mercoledì 27 agosto 2008

27agosto2008

Cavoli, già il 27 agosto

Cavoli, già le 13ed59

Trapoco è Italia

Trapokissimo è Sara ke mi passa a prendere

Devo scrivere in fretta

Stamattina seconda giornata del 1° meeting cattolico nazionale degli amministratori delle prigioni

Lo ha organizzato AbbaGirma

Ke giustamente ne è molto fiero

Altrettanto giustamente è tutto in amarico

Ma la mia presenza è rikiesta

Pranzo anke con loro

La mia conversazione in amarico è: “Come stai? Io sto bene. Oggi c’è il sole. Buon appetito. Non mangio solo questo. Faccio tanti giri a prendere minestra e pesce”

Poi mi alzo. So che il mio amarico non mi consente tanto, né in virtuosismi né in ironia

Cammino. Leggo qualche avviso di offerte di lavoro

C’è anche quello che abbiamo scritto noi. Per l’ufficio del cappellano. Mi kiedo se il nostro candidato abbia mandato il curriculum vitae. Forse andrebbe sollecitato. Ne parlerò con Abba.

Cammino verso la Chiesa. Sarebbe la mia parrokkia, ma solitamente vado a San Salvatore. Messa in italiano.

Non riesco a parlare a Dio in inglese, figurati in amarico. Non sono così semplice.

Talvolta passo di qua a pregare. Certe volte sono + ispirato, altre volte giusto un saluto. Per non perdere l’abitudine. Poi c’era stata la Pasqua

Inizio a pensare ke alcuni luoghi potrebbe essere l’ultima volta ke. Kissenefrega, allontano il pensiero, e cerco cogli okki Sami

Prima era qua ad incidere un cd cogli amici. È l’una, ora saranno a mangiare a casa

Incrocio uno zebegna, uno dei 4 guardiani; non l’avevo ancora incontrato da quando son tornato dal Kenya. Mi saluta, come stai, come sto. Indica in alto. Whoa. Acqua. Pioverà

Non è una previsione azzardatissima, piove tutti i giorni

Mi siedo di fronte alla Chiesa. Appoggio la skiena ad un vaso di fiori lillà

Guardo il cielo, sembra quasi africano. Penso

Dalla chiesa escono uno, due, tre bimbi. Devo avere ancora addosso l’odore di bambini e giochi e balli. 700 bambini non vengono via facilmente, e questi 3 se ne sono accorti, perché mi siedono intorno

Una bimba + grandicella, e 2 più piccoli. Discreti

Chiedo i nomi, mi kiedono il mio. Si kiama come mio fratello. Mi kiamo come il loro nonno. Mi kiedono come si kiama mio nonno e se i miei genitori sono cattolici

E quanti fratelli avete? Siamo solo noi 3, ma lei è sorella, non fratello

Già

Tu?

Una conversazione facile, si esaurisce brevemente

Pazientano, in silenzio. Al mio fianco. Aspettano ke faccia sparire 1 fazzoletto?

Mi kiedono cosa faccia qua. Ho appena mangiato, lavoro qua

Noi non abbiamo mangiato, che casa nostra è lontana

Ah

Tu vivi qua? In Bole? Pensano subito alla ricca via

No, nella via somala, qui vicino

Ma lontano dall’Italia, osserva la quindicenne

Sì, lontano

Pioviggina

Il + piccolo ha la faccia simpaticissima. Vuole sapere Italia dove

Milan

Ahh, Milano, corregge lui. Sorrido

Questa è la vostra parrocchia? La chiesa è di tutti, mi risponde gentile la sorella maggiore

Il 2°, timido, mi indica un animale fare capolino dal cespuglio

un po' alla Paolo Sormani
Il Maestro Tartaruga! La mia sesta volta ke lo vedo. Non si faceva vivo dal 23 giugno

Oggi si lancia nello scendere una 3 gradini di pietra! Grande Maestro, tifo per te, ma da lontano, ke sei ultrariservato

Io so ke è un anzianissimo prete italiofono, ke ogni tanto si trasforma, non so come ne perché

Zampa dopo zampa trasporta la sua corazza giù. Slitta un po’ sull’ultimo gradino, ma l’impresa è da annoverare tra gli eventi etiopi del millennio

I bambini lo guardano con me, m’invitano a toccarlo

No, non lo faccio: non gli piace. La mia non è attenzione per l’animale, ma per il mutaforme sacerdote

Quando succede l’imprevedibile. Il vetusto sacerdote confuta la mia teoria comparendo. Il mio sguardo può ora abbracciare l’animale e l’uomo. Improbabile pensare ke siano gemelli

Forse quale magia a me sconosciuta. Incredibile, però adesso devo andare a parlare con Abba

I tempi del booklet, i finanziamenti della scuola, la applicancy d Shaleka

Saluto i bambini, gli dico ke lavoro qua, magari ci rivediamo

La maggiore mi dice ke ha fame

Grazie a Dio la realtà fa capolino nella finzione mentale più spesso della tartaruga

paul

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