domenica 22 maggio 2005

Guarire con le erbe della selva

A Tziscao, Edupaz sta costruendo una casa di salute che riprenda la medicina tradizionale naturale e che dia anche supporto psicologico alle persone delle trenta comunità presenti nella zona dei Laghi di Montebello. Mi chiedo perché sia così importante, ma poi andando con Baldemar a Nuevo Tenejapa capisco che cosa ci spinga a fare conoscere alla gente le risorse delle piante che hanno nella selva che circonda la loro comunità.
In casa di don Alonso vivono ventuno persone di cui quindici sono bambini. Rimango a casa loro tre giorni e riesco ad osservare un poco le loro abitudini e la loro vita quotidiana per me sconosciuta ed affascinante.
Non hanno acqua in casa e quindi la loro vita dipende dal fiume che scorre lì vicino. La casa è di legno ed i topi sono all’ordine del giorno.
Al mattino faccio compagnia alle donne  e mentre mi insegnano a preparare le tortillas, parliamo del più e del meno, scopro così che non sanno la loro età, difatti nella comunità tutti i giorni sono uguali, non c’è scuola, il prete arriva raramente, e non esiste né medico, né infermiere e neppure un promotore di salute che si occupi di loro quando stanno male. La clinica di riferimento si trova a più di un’ora di cammino e l’ospedale a due ore di macchina.
L’ultimo giorno di permanenza chiamano Baldemar perché una bambina della casa non sta bene; è lì seminuda coperta di pustole infette, da qualche giorno aveva mal di testa ma non si lamentava, forse aveva anche un  po’ di febbre, ma nessuno ci ha fatto caso e poi si è accorta che le sono uscite delle pustole pruriginose, chiaramente è varicella ma lei non lo sapeva, si è grattata ed ora ha molte parti del corpo infette che lasceranno cicatrici. La madre della bambina invece ha una piaga sul piede che ha provato a curare con i farmaci che arrivano sporadicamente in comunità ma a niente le è servito…Baldemar allora spiega loro quali erbe possono utilizzare e come preparare impacchi e decotti.
Esistono cliniche o case di salute nella zona, ma le competenze dei sanitari sono molto scarse ed i farmaci non sono facilmente reperibili per tutti anche a causa dei costi elevati, così le persone cercano prima di automedicarsi e solo quando il problema diventa grave ricorrono al medico o all’ospedale e se neanche il personale medico li riesce a guarire allora ricorrono ai “curanderos” che però spesso sono solo dei ciarlatani che sfruttano la fiducia della gente per farsi pagare somme di denaro ingenti per coloro che sopravvivono dei frutti del loro campo.
Prima di lavorare direttamente nelle comunità, Edupaz ha avuto la possibilità di costruire una casa di salute in cui svolgere diverse attività attraverso la formazione di un gruppo di promotori locali; i servizi previsti sono: elaborazione delle erbe medicinali per trarne pomate, tinture, microdosi, etc.; agopuntura, massaggi, diagnosi bioenergetica, urinoterapia .Nel terreno della  casa di salute una parte è destinata alla semina delle erbe medicinali, mentre altre vengono raccolte direttamente nella foresta. Una psicoterapeuta, che fa già parte dell’associazione civile, si occupa dell’assistenza psicologica delle persone che in questa zona hanno vissuto le tensioni della guerriglia del 1994 e dei guatemaltechi che fino al ’97 sono scappati dalla loro terra a causa della guerra civile; offre inoltre corsi specifici di salute olistica e giornate per rigenerarsi, con permanenza durante la notte negli spazi della clinica, per gruppi o per singoli, messicani e stranieri.
Lo scopo di questo progetto è creare un centro a cui gli abitanti della zona possano arrivare sapendo di trovare la giusta assistenza e professionalità oltre ad una maniera alternativa, ma non sconosciuta, di curarsi, con la visione che un giorno questa clinica venga gestita autonomamente dalle comunità.

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