La ‘Id Al Adha, o “Festa del Sacrificio”, è una delle feste più sentite dai musulmani, paragonabile per importanza alla Pasqua cristiana. La famosa cerimonia dello sgozzamento del montone ricorda il medesimo sacrificio rituale che Ibrahim (Abramo) fece per adempiere alla volontà di Dio. Commemorando le gesta di Abramo, arrivato quasi a sacrificare il suo unico figlio Isma'il pur di superare le prove divine, la ‘Id vuole celebrare la fede e la totale sottomissione a Dio. Durante questi giorni (i cosiddetti “giorni della letizia”) ogni forma di digiuno è severamente proibita, le famiglie si riuniscono per mangiare i tradizionali piatti di carne di agnello, e anche i più bisognosi non vengono dimenticati (partecipano ai banchetti o ricevono direttamente dalle famiglie una parte dell'animale macellato).
Per un turista occidentale, andare a Damasco durante i giorni di ‘Id può essere un esperienza alquanto surreale. La prima impressione è che la città sia anestetizzata. I negozi fuori dal centro sono tutti chiusi, per le strade si aggira solo qualche venditore ambulante con il suo baracchino di cianfrusaglie. I tassisti sono pochi e svogliati, per andare in qualunque parte della città bisogna rinunciare al rassicurante tassametro.
La città vecchia, soprattutto a partire dal pomeriggio, è invece l’esatto contrario. Una bolgia che comincia dal suq al-Hamidyie, sfavillante galleria ottomana dove si concentrano i negozi più eleganti della città, continua oltre la moschea Ommayade, epicentro dei festeggiamenti, e finisce a Bab Tuma, il quartiere cristiano dove si condensa la movida damascena. I tradizionali ristoranti, all’interno di stupende case con cortile, registrano alla sera il tutto esaurito. Con i negozi ufficialmente chiusi, ogni metro quadrato disponibile viene preso d’assalto da banchetti e carretti ambulanti: oggettistica religiosa, giocattoli per bambini e paccottiglia d’importazione, ma anche pannocchie lessate, succhi di mora e limone, fave, falafel e caramelle gommose.
Torme di bambini, adolescenti e giovani camminano scanzonati per i vicoli, rincorrendosi avanti e indietro tra la folla. C’è anche chi si spruzza con la schiuma da barba, chi cerca disperatamente di incunearsi tra la gente con un pratico e maneggevole SUV 4x4 - i più temerari hanno parcheggiato nei pressi della moschea - oppure chi si lascia prendere eccessivamente la mano dal clima di euforia (assistiamo in un solo giorno a ben tre risse, fatto più unico che raro a Damasco).
chi non mi ha comprato le caramelle gommose fucsia? Tu TU T U TUUUUUUUUUUUUUU!!!!!!!!!!!!!!!!
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