venerdì 15 aprile 2011

Restiamo umani


Un uomo di pace. Ecco cosa è Vittorio Arrigoni. Una razza purtroppo in via di estinzione in questi tempi in cui le guerre diventano umanitarie, i disperati che arrivano sulle nostre cose dal Nordafrica brigatisti a cui sparare, le dittature appoggiate fino a che non nuociono ad alti interessi economici, e la violenza un mezzo legittimo per raggiungere qualunque obiettivo.

Chi ha avuto la fortuna di conoscere i suoi scritti attarverso il suo blog o le sue collaborazioni col Manifesto o altri giornali conosce la sua storia e le sue idee, la sua scelta di vivere a Gaza accanto a una delle popolazioni più martoriate del mondo, e di praticare la Resistenza non violenta all'occupazione israeliana.

Ed è proprio quella popolazione di Gaza che in queste ore sta facendo di tutto per liberarlo, dopo che è stato rapito da un gruppo salafita che chiede ad Hamas in cambio del suo rilascio la liberazione di alcuni progionieri. Ne richiedono la liberazione perchè sanno di avere bisogno come il pane di persone come lui, ma non solo loro ne hanno bisogno. Ne hanno bisogno, e sembra un paradosso, anche gli israeliani che cercano soluzioni pacifiche al conflitto, dato che la pace, al contrario di quanto afferma un vecchio detto, si costruisce solo attarverso la pace.

Adesso i grandi giornali italiani si occupano di lui, dopo averlo sistematicamente ignorato quando rispondeva, come potete vedere nel link in fondo alla pagina, agli interventi filo-sionisti di Saviano al convegno "Per la verità, Per Israele". Così come lo ignorarono quando raccontava, unico europeo rimasto sul campo, i bombardamenti israeliani al fosforo bianco durante l'operazione Piombo Fuso del Gennaio 2009, in seguito sottolineati anche dal Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. Adesso invece tutti ne parlano, perchè si sa che la cronaca nera fa più notizia della costruzione della pace.

E non ci si può esimere da chiudere come chiude lui i suoi pezzi, con una invocazione che ahimè non passa mai di moda, e che stavolta non può essere che rivolta ai suoi rapitori.

Restiamo umani.

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