sabato 13 marzo 2010

Il sole a strisce.4


Ci sono cose che spesso sottovalutiamo, o addirittura non consideriamo.
Riusciamo a concentrarci così tanto su quello che stiamo facendo, da tralasciare i particolari, non accorgerci di tutto il resto. Ci facciamo prendere dal ruolo che ricopriamo che tutto passa in secondo piano.

Io visito prigioni e prigionieri.
Io so tutto di prigioni e prigionieri.
Il mio lavoro è visitare prigioni e prigionieri.

Ho visto sua madre, suo padre, i suoi zii piangere per lui e cercare conforto presso il prete giordano che era venuto con noi. Ho provato pena per quella famiglia divisa dal vetro del parlatoio. Ho detto a quella donna vecchia e stanca, in italiano, che tutto si sarebbe sistemato. Credevo che fosse importante dirglielo. Anche se non capiva le mie parole.

Ho finito di tradurre la relazione che il prete ci ha mandato su di lui.
Ha ucciso la sorella perchè l'ha trovata con un uomo che non era il marito.
Lavare l'onta nel sangue, per cosa? Per le sorelle nubili. Per un nome.
Con l'intera famiglia dalla sua.

No, non credo più che tutto si sistemerà.
Non so più cosa sia importante dire. O fare.
In un paese dove l'onore della famiglia vale più del sangue di una figlia.



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