Milano, 9:07 a.m.
Maurizio Maffi à Pronto?
Paolo Dell’Oca à Pronto, pronto!
Maurizio..
M à
Ciao Paolo, hai bisogno?
P à
Mah, sì, avevo voglia di telefonarti
M à
Mh, dimmi.. hai fatto la valigia?
P à
No, beh, non ancora
M à
Te la prendi comoda!
P à
Cosa intendi? Perché vai su questo argomento?
M à
Beh, partiamo stasera e credevo…
P à
(interrompendolo) No, è che mi sembra che tu ti sia improvvisamente intesito..
M à
Non capisco, mi devi dire qualcosa?
P à
No, sei tu che mi devi dire qualcosa: non vuoi mandarmi, vero?
M à
Eh?! Paolo, cosa stai dicendo? Ci dev’essere un malinteso!
P à
Ma quale malinteso, Maurizio! Va bene, dai, allora non vengo. Tanto lo avevo
già deciso.
M à
No, Paolo, aspetta, cos’è successo? Perché non vuoi andare?
P à
Devi dirmelo tu, Maurizio; però siccome non ci riesci, te lo dico io. Oh, bella
la piramide umana, il sindaco di Rho, bello tutto. Però ci ho pensato e,
per come sono fatto, va bene così.
M à
“Così” come, scusa?
P à
Vedi che non vuoi capire? “Così”: basta. Sono stato contento di lavorare
insieme e quest’esperienza mi ha arricchito. Anzi, ne approfitto per
ringraziarti, magari dillo anche a Sergio e Davide, insomma.
M à
..
P à
Spero comunque di rimanere in buoni rapporti con voi nonostante questa vostra
difficoltà; da parte mia tanta comprensione, e chissà, magari, un giorno..
M à
È uno scherzo, Paolo?
P à
Ciao Maurizio, buon viaggio
M à
Paolo?
(il suono intermittente segnala che
l’interlocutore ha riagganciato)
Sì.
Ma cosa...? |
Nessun commento:
Posta un commento