lunedì 14 luglio 2008

saluti cooperranti

Una cosa sola è certa, io lo so: ogni tanto, in cima ad un palo della luce, in mezzo ad una distesa di neve, contro un vento gelido e tagliente, Nino Giuffrè si ferma, la malinconia lo aggredisce, e allora si mette a pensare.

E pensa ke io, Titta di Girolamo, sono il suo migliore amico.

(Paolo Sorrentino, Le conseguenze dell’amore, 2004)

Kiaro, Paolo, l’amicizia è un’altra cosa.

una festa d compleanno
Però la coop (6 tu) è composta da istrioni e da idealisti, ci si lascia con un “ci vediamo settimana prossima” e poi non cis’incontra +. La cooperazione è infatti diplomazia, ma anke efficacia: riconoscere nelle situazioni problemi da risolvere (ke può essere anke una malattia: il dottore che guarda alle persone cercandone il malanno. Il partner perfetto per un’ipocondriaca). È una stirpe d gente ke si butta in 1\2 facilmente. E d’altronde se uno sceglie d trascorrere 2 anni rinnovabili nello sgabuzzino del mondo (a detta del mondo) non teme d lanciarsi 1 nel fango a spingere la jeep impantanata 2 nella mondanità filoerasmus dove s’incrociano gli altri italiani, perché ha voglia d’Italia. Oppure è innamorato, ma quella è tutta un’altra storia. E qdi in qke modo ci si crea una rete mentale d espa(triati), di persone ke s’illuminano qdo sentono parlare di Mulinobianco e d Berlinguer (le braccia della cooperazione sono d sx e, a dirla tutta, d solito non han soldi x volare a votare). E qdi poi un po’ spiace, sono saluti strani. Certo, si dice ke in cooperazione le facce sono qelle, c si ribecca sempre. A parte ke magari io non coopererò,ma soprattutto non è vero: solo ke le facce ke non ribekki tele dimentiki e qdo capita ke ritrovi qc1 hai l’impressione d avere ritrovato tutti, profezia autoavverantesi. Emanuele, Valeria, Federico. La cooperazione è costellata d saluti, e se incontri un cooperante 2 volte la prima volta ci si presenta, la seconda è la sua (o la tua) festa d addio. Però non centra, la relatività sbarella: 6 in Etiopia, la gente ingoia injera e crede d vivere nel 2000! [L’injera fa skifo, e sdoganiamo anke sta cosa: vieni in Italia mangia la pizza vomitala, io mica m’offendo]. Il fatto è ke io so ke l’ennesima pera su Santamaradona non se la può cuzzare ancora la Stè, mi denuncia per molestie. E la prima volta ke sfido il Deoform (1 detersivo) a una gara di punizioni, commentando in italiano la prestazione col bimbo ke sbircia dall’apertura nella staccionata, è divertimento; la seconda è skizofrenia. Parliamoci in stampatello: in inglese le vere pippe su Santamaradona sono come il calcio saponato: non conta qto 6 virtuoso, ma qto riesci a stare in piedi. Qdi se penso a degli amici qua, ovvi a parte, penso ai ragazzi etiopi. Ma poi mi spiace ke Emanuele Valeria Federico partano: da qdo li conosco la cooperazione italiana mi pare un po’ + bella. Ma adesso sono le 5e16 e tra un’ora e 4' la sveglia mi sveglia, qdi devo farmi trovare addormentato.

Per non contraddirla ontologicamente.

Nessun commento:

Posta un commento