Questa settimana siamo stati in ritiro con i ragazzi. Siamo andati a Nanyuki, una cittadina a 4 ore di macchina a nord di Nairobi, proprio alle pendici del monte Kenya. Al mattino mi alzavo molto presto per ammirare questo gigante d’Africa: con i suoi 5199 metri d’altezza è la seconda montagna più alta del continente dopo il Kilimanjaro. Al mattino e di notte faceva un freddo cane, quindi non pensate che l’Africa sia tutta sole e caldo soffocante!
Per 5 giorni tutti i ragazzi e tutto lo staff siamo stati in un monastero di monaci benedettini, in un clima di condivisione, amicizia, fraternità. I ragazzi si sono aperti tantissimo agli spunti di riflessione offerti dal frate che li ha coinvolti, li ha ascoltati, li ha fatti parlare del loro passato, del loro presente e del loro futuro.
Ritmi serrati per i momenti di preghiera, di condivisione, sinceramente non ho mai visto un gruppo così tanto serio, così tanto pronto a parlare di sé, del loro passato doloroso, i motivi che li hanno portati dentro un carcere e poi la voglia di stare in comunità, per un futuro migliore, una vita migliore lontana dalla strada , lontana dalla delinquenza giovanile. Non è facile cambiare una vita passata sulla strada, una vita passata alle regole della mob justice, loro ci vogliono riuscire e in alcuni si vedono i cambiamenti radicali, i passi fatti dal loro arrivo in comunità fino ad oggi.
L’ ultimo giorno, momento fortissimo, emozionante: su un foglio abbiamo scritto le nostre ferite ancora aperte che vogliamo sanare, vogliamo guarire e poi le abbiamo bruciate in un piccolo focolare. Poi da una candela è partita una catena di luce che è andata ad accendere tutte le altre, e father Benedict ci ha benedetto ad uno ad uno, con un canto di sottofondo, un canto semplice, ripetuto, che è entrato nel cuore. Alla fine lo scambio della pace, con abbracci veri, di amicizia, di riconciliazione.
La sera, intorno al fuoco, danze, canti di tutte le tribù, dimostrando ancora una volta che è possibile vivere in pace fra tutte le etnie..
Sul matatu sulla strada per Nanyuki andava una vecchia canzone, country roads di John Denver: vera musica da viaggio, musica giusta per quei panorami che il Kenya offre, musica giusta per quelle strade che attraversano piantagioni, villaggi; sono le stesse strade da cui vengono i nostri ragazzi, e le stesse strade che percorreranno quando torneranno a casa..e allora veramente loro potranno pensare country roads take me home..
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