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lunedì 20 luglio 2015

Trasmetto Ergo Sum

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Da quando sentiamo parlare altre donne alla Radio, ed ascoltiamo i programmi sui nostri diritti, noi donne non abbiamo più paura di dire la nostra!”, “Quando succede qualcosa nella nostra zona, vorremmo segnalarlo alla radio perché se ne dia notizia!”.

Mamme africane coi volti segnati dal duro lavoro giornaliero, anziani magrissimi con la schiena piegata dagli anni, bambini scalzi...tutti ci tengono a dirci quanto “Radio Mushauri” abbia un impatto positivo su vari aspetti della loro vita, e commentano cosa si potrebbe migliorare, chiedono di trasmettere questo o quello…



Qui, nel bel mezzo della foresta equatoriale dove le persone arrivano in aereo perché da 30 anni non ci sono strade percorribili, oltre all'isolamento geografico si soffre di un isolamento culturale profondo, dal quale Radio Mushauri, con i suoi 250km di raggio di emissione, cerca di far emergere le migliaia di persone che continuano a vivere nelle zone rurali della foresta equatoriale.


In questo angolo di Congo la corrente elettrica arriva a singhiozzo, per questo abbiamo voluto a fare un ultimo sforzo ed installare 44 pannelli solari, grazie ai quali gli abitanti di Kindu possono sentire la Radio Mushauri kila siku: ogni giorno!

Per leggere il resto del progetto clicca qui.



Il Direttore della Radio con il Fiume Congo sullo sfondo....


lunedì 13 aprile 2015

Due ex-SCE dal Congo...

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In questi tempi di selezione e colloqui per i futuri SCE, due ex-SCE (vecchi-SCE suona davvero male...) stanno continuando a lavorare con Caritas Ambrosiana: siamo a Katako,  villaggio congolese senza acqua corrente, energia elettrica, né strade asfaltate. 




Uno dei nostri progetti nasce per contrastare la diffusa malnutrizione: un corso di formazione agricola per ragazze madri. Nei villaggi di quest'area  le bambine raramente vanno a scuola, la parità di genere non esiste e la poligamia é molto diffusa: è così che molte ragazze di 13-14 anni sono già madri.

Durante il primo incontro con loro, il nostro agronomo Raphaël chiede alle giovani madri cosa abbiano mangiato negli ultimi giorni, e la risposta è unanime: “fou-fou na sombe, kila siku” (“polenta di manioca e spinaci di manioca, ogni giorno”). Così si crea un po' di imbarazzo quando alla fine una delle ragazze chiede a noi italiani“E voi, cosa mangiate?”. Il solo fatto di aver mangiato cose diverse negli ultimi 2 giorni gli fa strabuzzare gli occhi, e a me in questo caso stringere lo stomaco...


Il corso andrà avanti 5 mesi (fino alla raccolta!), ma questa è solo una piccola parte di quello che stiamo facendo a Katako, e che vorremmo fosse il primo tassello di un effetto-domino positivo per il miglioramento delle condizioni di vita nella comunità di Katako.







lunedì 13 ottobre 2014

Welcome to Kindu Paradise!

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La vita a Kindu non è così tremenda come l'avevano dipinta. Certo, è un posto isolato in mezzo alla foresta equatoriale africana, raggiungibile solo in aereo...
Ma per due ex-SCE nessuna sfida è impossibile. Bisogna solo non dimenticare alcune fondamentali regole per vivere bene, ovviamente in stile sobrietà felice!

1. Se vedi un avocado, compralo. Non sai mai quando ne troverai un altro.
2. "Mangia, se no l'Africa ti mangia" (cit. P.Mario, missionario saveriano da 40 anni in Congo)
3. Portati sempre una bottiglia d'acqua, soprattutto se stai andando a Messa. Potrebbe durare 5 ore.
4. Se su una moto ci possono stare due persone, ce ne possono stare anche tre. Se ce ne possono stare tre, ce ne possono stare anche quattro. Se ce ne possono stare quattro, ci può stare ancora un bambino davanti, un bambino in mezzo, un neonato legato alla schiena della mamma, un bidone d'acqua e un carico di foglie di manioca. E magari ancora qualcosina d'altro...
5. La risposta alla domanda 'quando?' è sempre 'domani mattina'. E anche domani mattina lo sarà...
6. La testa è fatta per appoggiarci le cose, possibilmente pesanti, soprattutto se è la testa di una donna.
7. 'Buono', riferito al cibo, vuol dire 'tanto'.
8. Lascia la TUA logica in Italia. Ciò significa che se una cosa ti sembra assurda, fermati. Sospendi il giudizio. Prova a farci un sorriso. Non è detto che troverai un senso, ma eviterai almeno un po' di inutile frustrazione.

In quest'ottica, chi ha detto che a Kindu manchi qualcosa?? C'è tutto ciò che può servire!
benzinaio
gommista
cambio valuta
trasporto merci
trasporti pubblici
cartoleria
macellaio
ortolano
farmacia
alta sartoria su misura
parrucchiere
ristorante

...e per il ristorante italiano, ci stiamo attrezzando!


mercoledì 1 ottobre 2014

Goma Grey

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Dopo 3 mesi a Kindu ci siamo presi una piccola vacanza a Goma. Lasciataci la foresta equatoriale alle spalle arriviamo a destinazione, dove veniamo completamente pervasi da un colore : il grigio.
In questa Pompei d'Africa tutto prende le sembianze della pietra lavica : le strade, i mattoni delle case, i muri e il filo spinato che li copre...le eruzioni del vicino vulcano Nyaragongo hanno rivestito Goma di polvere e pietre grige. Non è però solo questo a donarle un'atmosfera tetra : a rendere assoluta questa sensazione di grigiume è soprattutto la massiccia presenza militare nelle strade.


Il Chugudu, il mezzo locale per il trasporto della merce
Muri alti e filo spinato sono la norma a Goma
























Le strade di Goma sono invase da camionette dell'esercito congolese, da blindati dei caschi blu della missione di pace ONU e da pick-up scassati della polizia. Presenze a cui i locali si sono abituati, mentre per noi che siamo solo di passaggio è difficile rilassarsi.

D'altra parte la posizione sul confine tra Congo e Rwanda fa di Goma uno snodo strategico nel traffico di materie prime (coltan e diamanti su tutti), portato avanti da diversi gruppi di ribelli o mercenari. Derubano la terra delle sue risorse, e per farlo reclutano centinaia di bambini-soldato derubando il paese del suo futuro.

"Sono un bambino, il mio posto è con la mia famiglia, non con le armi"

E come il grigio nasce dallo scontro tra bianco e nero, anche il carattere di Goma nasce da uno scontro : non quello  tra il grigio della polvere e i colori della foresta equatoriale né quello tra i confini del Congo con il Rwanda. Ma dallo scontro ideale tra la presenza militare e quella di tutte le maggiori ONG del mondo: in strada si incontrano solamente mezzi dell'una o dell'altra realtà infatti, come se non esistesse altro. Come se esistesse solo la lotta tra bianco e nero, tra uso della forza e cooperazione, tra bene e male : jeep di Caritas, di Medici Senza Frontiere, di Oxfam e di Save the Children popolano le strade portando colore dove, per il momento, a dominare resta il grigio.

Questi suovenir per turisti riflettono la realtà di Goma

Sarte intente a lavorare nel mercato locale

Un'operatrice del nostro partner ACS intenta a verificare un progetto con degli ingegneri.


Un piccolo porto sul lago Kivu
Un selfie da Goma per gli operatori di Caritas (Lele ed Elena) e di ACS (Silvia)

domenica 17 agosto 2014

Facciamo Luce!

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Primo post di quest'anno di lavoro a Kindu...per chi non lo sapesse siamo nella profonda Africa nera, quella dei sogni, sì propio quella del Cuore di Tenebra di Conrad...ogni tanto,la notte, senti provenire da lontano il suono di canti e tamburi e ti viene da pensare: ”Eccolo! Il cuore...”



Certo la realtà della vita è molto meno poetica...pochi giorni fa scrivevo ad una amica keniana, e senza che me ne accorgessi sono sgorgate queste parole: il Congo è un casino...la provincia dove mi trovo è tranquilla, ma il prezzo di questa tranquillità è un isolamento pressoché completo, le merci arrivano in aereo e per questo tutto è molto caro (1$ per ogni rotolo di carta igienica, 20$ una bottiglia d'olio). La guerra ha cancellato anni di sviluppo, i bambini spesso lavorano dai 5 anni in poi...fa un caldo terribile, e hanno quasi tutti la malaria...La tenebra c'è, ma c'è anche tanta luce...








Ancora una volta, infatti,  l'Africa ti sorprende, e pole pole senti che quel cuore esiste davvero e pulsa forte nonostante le difficoltà: pulsa nei giovani che lavorano di notte per pagarsi l'università, nelle piccole associazioni di donne che lottano per migliorare la loro condizione, nei sorrisi sinceri sui volti dei bambini pieni di stupore per le piccole cose...



E i miglioramenti si vedono, si rifanno le strade......e la dieta non è male...
















...poi c'è chi, come noi (insieme a molti giovani congolesi), organizza attività con i bambini...

E costruisce i pozzi per lo sviluppo della comunità rurale! 

(grazie Ele per la foto!)


martedì 5 agosto 2014

Kindu: what's up?

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Loro ci sono e le foto lo dimostrano.
Emanuele ed Elena, ex SCE, ora nostri operatori in R.D. Congo, sono a Kindu ormai da qualche mese e le foto lo dimostrano.
Anche a Kindu qualcosa è cambiato: i cartelli stradali e le strade asfaltate (!!!!) lo dimostrano.
Ora attendiamo che anche i mezzi di comunicazione migliorino e che i post futuri lo dimostrino!