mercoledì 1 settembre 2010

MALCHIKA 2010: << PERCHE' E' PIU' BELLO DARE CHE RICEVERE >>

Prima di iniziare a leggere vi prego di aprire la canzoni di Ludovico Einaudi – Nuvole.. questo artista da tutto un altro effetto alle mie foto e ai miei ricordi quando li faccio scorrere davanti ai miei occhi..



Malchika…





Come scordarsi di questa esperienza..Sebbene sia passato quasi un mese dal ritorno



Partenza 17 luglio.. un caldo pazzesco a Linate per non parlare quando siamo scesi a Roma…



Arrivo a Malchika se non ricordo male attorno alle 19.00 e qui l’incontro con padre Remo… che personaggio..



Il primo impatto con la Bulgaria è a dir poco disastroso.. non lontano dall’aeroporto di Sofia infatti si trova il quartiere zingaro.. sembrava tanto un quartiere delle Favelas..





Già immaginavo che la nostra esperienza iniziasse da lì.. invece piano piano il paesaggio cambiò… sempre più verde.. sempre più campi di girasoli e granoturco.. distese e distese di prati.. e dopo ore e ore di viaggio.. immersi nell’atmosfera di tramonti mai visti così belli, arriviamo a Malchika.. una Malchika buia e silenziosa.. saranno state le 22.00 circa.. cena veloce.. doccia e nanna..



E così inizio il mio cambiamento:



strade sterrate che dopo un violento temporale diventano piscine.. carretti trainati da asini.. cavalli, pecore, tacchini e cani che girano per le campagne..



Anziani sull’uscio di casa con lo sguardo perso nel vuoto.. ma quando gli passi davanti ti salutano con un cenno di mano e sul loro viso si disegna un sorriso che ti fa tenerezza.. e ti fanno capire che ogni persona che incontri merita di essere salutata con un sorriso e che capirai l’importanza di un sorriso solo quando ti verrà negato





Ragazzini che sfrecciano in bicicletta avanti indietro per le strade del paesino.. sempre con quel succo/granita che a me sinceramente ha sempre dato disgusto..eheh





Quei visi.. così innocenti.. all’inizio così spaventati..





Poi piano piano si sono aperti… e da lì non riuscivano più a far a meno di te..



Ricordo tutti i momenti di gioco.. i balli.. gli scherzi.. le corse





Le prime volte tutti un po’ disuniti.. ma gli ultimi giorni sembravano tutti fratelli e sorelle.. sembravano una vera squadra.. tutti uniti, pronti a lottare per un semplice applauso.. una semplice stretta di mano.. un semplice regalo.. che si trattasse di una maglietta, di una merenda o semplicemente di una medaglia di cartone..per loro era una soddisfazione.. e ho pensato dentro di me che da bambino non si vede l’ora di diventare grandi.. ma quando si è grandi non lo si vorrebbe essere mai diventati..





Non so come ma i bambini.. hanno una memoria pazzesca.. è bastato un giorno per imparare nomi cognomi, soprannomi di noi italiani e io invece solo l’ultimo giorno sono riuscito a ricordarmeli tutti..



È bello comunicare con loro dicendo giusto quattro parole in croce in bulgaro.. e qualcosina in inglese se lo capivano.. infatti la vera comunicazione è fatta con i gesti.. con gli occhi.. con le mani.. e con il sorriso.. questo è il linguaggio universale.. e sono stati loro che me l’hanno fatto capire.. o meglio.. l’esperienza forse più significativa è stata con i ragazzi di Sgalevo.. una piccola cittadina.. che ospita un orfanotrofio.. dove troviamo ragazzini di tutte le età (in particolar modo minorenni) abbandonati dai genitori perché disabili dalla nascita o con problemi di handicap e mentali..



Sono loro che mi hanno fatto capire quanto è bello comunicare con i gesti.. semplicemente stringendo una mano e guardandosi negli occhi e sorridere.. ed essere felici.. perché la felicità è fatta di un niente che al momento in cui lo viviamo ci sembra tutto





Sono loro che mi han fatto capire che sono le cose semplici a far la differenza.. che è bello vivere di emozioni.. è bello vivere con i sorrisi altrui.. è bello vivere per qualcun altro.. è bello stringere la mano di qualcuno e sentire scorrere dentro di te le sue vibrazioni.. e tutto ciò ti fa sentire vivo..perchè come disse un grande del passato Essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare



È bello vivere la vita attimo per attimo come se fosse l’ultimo.. e io lì a Malchika l’ho fatto.. ho sentito che ho vissuto giorno per giorno.. senza buttar via tempo.. senza pensare solo a me stesso.. senza pensieri né turbamenti.. per la prima volta ho sentito cos’è VIVERE la vita giorno per giorno..perchè non è vero che abbiamo poco tempo… la verità è che ne perdiamo molto..





Sentirsi liberi.. come quella volta sdraiato su una strada o semplicemente correndo mezzi nudi sotto un temporale estivo e saltare da una pozzanghera all’altra al posto di evitarle.. o la volta in cui ho chiuso gli occhi davanti ad un tramonto spettacolare in piedi su un pulmino..zero pensieri..





Malchika mi ha fatto capire che ogni momento è buono per dimostrare a qualcuno quanto gli vogliamo bene.. basta non attendere troppo tempo o prima o poi arriverà il momento in cui non avremo più la possibilità di farlo



Mi ha fatto capire quanto noi italiani non siamo aperti alla gente.. zero ospitalità.. mentre a Malchika ti offrono tutto e di più.. ricordo ancora il pranzo a casa di una baba.. sembrava stessimo festeggiando il Natale.. o semplicemente una fetta di melone o qualche biscotto offerto mentre passi per le case ad offrire gli inviti per una giornata dedicata solo a loro.. gli anziani..





E poi gli stessi ragazzi bulgari… come dimenticarli.. così aperti.. così gentili.. sempre disponibili.. non pensavo si istaurasse un rapporto così profondo con alcuni di loro.. pensate che è nata pure una love story eheh (grande Ale)





Ale.. il mio fratellino in quella vacanza.. ad un primo impatto un ragazzo freddo.. ma si un pirlettino milanese come tt gli altri.. invece tutto l’opposto… bella Ale..



Malchika mi ha fatto capire quanto può essere squallida la vita che trascorriamo tutti i giorni noi di Milano.. tra moda, feste, aperitivi, macchinoni, vestiti firmati.. no no.. la vita non è quella.. la vera vita l’ho vissuta a Malchika..





È vero.. le feste e i divertimenti non sono mancati per noi.. anzi.. posso dire che si faceva festa tutte le sere con i ragazzi del posto.. molto spesso accompagnati dalla Rakia.. eheh



E poi quei tramonti.. mai visti così spettacolari.. così pieni di profumi.. che ti davano un senso di infinito.. un senso veramente di liberta.. zero foschia.. zero inquinamento… sentivi aria pura nei polmoni..





E guidare quel pulmino mezzo scassato con la porta che si apriva ogni minuto con il rischio che qualcuno partisse fuori… in mezzo a quelle strade semi deserte.. sempre dritte.. con mille buche.. tra campi di girasoli.. e sfrecci e sfrecci x quelle strade prive di clacson, traffico, tram, pulman..



Malchika mi ha fatto porre mille PERCHE’.. a cui non sono mai riuscito a dar risposta.. ma ora che ci penso ne ho trovata una che risponde a tutti.. <<Se tutti i perché avessero risposta sarebbe banale vivere>>





Malchika mi ha fatto aprire gli occhi su tante cose.. su quanto è bella veramente la vita.. e quanto basta poco per renderla felice e perfetta..



È proprio vero che la vita è come uno specchio.. ti sorride solo se la guardi sorridendo





Invito tutti i ragazzi a provare un’esperienza del genere… ma prima di affrontarla chiedetevi: <<Sono felice?>>.. e cesserete di esserlo..



Di ritorno da questa esperienza ponetevela di nuovo.. bè posso assicurarvi che la risposta sarà un'altra



Andrea Buonopane

1 commento:

  1. mi ritrovo in pieno nella parte del Vivere attimo per attimo pensando solo a quell'istante che stai vivendo..la vera sfida per me adesso è continuare a vivere come ho vissuto quello tre settimane in Thai..con gioia e serenità..anche e soprattutto nelle giornate che sembrano grigie..a Takuapà sembrava cosi facile trovare un senso alla giornata..il sorriso di un bambino, lo sguardo di un pescatore o il racconto di un birmano..
    Deda

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