Scalo a Miami
Sabato 25 maggio 2013
Francesco: "in coda al semaforo ho bevuto un sacchetto di acqua. Bienvenue en Haiti!"
Domenica 26 maggio 2013
Francesco: "da Port-au-prince a Port-de-paix, autostrada nazionale di Haiti, 230 km in 7 ore. ultimo 80 km di sassi. robe da matti."
Mercoledì 29 maggio 2013
Francesco: "3 giorni sull'isola della Tortuga: bambini che vanno a scuola a dorso d'asino e donne che stirano con ferro da stiro a carbone: il tempo qui si è fermato."
Giovedì 30 maggio 2013
Francesco: "mi alzo alla mattina, alle spalle le colline, di fronte l'oceano."
Venerdì 31 maggio 2013
Francesco: "nel Far West di Haiti. se sulla Tortuga il tempo si è fermato, qui Dio si è dimenticato di questo posto."
Foto e Galleria Fotografica su Flickr di Melissa Razzini
venerdì 31 maggio 2013
lunedì 6 maggio 2013
Un affiancamento che disseta
Dopo un anno di osservazione del territorio, accompagnando i
colleghi locali, è nato il progetto “Rafforzamento del circuito Caritas per una
migliore capacità d’intervento nella comunità”.
La Caritas ad Haiti viene considerata dai più come una semplice
ONG che vive solo di finanziamenti ai progetti, e perde quindi di vista alcune
delle sue funzioni principali, che non portano soldi. Il valore pastorale,
pedagogico e di testimonianza, tipico delle nostre Caritas italiane, non viene
né visto, né considerato né, tantomeno, messo in pratica. Questo tipo di logica
logora anche tutta la dinamica delle relazioni tra le Caritas di vario livello:
le Caritas più in alto vengono viste come mangia-soldi, mentre le Caritas più
in basso vengono viste come potenziali problemi. Invece che viversi a vicenda come
risorsa organizzativa e funzionale, si vive tutta la rete Caritas come un
groviglio che complica le cose.
La missione degli operatori in loco di Caritas Ambrosiana
è proprio quella di cercare di invertire queste dinamiche, di
valorizzare ogni tassello della rete come una risorsa, di cercare di farsi
“invischiare” sempre di più nel meccanismo, un po’ arrugginito, del circuito
Caritas Haitiano. E come fare per rispondere a questa grande sfida? L’unica
risposta è il “farsi prossimo”: il camminare insieme, affiancando e
accompagnando per cercare di valorizzare i principi fondanti di Caritas e di
creare insieme percorsi di vicinanza.
E’ per questi motivi che è nato il progetto di rafforzamento
delle Caritas parrocchiali nella diocesi di Port-de-Paix. Questo progetto
prevede la creazione di un nuovo settore di animazione, all’interno della
Caritas diocesana, che giochi il ruolo di ponte tra le Caritas di vario livello.
Tramite questo settore si rafforzeranno i legami tra la Caritas diocesana e le
Caritas parrocchiali, e si avvieranno dei progetti di formazione e di
promozione delle Caritas parrocchiali.
Il settore è stato creato a inizio aprile con l’assunzione
di un manager e di un animatore,
che hanno già iniziato ad entrare in contatto con le
parrocchie facendo partire la fase di formazione del progetto.
Le formazioni previste vertono soprattutto sul ruolo
pastorale della Caritas,
fortemente
richiesto da ogni Caritas parrocchiale visitata nel corso dell’osservazione
fatta durante quest’anno. Si tratta di un processo di formazione che mira a
riprendere le fondamenta costitutive di Caritas, al quale parteciperanno anche
gli stessi dipendenti della Caritas diocesana, di modo da assicurare che il
rinnovamento si avverta a tutti i livelli.
Il percorso precedente alla creazione di questo progetto ha
permesso già di avvicinare la realtà diocesana alle realtà parrocchiali,
tramite le visite organizzate da una degli operatori in loco e un’équipe di
operatori locali. Questa équipe ha visitato e incontrato ognuna delle 21
parrocchie della diocesi, visitando anche le parrocchie più difficili da
raggiungere, in cui la Caritas diocesana non aveva mai messo piede prima.
Questo evento è stato letto in modo molto positivo dai membri delle Caritas
parrocchiali incontrate, che erano ormai pervasi da un senso di sfiducia profondo
nei confronti della Caritas diocesana. Il fatto di ricevere una visita in casa
da parte dei “quartieri alti” di Caritas ha dato nuovo slancio alla relazione,
ha aiutato il confronto e ha dato nuove idee e nuovo spirito d’iniziativa in
quei comitati che esistevano ormai solo di nome ma che non svolgevano attività
da diversi anni.
In quest’anno e più di presenza quotidiana di Caritas
Ambrosiana negli uffici di Caritas Port-de-Paix e di visite negli angoli più
reconditi della diocesi, sembra essersi instaurata una relazione genuina e
spontanea tra gli operatori in loco e alcuni dei dipendenti della Caritas
diocesana. Questo ha contribuito a creare un buon clima di lavoro in cui
confrontarsi apertamente e riflettere insieme sulle modalità migliori per avviare
questo progetto.
Il progetto è stato avviato ufficialmente l’11 di aprile, con un incontro cui hanno partecipato tutte
le parrocchie. Subito dopo a questo incontro è stata realizzata la prima delle
dieci formazioni mensili a cui parteciperanno i rappresentanti dei comitati
Caritas di ogni parrocchia, che si incaricheranno di replicare la formazione a
tutti i membri del loro comitato.
Il lancio del progetto, oltre che la prima formazione, sono
state davvero un’occasione di respirare quell’aria di collaborazione e di
rinnovamento a cui tanto si puntava, un primo passo verso il raggiungimento del
nostro obiettivo.
Le sfide continuano, e Caritas Ambrosiana cerca in ogni modo
di accompagnare Caritas Port-de-Paix. Continuerà ancora ad accompagnarla nell’instaurare
delle relazioni durature, quelle relazioni che aiutano e supportano in quella
difficile missione che ha la Caritas in ogni luogo: sviluppare quel tipo di
aiuto che diventa testimonianza vera dell’amore di Cristo, che si propaga
invece che bastare a se stesso, come quell’acqua che disseta per sempre offerta
alla samaritana al pozzo, e non come l’acqua che possiamo trovare noi, disseta
per un momento, e il momento dopo è già finita.
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