Catturato dalle solite riflessioni sul senso del viaggiare, sulla destinazione e sul mio ruolo in quel paese così lontano dalla mia terra d'origine.
Le risposte affondano nelle mie radici, nel mio background culturale ma soprattutto nelle scelte personali, personalissime che ho fatto e farò.
Cos'è quindi l'America Latina per me?
Sono i primi passi di un bambino a Piscobamba, l'azzurro dell'oceano infinito visto da Playa Madera, il rumore della terra tra i campesinos di San Luis, i rimedi naturali di foglie di mango, limone e sale di Isaura.
Per me America Latina è arrivare al Macchu Pichu attraversando a piedi la selva, con documenti falsi, è una manifestazione popolare in ricordo di Oscar Romero a San Salvador, è la preghiera prima di mangiare recitata in spagnolo.
La mia America Latina è il Servizio Civile con Caritas, è il rumore terribile delle bandiere in Plaza de la Revolucion, è Teo che scappa da un terremoto con il PC sottobraccio, è scrivere un diario alla luce di una candela, sono tutti i volti sorridenti che mi aspettano al Guis.
La Teologia della Liberazione, una chitarra stonata, i mezzi di trasporto più assurdi, è partire senza sapere quando si arriverà, sono tutti i Cantieristi che andranno in Perù, Bolivia, Haiti e Nicaragua..
..e mi piacerebbe dare seguito al flusso di ricordi e di pensieri che si fanno largo in questo pomeriggio uggioso, ma vi annoierei e soprattutto preferisco farlo davanti a una birra in un'altra occasione.
Inoltre ho trovato tre degni sostituti che possono raccontarvi le mie emozioni in questo momento.
1 - IL LIBRO
da Filosofia del Viaggio, Michel Onfray
"Viaggiare presuppone la volontà etnologica, cosmopolita, decentrata e aperta più che lo spirito missionario, nazionalista, eurocentrico e gretto. Il turista compara, il viaggiatore separa. Il primo rimane sulla porta di una civiltà, lambisce una cultura e si accontenta di percepirne la schiuma, di coglierne gli epifenomeni da lontano nella sua qualità di spettatore impegnato e militante nei confronti del proprio radicamento; il secondo tenta di entrare in un mondo sconosciuto, senza compiacenze, come uno spettatore disimpegnato, senza preoccuparsi di ridere o di piangere, di giudicare o di condannare, di assolvere o di lanciare anatemi, ma desideroso di afferrare l'interiorità, di comprendere."
2-LA CANZONE
Latinoamerica - Calle 13
è vivamente consigliata la ricerca del testo e la visione delle immagini.
3-LA FOTO
"Close to the sun" di Maria Guerra (http://500px.com/photo/56705720/joy-by-maria-guerra?from=user)
Maria è una giovanissima fotografa Nicaraguense che mi ha aiutato, grazie alle sue foto, a scorgere un lato dell'America Latina a cui non avevo mai pensato. In questa foto l'America Latina è una giovane donna in bianconero, triste e pensierosa, i capelli sono scompigliati dal vento. Non c'è fretta, forse rassegnazione.
Questo è un pezzo della mia America Latina, ognuno ne coglierà aspetti diversi, personali, utilizzando proprie parole e simboli. Alcuni si troveranno ma altri avranno scorto qualcos'altro. Benvenga.
Lele
Lele querido, que te vaya muy bien!
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