martedì 23 luglio 2019

Chi è un migrante?

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S. ha 4 anni, ha sempre voglia di giocare e abbraccia tutti dicendo "me want to play";
K. , quasi 14 anni , mi fa gli agguati con i gavettoni;
K. ,11 anni, partecipa a tutte le attività e aspetta con ansia i cantieri della solidarietà;
S. 8 anni ha paura di nuotare ma si fida di me e degli altri volontari e ci prova lo stesso;
S. 14 anni, ha la fidanzatina serba con cui esce a mangiare il gelato;
M. ha 40 anni, ma gioca come se ne avesse ancora 10.;
F. fino all'anno scorso viveva in un campo e adesso lavora per l'iom nello stesso campo come traduttore;
S. , 30 anni , mi ha convinta a fare il bagno in un fiume serbo gelato tenendomi per mano.


Che cosa hanno tutte queste persone in comune ? Sono tutti in Serbia. Sono tutti fuori dal loro paese. Sono migranti o richiedenti asilo. Alcuni di loro aspettano da anni in un centro in Serbia o solo il momento giusto per provare il "the game". Per cosa? Per entrare in Europa?Perché ?

Perché la ruota della fortuna non è girata dalla loro parte questa volta. Fossero nati in un paese dell'area shengen avrebbero, come un cittadino qualunque, potuto scegliere un altro paese dell'unione dove andare a vivere. Invece il destino , la vita , ha deciso che queste persone dovevano nascere in un paese che non rispetta i loro diritti umani, non gli permette di vivere una vita dignitosa, che magari ha la guerra o che più semplicemente è invivibile per colpa del cambiamento climatico.



Ma perché sono alle porte dell' Europa e vogliono entrare illegalmente con questo game ? Non si possono comprare un biglietto aereo? No. Magari hanno un passaporto inutile debole che non gli permette di viaggiare in nessun paese se non in Dominica e St.Vincent and the Grenadines (ndr: io non sapevo neanche dell'esistenza di questi paesi) .

Al campo di Principovac

Ebbene. Mentre io negli ultimi tre anni ho conseguito una laurea, fatto un Erasmus,sono partita per il servizio civile S. ha iniziato la sua adolescenza nel campo di Bogovadja. Ha visto molte persone trasferirsi a vivere nella stanza accanto alla sua nel centro, e ogni giorno con la sua famiglia attende che venga accettata la richiesta d'asilo. E non può fare un semplice sleepover con le sue amiche, perché non avrebbe dove ospitare le sue amiche. Q., invece, non può mangiare quando vuole il suo piatto preferito, perché nel campo non puoi cucinare quello che vuoi tu, è la mensa che da cibo a tutti. Ma sostiene di essere un gran cuoco.

Mentre tutte queste vite scorrono, ai confini dell' Europa ... Nell' Europa si discute su come gestirle, su chi fare entrare e chi no. C'è chi c'è l ha con loro solo per il fatto che esistono .

Ma poi chi sono quessti migranti? Migrante è semplicemente chi vuole vivere una vita dignitosa, che vuole avere e vedere un futuro per se e per i propri figli. Migrante sei anche tu, italiano , che leggi questo articolo da Londra mentre fai il pizzaiolo o che lavori in Svizzera per mantenere la famiglia. Migrante sono anche io, che da Reggio Calabria sono andata a studiare a Milano, e probabilmente a "casa " non ci tornerò mai.



In questi giorni in Serbia, tra un gavettone e un piede nel fango ho capito che il destino può farti nascere privilegiato. Ma tu con le tue azioni puoi fare girare la ruota, ripararla o addirittura sostituirla con quella di scorta aiutando qualcun'altro.

lunedì 22 luglio 2019

Looking for a future

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Have you ever been grateful for your present and what you have? If not, it's the rightful moment to do it. Our world is so diverse and at the same time controversial: on the one hand, we live great technological progress through which we can aspire for new peaks. On the other hand, we are so limited by the issues of our material world and constantly chasing money without having a look at the world we leave behind. Every single move we make, every action has an impact not only on our planet but on people as well.
Bans with children of Bogovadja 
You've probably noticed the wave of migrants that have taken up entire Europe and I reckon that you've complained a lot about them. However, they are not to blame for being born with another skin color, in a different religion and country. Serbia deals with a great number of migrants from all around the world. Imagine losing your home and your beloved. Wouldn't you look for the hope of a better life or would you be mentally and physically stuck in the past? Think about the background and the circumstances these people were exposed to before judging. The experience I shared in Serbia in its camps for refugees has given me a larger prospect of life and the obstacles one may encounter. It's a purpose or barely the strong will to live that encourages them to wake up every morning and find forces to go on and never back. They are also people with the same rights and responsibilities as me, like my neighbor, as you, dear reader.
'I want to live, I want to play' is the phrase of the child from the camp of Bogovadja that shook up my inner world. It made me understand the real purpose of me there: through little actions, I can bring big smiles. Actually, it is everybody's duty to have a contribution and take attitude. Step out of your comfort zone and realize that the world you live isn't smooth or pink. Be grateful for what you have today, but don't forget you have the privilege of a decent future just thanks to fate and the country you have been born in. Be the change and give others the choice have a home, a family and live the life they want without the fear that tomorrow may never come. Help them build the future everybody deserves.




This article was written by:

Gabriela Țurcanu, volunteer of "young Diaconia Chisnau", who took part in this experience in Serbia.