Decidiamo di partire per Damasco giovedì. Andiamo di buon passo alla stazione di ‘Abdali, in attesa di uno di quei fantastici taxi che per 11 dinari ti portano fino in Siria. Aspettiamo fiduciosi che il solito procacciatore di turisti ci abbordi con la domanda di rito: “’A-Shaam?” (per Damasco?). Invece niente. La piazza è silenziosa in una maniera inquietante; domani (venerdì) comincia la ‘Id, ci dicono, nessuno si muove dalla città.
Continuiamo, la vacanza in Siria non può proprio essere rimandata. Con qualche dinaro in meno in tasca rispetto al previsto, alla fine riusciamo a partire ugualmente. La strada si estende rettilinea, monotona, e attraversa il deserto giordano lasciandosi alle spalle minuscoli villaggi. Il tassista, tra una telefonata e l’altra, a un certo punto ci indica delle case di pietra diroccate. E un cammello.
"Lo vedi quello?" - ci dice - "E’ per la ’Id. La gente si sta preparando. Compra cammelli, mucche o montoni. Se in casa si è in tanti fratelli il cammello è la cosa migliore, anche se è una grossa spesa. Si può arrivare a spendere anche 1.500-1.800 dinari [stessa cifra in euro]. Mettiamo invece che i fratelli sono cinque. Con 1.200 dinari si comprano una mucca, la fanno macellare e poi la distribuiscono a tutti, anche ai poveri. Altrimenti se uno è da solo può scegliere di prendersi un montone a 200 dinari. E’ la soluzione più comoda, soprattutto in città. Ne stavo giusto parlando con mio fratello al telefono, così trovo tutto organizzato al mio ritorno domani ad Amman."
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