lunedì 30 giugno 2014

Bolivia: Profumo di arance e odore di patate tra le dita...

2 commenti:
Questa domenica è iniziata semplicemente, e così si è conclusa...con semplicità.
Ma una di quelle semplicità, scusate la ripetizione ma è la parola del giorno, che nutre le fibre del tuo essere e ti restituisce un senso di appagamento fortissimo. Ti restituisce senso alla tua presenza..al tuo stare.

Questa mattina, dopo la messa nella parrocchia di Condebamba, siamo stati invitati da Padre Sergio (prima parroco di questa realtà, dove forte è la presenza di missionari bergamaschi) presso il seminario San Luis, dove attualmente copre il ruolo di direttore spirituale.

Il seminario ospita non solo seminaristi, ma anche studenti, volontari provenienti da diverse parti del mondo e della Bolivia, ciascuno con un accordo diverso rispetto al proprio soggiornare lì, ma tutti attivi nella gestione e nella cura del luogo e dei momenti comunitari.
Stiamo imparando a conoscere questo bellissimo posto, che gode di un silenzio ed una tranquillità rigeneranti nonostante si trovi non troppo lontano dal centro o comunque da zone molto movimentate, anche perchè è sede della raccolta dei diversi aiuti che Pastoral Social Caritas Cochabamba (nella quale prestiamo servizio) raccoglie a fronte delle varie campagne che organizza.

Dato che questi preti sono sempre stra-impegnati e bisogna un po' rincorrerli ;), Padre Sergio ha pensato bene di invitarci a passare il pomeriggio in piscina lì nel seminario, per chiacchierare un po' e confrontarci in maniera informale...ma a farci compagnia c'era un bel gruppetto di bambine e ragazzine della Ciudad de los niños (per maggiori infos http://cdn.org.bo/it/chi-siamo), 




40 anni - un milagro de amor!


un posto spazioso e accogliente nella parte nord della città, sotto le montagne andine, che guarda alla città con allegria e voglia di crescere insieme. Casa di bambine/i e ragazze/i allontanati dalle famiglie per diverse ragioni o abbandonati, con la possibilità di far rientrare ove possibile nel nucleo famigliare. E che ora gode della direzione del mitico Padre Gianluca, prete bergamasco conosciuto durante le settimane di volontariato in Abruzzo, post terremoto! Che piccolo mondo!!



 


 
Ebbene si è rivelato un pomeriggio di puro divertimento in compagnia di queste bellissime bambine desiderose di calore e di gioia! Il calore sprigionato da questo incontro ha compensato il gelo dell'acqua della piscina!!! E via a trasportare qua e là bambine che non sapevano nuotare, a regalare sguardi entusiasti e a riceverne altrettanti...e a raccoglierne anche qualcuno incerto e diffidente in un primo momento...ma poi fiesta alla grande!
Alcune di loro le avevamo conosciute in aprile en el día del peatón (il giorno del pedone), 









durante il quale avevamo approfittato per andare a visitare la realtà della loro comunità, e oggi al nostro arrivo ci hanno riconosciuti subito e con tanta allegria, come quel dí ci hanno regalato tanto affetto.

Buffe faccette tremolati per il freddo che con gridolini strampalati scuotevano il mio stare lì in quel momento.

Nulla era previsto e organizzato, eppure che meraviglia questo pomeriggio!!


In seguito abbiamo fatto merenda nel giardino del seminario, tra utensili da lavoro, uccellini, conigli bianchi e panciuti, orticelli e arance succose da mangiare, attorno ad un tavolone di legno.

Il sole che tornava a nascondersi tra le monatagne, due palleggi con la palla e corsette impacciate e curiose. Ricerca di carezze, voglia di sentirsi parte di un tutto, voglia di stare assieme con semplicità e condivisione.

Un momento che ha questo sapore qui...https://www.youtube.com/watch?v=Zq5S5sH1Ikk


Poi sono rimasta al seminario fino a sera, ho parlato un po' con Padre Sergio, una chiacchiera molto semplice ma rigenerante e accogliente.

Consiglio a voi lettori del materiale suggeritomi per soddisfare la mia sete di spiritualità http://www.parrocchiaredona.it/ ...
Mi sono sentita voluta bene e ascoltata...parte di un qualcosa...partecipe!


e poi un invito essenziale, chiaro, limpido...«Ti fermi a cena? Ti dovrai accontentare di una cena in stile seminario..».



Urca urca se mi fermo!!! Non poteva concludersi al meglio questo pomeriggio improvvisato...una cena sobria, ma saporita...c'erano delle squisite polpette di quinoa!!! mmmm gnam gnam! E dell'ottima compagnia. 

Una cena condivisa, con i ragazzi residenti momentaneamente presso il seminario, resa speciale dalla parte finale durante la quale, mentre si sbucciavano insieme le patate per il pasto del giorno dopo, si chiacchierava, si rideva e si scherzava...si faceva un po' il punto della situazione con Padre Sergio rispetto agli impegni dei ragazzi tra lavoro, studio, volontariato...ai turni di lavoro presso il seminario, al come era andato il w-e per quelli che lo avevano trascorso con le proprie famiglie che vivono nel campo, nelle zone rurali del dipartimento di Cbba..un momento per condividere come si sta e come proseguono i proprio progetti quotidiani.


Insomma tornata a casa con il mio zaino rosso pieno di gratitudine per una semplicità disarmante che ha la forza di riaccendere le mie membra assopite e assetate di Vita vissuta e condivisa.

...ritorna questo motivello bello a colorarmi la Vita 

https://www.youtube.com/watch?v=S5xj4ROH_1c

a ricordarmi perchè sono qui, cosa cerco, cosa posso trovare tra capriole, salti, attese, inciampi, passi incerti, gambe tese, scoperte, assaggi, sfioramenti, prese...



E continua la salita!!!

martedì 24 giugno 2014

Nicaragua: MAMMA GIURO, NON LO FACCIO PIU'!!!

Nessun commento:
EBBENE SI! Dopo tre settimane intensissime di formazione, abbracci, saluti ed arrivederci siamo ritornati a casa, siamo ritornati in Nicaraguaaa!


Managua ed i nostri amici nicaraguensi ci hanno subito accolto a braccia aperte come se non fossimo mai andati via, come se non ci fossimo persi niente in queste settimane di assenza... ma, penso io, come se ci fossimo persi tutto! Perché, in fin dei conti, è l'anormalità della normalità che rende fantastico questo paese! Ed è proprio l'anormalità della normalità che ho paura di perdermi!

Fortunatamente oggi sono riuscito a godermela questa "anormalità" e, dunque, provo a condividerla con tutti voi!

Questa mattina, mentre viaggiavo sulla 33 y la 13 che mi conducevano "dolcemente" a Nueva Vida, ho iniziato a percepire una strana atmosfera che si respirava nei bus e per le strade.
C'era una calma, una tranquillità, una "musica bassa" nell'autobus che non riuscivo a spiegarmi e a comprendere a pieno. C'era un'atmosfera di tranquilla pacatezza che mi sembrava surreale se paragonata alla "normale" routine nicaraguense a cui ormai mi ero abituato.

Salutando poi i lavoratori di Redes ed El Guis, passeggiando per le vie del barrio ed incontrando amici, conoscenti e sconosciuti sono giunto ad una conclusione... Managua, Ciudad Sandino e Nueva Vida sembravano in attesa di qualcosa. Ma di che cosa precisamente?


La risposta alla mia domanda è giunta puntualissima alle 14:30 sotto forma di un leggero ticchettio che in pochissimi secondi si è trasformato in uno scroscio fortissimo di applausi. Subito mi sono alzato dalla sedia su cui ero seduto e, aprendo la porta del salone in cui stavo lavorando, ho visto e sentito ciò che che stavo cercando... Nueva Vida stava aspettando la lluviaaaaa!

E al contrario della maggioranza dei paesi del mondo, in cui ai primissimi segnali di pioggia ci si rintana in qualche luogo coperto, qui in Nicaragua la gente risorge, si risveglia, torna alla vita! Ed ecco che spuntano fuori come funghi tantissimi bambini e ragazzini vestiti e semivestiti, con palloni, sorrisi ed una voglia matta di giocare, ridere e divertirsi!


I bambini ed i ragazzini gioiscono, i guardiani ed i lavoratori si riparano sereni sotto le tettoie, le mamme si chiudono in casa, e io? Che domande, IO MI INZUPPO DI PIOGGIA PER GODERMI TUTTA QUESTA VITA DALLA PRIMA FILA!

L'anormalità della normalità per questa stagione sarà lei... la lluvia! 

Capace di risvegliare dal torpore una città intera, un quartiere, un popolo. 
Capace di trasformare le strade in veri e propri torrenti e fiumi.
Capace di donarmi quei mille e più sorrisi tanto immersi nel fango quanto sinceri, indispensabili e veri di cui si ha sempre ed incredibilmente bisogno!


" La vita 
non è aspettare 
che passi la tempesta, 
ma imparare a ballare 
sotto la pioggia... " 

A me è venuta un gran voglia di imparare a ballare ANCHE sotto la pioggia!!! E a voi???


Un abbraccio fortissimo e superbagnato,

Teo! :)


P.S. il titolo non c'entra nulla... però la mamma è sempre la mamma! Ciao Ma! <3

martedì 17 giugno 2014

Nicaragua: La mia America Latina in ricordi, foto, libri e canzoni.

1 commento:
Eccomi qui, di nuovo nella mia stanzetta, in partenza per il Nicaragua.
Catturato dalle solite riflessioni sul senso del viaggiare, sulla destinazione e sul mio ruolo in quel paese così lontano dalla mia terra d'origine.
Le risposte affondano nelle mie radici, nel mio background culturale ma soprattutto nelle scelte personali, personalissime che ho fatto e farò.

Cos'è quindi l'America Latina per me? 






Sono i primi passi di un bambino a Piscobamba, l'azzurro dell'oceano infinito visto da Playa Madera, il rumore della terra tra i campesinos di San Luis, i rimedi naturali di foglie di mango, limone e sale di Isaura.
Per me America Latina è arrivare al Macchu Pichu attraversando a piedi la selva, con documenti falsi, è una manifestazione popolare in ricordo di Oscar Romero a San Salvador, è la preghiera prima di mangiare recitata in spagnolo.








La mia America Latina è il Servizio Civile con Caritas, è il rumore terribile delle bandiere in Plaza de la Revolucion, è Teo che scappa da un terremoto con il PC sottobraccio, è scrivere un diario alla luce di una candela, sono tutti i volti sorridenti che mi aspettano al Guis.

La Teologia della Liberazione, una chitarra stonata, i mezzi di trasporto più assurdi, è partire senza sapere quando si arriverà, sono tutti i Cantieristi che andranno in Perù, Bolivia, Haiti e Nicaragua..
..e mi piacerebbe dare seguito al flusso di ricordi e di pensieri che si fanno largo in questo pomeriggio uggioso, ma vi annoierei e soprattutto preferisco farlo davanti a una birra in un'altra occasione.
















Inoltre ho trovato tre degni sostituti che possono raccontarvi le mie emozioni in questo momento.

1 - IL LIBRO
 da Filosofia del Viaggio, Michel Onfray 

"Viaggiare presuppone la volontà etnologica, cosmopolita, decentrata e aperta più che lo spirito missionario, nazionalista, eurocentrico e gretto. Il turista compara, il viaggiatore separa. Il primo rimane sulla porta di una civiltà, lambisce una cultura e si accontenta di percepirne la schiuma, di coglierne gli epifenomeni da lontano nella sua qualità di spettatore impegnato e militante nei confronti del proprio radicamento; il secondo tenta di entrare in un mondo sconosciuto, senza compiacenze, come uno spettatore disimpegnato, senza preoccuparsi di ridere o di piangere, di giudicare o di condannare, di assolvere o di lanciare anatemi, ma desideroso di afferrare l'interiorità, di comprendere."



2-LA CANZONE
     Latinoamerica - Calle 13
    è vivamente consigliata la ricerca del testo e la visione delle immagini.




3-LA FOTO
    "Close to the sun" di Maria Guerra (http://500px.com/photo/56705720/joy-by-maria-guerra?from=user)
     Maria è una giovanissima fotografa Nicaraguense che mi ha aiutato, grazie alle sue foto, a scorgere un            lato dell'America Latina a cui non avevo mai pensato. In questa foto l'America Latina è una giovane              donna in bianconero, triste e pensierosa, i capelli sono scompigliati dal vento. Non c'è fretta, forse               rassegnazione.




Questo è un pezzo della mia America Latina, ognuno ne coglierà aspetti diversi, personali, utilizzando proprie parole e simboli. Alcuni si troveranno ma altri avranno scorto qualcos'altro. Benvenga.

Lele





domenica 1 giugno 2014

PIEDI PER TERRA, MA CON LO SGUARDO AL CIELO! GRAZIE! :)

Nessun commento:
Ieri sera, a casa di un carissimo amico, mi sono ritrovato tra le mani uno dei miei testi preferiti. Un testo emozionante, di quelli che ti fanno tenere i piedi per terra, ma gli occhi e lo sguardo rivolti al cielo.

Fino a questo momento la situazione pare normalissima e, dunque, non dovrebbe sorprendere nessuno...

Quello che invece ha sorpreso oggi SIETE STATI TUTTI VOI! Si, esatto, PROPRIO VOI! Compagni di viaggio, amici SCE, cantieristi, testimoni e responsabili!

Grazie perché si respirava quell'atmosfera di attesa da vigilia di Natale, quella leggerezza da pallloncino svolazzante in cielo, quell'attenzione al riflettere da lettura di un libro appassionante, quella voglia di ridere e sorridere da ultimo giorno di scuola... BELLISSIMO! :)


E per un attimo, nel via vai del pomeriggio, mi sono fermato e mi sono detto... Quanta carica, quanta voglia di "starci", QUANTA GENTE VIVA! :)

E allora vi dedico questo testo con la speranza di vedervi sempre COSI' VIVI! 
Anche se non è semplice, anche se a volte i problemi sembrano prendere il sopravvento, anche se: "Essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare!"


A voi tutti amici... 


" Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca o colore dei vestiti,
chi non rischia,
chi non parla a chi non conosce.

Lentamente muore chi evita una passione,
chi vuole solo nero su bianco e i puntini sulle i
piuttosto che un insieme di emozioni;
emozioni che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbaglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti agli errori ed ai sentimenti!

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza,
chi rinuncia ad inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia e pace in sé stesso.

Lentamente muore chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare,
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di
gran lunga
maggiore
del semplice fatto di respirare!

Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di
una splendida
felicità."



GRAZIE A TUTTI VOI,

Un abbraccione fortissimo, 


Teo! :)