lunedì 10 ottobre 2011

Corso di sopravvivenza casalinga

Ebbene si, nuovi volontari arriveranno dopo di noi, a febbraio. Allora pensavo, ma in formazione, non è possibile organizzare dei corsi di sopravvivenza casalinga?


Qui siamo stati senza acqua per giorni, ma al catino per lavarci ci siamo abituati. Tutto sommato è più comodo della doccia che ci da la scossa ogni volta che cerchiamo di mettere l'acqua calda.








Però siamo senza acqua, e i piatti si accumulano nel lavandino. Si, riempiamo le taniche di acqua dalla parrocchia, ma ad un certo punto bisogna fare una scelta: uso l'acqua per lavare noi stessi o i piatti? 

Naturalmente scegliamo di essere almeno presentabili e attendiamo pazienti il ritorno dell'acqua. 
Che poi ancora non ho capito per quale strana invenzione inglese, l'acqua del bagno arriva da... non lo sappiamo, sta di fatto che abbiamo una tanica sotto il soffitto, e quanto si sente il tin-tin sul metallo urliamo "maji!!!" e speriamo che duri almeno due giorni.
Mentre l'acqua della cucina arriva da una fonte ancora più sconosciuta: o c'è o non c'è. Sta di fatto che non sempre cucina e bagno sono riforniti allo stesso tempo.

Poi per qualche giorno l'acqua torna, uno si decide a lavare i vestiti, tutti quelli rimasti indietro da giorni per evitare sprechi. E naturalmente, come ormai sappiamo la legge di Murphy ogni tanto ci azzecca, piove. Al che la scelta è:
1- lascio tutto sotto la pioggia, tanto bagnati per bagnati
2- tiro i fili in casa e spero paziente che in una settimana tutto asciughi.

Soggiorno
camera mia

Settimana scorsa per forza di cose ho optato per la prima opzione, ma i vestiti inzuppati, tra cui mutande e lenzuola, di pioggia non sono un gran che. Questa settimana abbiamo deciso ancora una volta per le maniere forti, trasformando casa nostra in una lavanderia...



Nessun commento:

Posta un commento