Dopo due anni di coinvolgimento lavorativo ed emotivo in Congo, io ed Enrico siamo approdati da oramai un mese in questo Porto di Pace nel dipartimento del Nord-Ovest di Haiti.
Treccine, setacci in paglia per il riso, tratti del viso così familiari da riportarci per un istante nel continente nero.
Ma no.
Questa non è Africa.
C’è qualcosa di misteriosissimo ed inspiegato nelle polifonie tristissime dei canti di gruppo, nelle feste notturne di giovani con abiti in perfetto stile ‘Miami’ che agitano i machete in pieno centro cittadino ad un ritmo tribale; in una lingua la cui essenzialità sbeffeggia le nostre architetture sintattiche e mentali.
Ed eccoci qui, alle prese con un lavoro profondamente legato ad un territorio di cui conosciamo ancora troppo poco.
A raccontarci tutto, saranno azioni, atteggiamenti ed abitudini degli abitanti di questa minuscola porzione di "nuovo mondo" adagiato su un riassunto di tradizioni ancestrali.
Speriamo di avere orecchie grandi e antenne dritte per riuscire ad ascoltare.
Chiara ed Enrico
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