Sì lo so non scrivo sul blog da più di un mese… … … che fine
ho fatto? Sono semplicemente occupata a VIVERE ☺
Ne sono successe di cose da queste parti… mi pare di essere
qui da una vita e a allo stesso momento il tempo mi scivola via fra le dita e
mi pare di non riuscire ad afferrare nulla, di non mettere radici da nessuna
parte… di camminare senza lasciare traccia. Anzi sono gli eventi esterni, le
persone che camminano con me che lasciano in me una scia, che si radica e mi
smuove tutta.
A volte, quando riesco a fermarmi, penso: «sono davvero qui,
è realtà! Sono partita, ce l’ho fatta!» chi mi conosce sa da quanto progettavo
di uscire di casa, di uscire dal mio paese d’origine per scomodarmi, per non dare
tutto per scontato, per arrangiarmi. E ora sto vivendo il tanto agognato
viaggio… sì, perché qui è un continuo viaggiare, muoversi, peregrinare, tutto
intorno e dentro me danza un moto perpetuo.
Il mio stomaco si contorce e la mia
mente corre veloce come non mai…i miei pensieri non mi danno tregua, si
rincorrono e fanno a gara a chi mi prosciugherà di più le energie. Eh già
perché la sera, quando rientro a casa dopo l’intera giornata passata fuori, non
provo una stanchezza riferita tanto al duro lavoro fatto o alla fatica fisica
fatta… è una stanchezza diversa, di quella che ti emoziona, che ti prende
dentro, ti ribalta tutto, un tacito sconvolgimento interiore pervade le mie
membra e non mi lascia stare. La difficoltà di mettere in ordine le emozioni, i
pensieri…. la stanchezza delle idee che ti solleticano e ti danno tanti
schiaffi al cervello, come si diceva un paio di mesi fa alla formazione SCE2014
in quel di Rho ;)
Posso dire ce l’ho fatta…fin qui tutto bene, qui ci sono
arrivata. Volevo darmi da fare in un contesto che non fosse conosciuto, dove le
persone non dicono “ah sì la conosciamo, tanto lei è brava”, dove la
quotidianità, le tue abitudini, i tuoi hobbies, le reti relazionali a cui eri abituata
non ci sono più, tutto va ricostruito da zero. Dove non c’è nessuno che
anticipa le tue mosse o che ti facilita perché ti conosce e sa come prenderti,
come potresti reagire: un fascio di nervi scoperti, ecco come mi sento spesso!
Devo dire, senza nessuna remora, che non sono mancati gli
eventi, le persone, le situazioni che mi hanno messo a confronto con i miei
limiti, con le mie debolezze e pochezze. Qui non ci sono tutte quelle attività
conosciute, tutte quelle persone che ti conoscono e vedono come ti comporti,
come agisci e ti restituiscono la bravura, l’efficienza di quello che fai. Qua
sto sperimentando la bellezza di essere l’ultima arrivata, di essere anche
inutile in molti momenti…di essere ULTIMA.
Come mi sento qui? Mi sento straniera ogni volta che mi
guardano perché mi si legge in faccia che non sono boliviana, sui trufi i bimbi
ti guardano, qualche adulto ti fissa e poi distoglie lo sguardo. Qui non sono
l’educatrice degli ado dell’oratorio, qui non sono l’unica operatrice donna del
Drop In, qui non sono sorella di nessuno, non sono l’Amica di nessuno, non sono
la ragazza di nessuno, non sono … non sono…
E allora chi sono? Sull’allucinante burocrazia che stiamo
seguendo per riuscire ad avere il permesso di stare in questo paese per più di
90 giorni, c’è scritto che sono una Misionera Laica Voluntaria de Pastoral
Social Caritas, al servicio de la Iglesia Católica en la Jurisdicción del
Arzobispado de Cochabamba.
Questo è quello che sono formalmente, ma sono anche la
“preciosa” secondo l’Hermana Maria de los Angeles, responsabile della pastorale
penitenziaria; sono anche l’affittuaria dell’appartamento di Karem e Rony, sono
la “chica” come a volte dice il Gringo. Sono “Cris” come qui tutti mi chiamano confidenzialmente,
sono semplicemente la volontaria di Caritas, sono “Italia” come mi chiama Frank
il cubano del Guantanamera dove maldestramente provo a ballare la salsa il
sabato sera; sono “piccolina” come mi chiama il collega Willy, sono “el rincon
de aseo” della classe dei piccoli della scuola di Molle Molle…sono quella con i
capelli particolari per le bimbe del carcere di San Sebastian.
Quello che voglio dire ovviamente non è che qui ho perso la
mia identità e non sono più quella di prima… ma gli occhi che si posano su di
me hanno alle spalle storie nuove, diverse, sconosciute… e la prospettiva che
si ha su di me cambia. I ruoli cambiano, tutto va rimesso sulla tavola e
rigiocato, tutto va ridefinito. Certo che sono ancora io, Cristina, Croi col sole in fronte, con
tutta la mia storia, le mie persone care, i pezzi della mia vita, ma con quello
sforzo in più di non scordare tutto questo, di ricordare da dove vengo e perché
sono qui.. di trovare il mio posto, il mio ruolo in questa nuova dimensione.
E quando sei tu la straniera raccogli anche curiosità e le persone
interessate ti fanno un sacco di domande e quasi ti senti una vip! E quando mi
fanno domande sul mio paese mi accorgo di essere una capra e di non essermi mai
posta una serie di interrogativi. Sto vivendo con più consapevolezza
Cochabamba che la mia città natale, spinta dall'irrefrenabile desiderio di riuscire a cogliere tutto,
di capire tutto, l’economia, la politica, i problemi sociali della città,
dell’intero paese…le dinamiche che scatenano i cambiamenti sociali.. e allora
pensi che quando tornerai a casa vorrai vivere con più coscienza il contesto in
cui ti trovi e vorrai conoscere di più, girare di più, non fermarti alla prima
impressione, non accontentarti del racconto di qualcun altro. Vorrai sempre più
vedere con i tuoi occhi, toccare con le tue mani, ascoltare più campane per
riuscire a farti un’idea, la più oggettiva o la più verosimile possibile, e la più
equa. Inoltre la distanza ti fa accorgere di tutto quello che possiedi, della ricchezza
inestimabile della tua vita… e delle volte in cui vivi in modo approssimativo.
Ecco perché ancora non riesco a scrivere, non riesco a raccontare
di questo posto, di quello che vivo. Perché ho bisogno di tempo per tuffarmici
dentro, per farmi un’idea ampia, per ascoltare più voci, per gustare più sapori,
per sentire più odori, per scandalizzarmi, per gioire, per rimanere basita, per
arrabbiarmi, per rasserenarmi, per interrogarmi, per trovare le parole, per intrecciare cammini diversi, per sforzarmi, per carpire la sfumatura, per far finta di niente… per accettare di non capire...per VIVERE LA VITA nel mio nuovo qui ed ora,
dentro il quale a volte non mi raccapezzo perché ci sono cose che stridono e
che si contraddicono nel giro di due secondi. Però… MI PIACE!
verso l'infinito...e oltreeeeee! camminando verso l'alto... |
Il bello è che
tutto questo rimescolio mi affascina e mi intriga! Mi fa stare in tensione, orecchie, occhi, cuore ben aperti. Volevo decostruire la mia
vita, per... creare qualcosa di nuovo? Mmm.. non so, sicuramente per rimettere in
circolo energie, per non rimanere seduta….infine per tornare a ricomporre il
tutto.. ed eccomi qua!
MI SENTO VIVA E CONSAPEVOLE COME NON MAI DEL MIO STARE! Con
tutte le perplessità del caso ;)
E credo che molto presto riuscirò a restituire la complessità di questo posto...
Infine, condivido questa canzone che credo rispecchi proprio quello
che sto vivendo!!!
C'è SOLELUNA dentro di me, c'è l'acqua e c'è il fuoco, c'è notte,
giorno, terra e mare, c'è troppo e c'è poco! Certe sere amico mio
mi viene in
mente come certe sere
prima di dormire io ripenso a quanto è complicato il cuore
e dico lo sa solo Dio come è difficile andare fino in fondo
nelle scelte che si fanno come è difficile restare al mondo
vivere coerentemente vivere in mezzo alla gente scegliere quello che è
buono
distribuire agli amici il perdono..
E grazie per il sostegno che ricevo da lontano ma che sento così vicino!
sempre bello leggerti. Grazie.
RispondiEliminaXavier (arci Bellezza)
Amica Croi, Broccolino del mio cuore... che emozioni, un millesimo di quello che vivi tu arriva a me, accolgo e immagino mondi inimmaginabili e spazi incredibili e suoni, odori, sapori, emozioni.. uauuu!
RispondiElimina.......E i quadri scelti! Mottana, Mantegazza, Tramma, Palmieri orgogliosissimi di te! :)
E il buon Jova... ommioddiooo!!! ballare cantare saltare! yeeeee!!!!