giovedì 29 luglio 2010

Nutrirsi a Palermo

Avete presente la canzone di Jovanotti che fa "...ti vedo scritta su tutti i muri, ogni canzone mi parla di teeeeeee, e questa notte questa città mi sembra bellissimaaaaaaa..."?!? Ecco, noi l'abbiamo riscritta solo per voi, lettori del Blog MicaSCEmi 2010! Eccola: "...ci sono scritte su tutti i muri (seconda voce: e non solo), ogni parete mi parla di teeeeeee (seconda voce: e non solo), e questa notte questa città mi sembra bellissimaaaaaaaa". Per farci capire, un po' di foto che spiegano come mai ci siamo permessi di toccare il testo del Lorenzo (foto in allegato):




Breve guida per nutrirsi a Palermo

Le regole sono poche, chiare e indispensabili per poter sopravvivere nella città siciliana senza incidenti gastro-intestinali (che poi ci vanno quasi sempre di mezzo anche altre cose e/o persone, e non è mai carino):

1) Prima di partire per Palermo, esercitatevi: andate a trovare amici e parenti del Sud, noti per le dosi non proprio da fame, fate gare con gli amici su chi mangia più pizza in un solo pasto, vedete fino a dove potete spingervi prima che il diabete si impossessi di voi mangiando zucchero, dolci, torte e tutto ciò che trovare in casa (e fuori) di calorico.

2) Nella valigia mettete anche vestiti di un paio di taglie in più della vostra: risulteranno indispensabili (a meno che segretamente non abbiate sempre apprezzato la cultura nudista).

3) Appena sbarcati, come prima cosa, dite di essere a dieta, anche se rasentate il sottopeso.

4) Piccolo vocabolario:
melone = anguria
cocomero = anguria
melone giallo = melone "classico"
un filo d'olio = una tolla
d'olio di almeno 5 litri è stata utilizzata per la cottura del piatto in questione
un condimento leggero per la pasta = l'ingrediente principale è l'olio, seguito a ruota da pesce o carne, pomodorini e spezie gelato piccolo = 2 mega palettate di gelato inserite in una specie di brioches buonissima, per un totale di un mezzo kilo scarso
gelato grande = ti vengono date direttamente due vaschette di gelato, ovviamente a tua scelta
un cucchiaino di zucchero = un cucchiaio da minestra
una porzione di pasta = 2 etti di pasta, escluso il condimento e il formaggio.

5) Le parole più sbagliate che si possano dire sono "Che buono!": non vi alzerete più da tavola.

6) Se un piatto vi viene presentato con un termine dialettale, non ostinatevi a chiedere la traduzione in italiano: non esiste.

7) Il fatto di aver già pranzato/cenato non preclude dall'essere invitati (e dal non poter rispondere negativamente) a un altro pranzo/cena.

8) Il condimento della pasta pesa tanto quanto la pasta stessa.

9) Fingete di aver già assaggiato un sacco di cose: non vi troverete nel piatto "assaggini" che in realtà sono pasti completi.

10) Dopo tre giorni a Palermo, è assolutamente lecito dire di essere fortemente allergici a qualsiasi alimento/condimento.
Frasi del giorno:

"Papi!", detta da una bimba nera di un paio di anni a Luca, cantierista;

"Dove hai comprato la patente? Al conservatorio?", detto palermitano;

"Non siamo agli autoscontri!", detta da un automobilista contro un ragazzo su un motorino che ci stava venendo addosso.
Giuditta

2 commenti:

  1. Giudi io e Paolino ogni giorno ci facciamo grasse risate! che grande che sei...però mandaci anche qualche foto tua e dei cantieristi! vogliamo vedere gli effetti del gelato palermitano!!!

    Eli

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  2. Magari ve ne mandiamo qualcuna mentre lavoriamo, se no l'anno prossimo questo Cantiere avrà 1000 richieste, tutte per motivi culinari... Stiamo lavorando su un'altra guida, dedicata al linguaggio. Un abbraccio! Giudi

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