lunedì 30 gennaio 2017

… “Coi piedi neri”…



CAPOEIRA

Una danza dentro una lotta.
La nonviolenza nella violenza.
E’ affascinante, semplice e bello. Difficile.
Educare e ascoltare nella strada, nella bidonville. Insegnare che tutti sono uguali, che non vince affatto il più forte: che tutti siamo accolti nel gruppo.
E sporcarsi i piedi assieme. Martedì scorso i miei piedi scalzi erano neri, impolverati e un po’ indolenziti ..indolenziti come quelli degli altri miei 20 compagni, neri e impolverati come i loro, mentre assieme seguivamo gli esercizi, a ritmo di musica, del maestro. Assieme abbiamo sudato, abbiamo sbagliato e fatto bene. 

ASSIEME

Assieme, vuol dire condividere. E in quel momento, mi sono quasi dimenticato di essere bianco, italiano e che gli altri ragazzi erano haitiani. Eravamo semplicemente noi, ASSIEME.
CONDIVIDERE

Condividere, avere i piedi scalzi neri, impolverati e un po’ indolenziti è credo sia il segreto per essere prossimi all’altro, per  dare, ma soprattutto apprendere dall’altro; per ricordarsi che siamo piccoli in questo mondo, con tanto da imparare e che davvero, mi rendo conto qui a Port au Prince, ogni giorni dobbiamo rimetterci in discussione. Trovare un modo per essere ASSIEME e CONDIVIDERE, per ricordarci che non è sempre giusto come e dove viviamo; che Haiti, l’Italia e ogni altro paese non sono “mondi diversi”, ma mondi diversi in un mondo comune, lo stesso. Accorgerci che questo mondo comune spesso è ingiusto e che ogni Paese ha una sua ricchezza e una sua povertà.

ACCORGERSI

Ad Haiti la cosa che sto imparando maggiormente è accorgermi: fare attenzione alle piccole cose, farmi mille domande e non dare nulla, davvero nulla, per scontato. Mettere sempre in discussione e così sempre rinnovare ciò che invece ritengo una “certezza” nella mia vita.

Fede

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