martedì 13 aprile 2010

Voi non sapete cos'è la mia città


stormi di piccioni volano in circoli sempre più ampi, per poi tornare da dove sono venuti
aquiloni altissimi che non si capisce da dove partano né dove vogliano andare
il sole che si oscura l'aria pesante e la tempesta di sabbia che riempie i polmoni e la casa
poi all'improvviso di nuovo l'estate
poi all'improvviso di nuovo l'inverno
i bambini vanno e vengono da scuola a piedi da soli poi nel pomeriggio giocano in mezzo alla strada
un cane abbaia
l'acqua a Jebel al-Lweibdeh arriva il mercoledì sera
case moschee chiese scale salite discese ancora case cortili giardini automobili
poi all'improvviso una bicicletta
il verde che non ti aspetti
i gelsomini in fiore
l'alba ha l'odore del pane e della polvere
le donne riempiono i saloni di parrucchieri il giovedì pomeriggio poi escono nel vento velate
le sere illuminate dai colli
Jebel Qalaa
Jebel Hussein
Jebel Amman
Abdoun
Al-Shmeisani
Umm Summac
Umm Raed ci fa il té tutte le mattine
le madri qui sono madri per sempre anche nel nome
la famiglia
pranzo da Hashem, falafel e hummus
milan o inter
real madrid o barcelona
fairuz solo la mattina
l'houd da Jafra
andare via da Amman
tornare sempre ad Amman




la nonna del beduino
mio padre era nell'esercito. quando è tornato a casa, ha portato con sé una radio. ascoltava sempre Umm Kulthum. una sera si è addormentato con la radio accesa e mia nonna è andata e l'ha coperto. poi ha coperto anche la radio. ma la voce di Umm Kulthum si sentiva ancora. allora ha messo un'altra coperta sulla radio. ma si sentiva ancora. ha continuato a mettere coperte finchè non ha sentito di nuovo il silenzio del deserto.
la mattina dopo, mia nonna è andata da mio padre per lamentarsi di quella donna nella scatola che aveva continuato a lamentarsi tutta notte per il freddo.

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