + cose ma - male che x scrivere si fa fatica; anche se ÷ su 48h quest'unico post ha comunque il suo perché intrinseco.

÷ il gruppo di bambini in 2 parti, cioè ½ + ½, abbiamo iniziato le attività per loro: il giorno è stato ÷ in altrettante 2 parti, cioè ancora ½ + ½ in cui alla parte pari ad ¼ dei bambini viene dato 89% delle risorse presenti sul terreno di gioco delle dimensioni di un campo composto da due quadrati di 7² per un totale di (7²)*2 mq.

le attività della mattina e quelle del "dopumesdì" ci hanno condotto amenamente sino a sera.

Abbiamo notato che circa all'ora di cena i volontari hanno fame. stiamo indagando su questi avvenimenti.

Ferragosto +9

l'indagine condotta internamente ha portato alla scoperta che l'energia consumata durante la giornata è superiore a quella incamerata con la colazione e il pranzo. pertanto si necessita di cena.

il tutto è stato controllato dal CICAP non riscontrando nessuna anomalia. pertanto non si è di fronte ad un evento paranormale.

da khizabavra è tutto, i vostri inviati.

FOTO: i pensieri nebulosi che agitano le menti dei volontari


evento completamente folle.

arrivo di un vip, avvistamento di un animale fantastico