domenica 25 luglio 2010

Diario Boliviano 1

E’ Bolivia. Piu’ di 30 ore di viaggio e tre aerei (con l’inaspettata fortuna di sorvolare l’atlantico in business class per merito di un assistente di terra italiano in quel di Madrid..) e finalmente veniamo catapultati dall’altro capo del mondo.
Grazie ai nostri splendidi coordinatori Alessandra e Matteo, el primero dia cochabambino ci ha regalato un mix di emozioni e di esperienze importanti.
E’ stato un giorno di visite e di incontri, un giorno buono per conoscere e per ascoltare e soprattutto un giorno utile per comprendere a fondo sia la complessa realta’ nella quale ci troviamo, che l’enorme lavoro svolto da tutte quelle splendide persone che fanno parte del contesto pastorale cittadino.
La prima tappa e’ stata la Pastoral Social Caritas Cochabamba, il cuore pulsante di Caritas a Cochabamba. E’ qui che veniamo a conoscenza delle opere svolte da caritas in distribuzione ai campesinos e al problema idrico, agli interventi nelle aree rurali a rischio di calamita’ naturali; dalla questione del sostegno e cura dei bambini di strada alla sensibilizzazione e l’implementazione del programma “ banco de sangre” nato per scardinare alcuni preconcetti rispettoquesto angolo di Bolivia. Dalla questione delle terre, la loro alla donazione del sangue in un paese dove la percentuale di morti per carenza di plasma e’ ancora rilevante.
La seconda tappa ci ha visti ospiti dell’ Arzobispado, dove abbiamo avuto modo di conoscere gli interventi e i progetti messi in atto da una squadra comprendente diverse professionalita’. Qui tocchiamo il complesso argomento legato al carcere, strettamente connesso alla poverta’, alla corruzione e, infine, ai bambini. In questo paese chi commette un reato e non paga, finisce in carcere e spesso viene seguito dai figli. E’ complesso determinare la struttura e il grado di intervento del servizio sociale nazionale e con un alto grado di corruzione diffusa a tutti i livelli di governo, si creano delle aree totalmente non considerate. Dunque i progetti sono rivolti al sostegno e alla reintegrazione dei detenuti, alla presa in carico dei bambini, sia quelli che vivono nelle carceri sia quelli che vengono ospitati negli hogares e internados poiche’ senza famiglia oppure migrati dalle aree rurali.
Il tutto in continuo scontro con un governo assente, che si dice operare nell’interesse dei poveri e degli indigeni ma di fatto non considera ne’ aiuta tutto quello che bolla come “chiesa”.
Questo e’ il primo giorno. E’ solo un assaggio di quello che vivremo con i nostri occhi di osservatori privilegiati ma anche di ragazzi disposti a mettersi in gioco al servizo di altre persone.
Ultima nota: qui l’inverno segna 25 gradi nelle ore di sole, il gruppo si diletta con uno spagnolo improvvisato e c’e’ chi scala una montagna per farsi abbracciare dal Cristo della Concordia, solo per espiare qualche peccato….
Saludos y hasta pronto.


PS: Ore 15.14 Altezza sul mare 2870
Piera ipsa dixti (…) non è poi cosí male perché a me – dovete sapere - piace il fascino tipo Gesù.

Francesco

3 commenti:

  1. Piera, ciao!!!
    Che bello vederti arrivata sana e salva dall'altra parte del mondo...
    Anche i Cantieri in Moldova sono alle porte e visto che andrò io ad Ucrainca potrò aggiornarti al meglio sulle nostre avventure! ;)
    Un grosso in bocca al lupo a te e a tutti i tuoi compagni di viaggio! E ovviamente ad Ale e Matteo

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  2. chiaraaaaaaaaaaaa!!!
    siiii che bello!! qui tutto bene, abbiamo appena iniziato il lavoro nei centri!!! ucrainca!!woooow che figata dove ero stata io l'anno scorso!!! si si aggiornami e salutami i ragazzi moldavi!!!
    baciooooo

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  3. Olga, anche dall'altra parte del mondo sei sempre la migliore..ci manchi quasi più della minchiocar e ora che anche petix mi ha lasciato sono davvero persa :)

    te quiero amor mio

    Wonder

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