Esco da un piccolo bar… il primo dopo quasi tre settimane di permanenza sull’isola haitiana. Quattro chiacchiere, un sorso di birra, un momento di condivisione e relax. Beh, quale stupore più grande, arrivati alla soglia, nell’alzare gli occhi verso il cielo e sentirsi immensamente piccoli, avvolti da un manto stellato incredibile e da una sorridente via lattea. Non so l’ultima volta che ho visto una meraviglia del genere… che bello provare stupore di fronte a tanta abbondanza del creato!!! Ancora una volta scopro di essere piccola, forse un nonnulla; è una piacevole sensazione perché è come sentirmi racchiusa in un grande abbraccio. La vita notturna di Mare Rouge sta per concludersi: sono le 19.00. E’ ora di rientrare alla base. Mi sono dimenticata la pila: ancora non sono entrata nella logica di non avere sempre a disposizione la corrente. Le strade sono buie ma riusciamo a trovare lo stesso il cammino. Il non dare per scontato le comodità che per noi sono quotidiane, fa apprezzare per esempio la luce nella stanza che stasera funziona e mi permette quindi di scrivere, o l’acqua calda del tè bevuto a cena, perché oggi qualcuno è andato a riempire le taniche di acqua alla fonte di Mare Rouge.
Elisa Brivio
Foto di Stefania Cardinale
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