"Tra il dire e il fare
Comincio
Cerco di resistere
Con pazienza
Di far durare
L’olio della lampada.
Come un contadino devoto
Zappo, semino e spero,
fino a che anch'io
tornerò terra,
ma terra innamorata."
Colline al sole
Acrilici su tela
cm 40 x 60
Però capisco che possa esserci curiosità nella scelta di queste parole, quindi proverò a spiegarla un pochino. Anche se poi, ognuno di voi, è libero di lasciarsi toccare, ispirare, stimolare, colpire, annoiare.. insomma quello che vuole da questa poesia di Luigi Verdi, tratta da “Il domani avrà i tuoi occhi” e dal quadro di Maria Silva, illustratrice(http://silva-maria.blogspot.com/ )
Colgo l’occasione per ringraziare quest’artista ma soprattutto quest’Amica, che con le sue doti artistiche è capace di esprimere sentimenti, emozioni, pensieri attraverso il colore e le forme! Sono contenta di aver trovato tra i suoi lavori un quadro che raccontasse questa poesia e ciò che provo!.. quindi più che le mie parole, guardate bene questo quadro che da solo parla!
TRA IL DIRE E IL FARE... COMINCIO!
Ogni volta è un cominciare:
Si comincia svegliandosi e preparandosi alla giornata tra moke del caffè che ci mettono un quarto d’ora a salire, thè troppo caldi per essere bevuti in tempi realistici, accordi logistici per utilizzare il bagno.. e finire poi per lavarsi i denti in cucina!... uscire di casa senza lo zaino, rischiando di essere investiti e infine perdere il microbus perché si sa, se l’autista ti vede e ha voglia di fermarsi allora forse si può andare a lavoro.. e finalmente arrivare in Diaconia, con il minor ritardo possibile!
Si comincia col servizio con la “şedinţă” del lunedì, le attività del martedì, il buco nero del mercoledì, l’equipe del giovedì, il venerdì delle “ultime” cose da fare prima del week-end, il tutto condito da 2/3 lezioni di rumeno che ci portano ogni volta a dire “dobbiamo studiare di più!”, “oh torniamo a casa e stasera si studia”, “dai dai guardiamoci un film con sottotitoli rumeni che aiuta”!
Si comincia con il rientro a casa, con la gattina che ogni volta ne ha una: pulci, diarrea, fame, mancanza di affetto; con la casa che nonostante i tentativi di turnazione, non è mai in ordine; con il frigo sempre vuoto o quasi, dipende dai punti di vista; con la vicina che ti chiude fuori perché non l’ha ancora capito che abitiamo vicini e se chiude la porta non possiamo rientrare e ci tocca scavalcare!
Per questo tra il Dire il Fare, si comincia!
CERCANDO DI RESISTERE… ai problemi logistici (prima o poi il sistema dei trasporti moldavi cambierà, lo so! Così i pedoni non rischieranno più la vita!), a quelli abitativi (prima o poi troveremo il giusto compromesso o meglio la giusta negoziazione.. per tutto!), ai dilemmi culturali (prima o poi capirò come fanno le moldave ad essere così magre e ad andarsene allegramente in giro con un simpatico tacco 12 sempre e comunque!), alle incomprensioni linguistiche (primo o poi lo impareremo il rumeno e poi saranno fatti loro!)
Ovviamente con PAZIENZA!
E di questa devo ricordarmi che ce ne vuole davvero tanta...
Pazienza con me stessa, perché non sempre le cose vanno come le pianifico io, non sempre ho la capacità di accogliere come vorrei, non sempre so aspettare quello che di nuovo e inatteso può arrivare, non sempre vivo con fiducia. E allora ci provo, se non ci riesco sempre, provo a farlo almeno oggi, e Ri-Comincio.
Pazienza con chi è un'Altro da me per storia personale, carattere, opinioni, gusti, background culturale e molto altro. Quella diversità che porta ricchezza ma anche fatica, a volte tanta!
Pazienza con un Paese che non è l’Italia, non è l’Europa, non è casa ma è la Moldova, è una ex Repubblica dell’Unione Sovietica, è un paese indipendente da poco più di vent’anni e che ancora oggi si chiede quale sia la sua identità, è un paese ancora da costruire!
Cercando di FAR DURARE L'OLIO DELLA LAMPADA … perché al buio solitamente non ci si fida, ogni cosa diventa scura e indefinita. La Lampada invece ti da la possibilità di vedere sotto una luce, fortunatamente, Nuova e Diversa tutto ciò che ti circonda!
COME UN CONTADINO DEVOTO.. in un Paese la cui vita è principalmente rurale, questo contadino rimane devoto ai villaggi semplici e essenziali, alla campagna selvaggia e bucolica, ai pozzi a cui attingere l’acqua, alle caprette legate al bordo della strada…
E allora ti chiedi davvero se i contadini moldavi ne sono felici, se questa vita l’hanno scelta oppure se ne sono un po’ costretti perché di alternative non ce ne sono molte… quella terra la amano? O se potessero lascerebbero tutto per un lavoro in città?
Io le risposte a queste domande non ce le ho, quello che so è che loro zappano, seminano e sperano!
E questo a me basta per dire che, nonostante tutte le condizioni, ognuno di noi puo' TORNARE TERRA e se lo desidera impegnarsi per essere una terra INNAMORATA.
Spero di avervi raccontato qualcosina di qui!
A presto
Patty
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RispondiEliminaBellissimo il tuo so-STARE nel tuo qui ed ora, Patty!
RispondiEliminaGrazie di cuore...;)
Ci si riabbraccia tra poco!