Hai un contratto a tempo indeterminato, una casa, una macchina e vai in Nicaragua? Ma dov'è? In Africa? In America??? Non è lontano?? Ma non hai paura? Hanno rapito una ragazza! Ma sei sicura? Mille domande per me inconcepibili fatte da persone così imbrigliate nella quotidianità che non hanno voglia di allargare i loro orizzonti, non riescono a vedere oltre il proprio orto, dove il diverso fa tremare le gambe perché è un qualcosa che non si conosce.
Da sempre ho sognato mondi lontani; il mio vicino di casa iraniano in Italia perché rifugiato politico, un ragazzo polacco accolto in casa, l’amico di famiglia indiano che mi portava in giro con la vespa, tutte persone che raccontando la loro piccola storia hanno insidiato in me il seme della curiosità, della scoperta. Mi sentivo stretta nel mondo che mi ero creata, era ora di partire, di toccare con mano quel mondo sempre sognato e dare concretezza a tutti quei paroloni letti sui libri: sviluppo, cooperazione, aiuti umanitari, sostenibilità, progetti.
Grazie al Servizio Civile ho l’opportunità di immergermi in un’altra cultura, respirarne gli odori ed essere pervasa dalle sensazioni e nel frattempo, dare un piccolo contributo a persone che hanno avuto la sfortuna di nascere nella parte sbagliata del mondo. L’idea di collaborare in una scuola di un quartiere popolare come Nueva Vida, mi incuriosisce ma mi spaventa allo stesso tempo. Cosa posso fare io? Di cosa avranno bisogno questi ragazzi? Ma poi metto da parte tutte le ansie e penso che a volte anche un abbraccio, un sorriso, delle attenzioni per i bambini di strada con cui entrerò in contatto possono rendere il mondo meno triste.
“Happiness is only real when shared”
Un piccolo Supertrump nelle terre selvagge?! Non credo, ma comunque è ora di partire….
Si vola dall’altra parte del mondo!!!
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