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venerdì 18 agosto 2017

NICARAGUA: pezzo di me

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PEZZO DI ME


Diversi sono gli incontri che hanno colorato queste tre settimane in Nicaragua: dal sorriso di un bambino, che tende la mano per giocare, allo sguardo silenzioso di un passante nel barrio; dalle spontanee confidenze di un abitante di Nueva Vida sulla sua storia di vita e sulle difficoltà della realtà circostante agli aneddoti di ragazzi conosciuti tra le note di un reggaeton lento in un sabato sera. Tutti incontri diversi, ciascuno con le proprie sfumature, particolarità e curiosità. Incontri che, seppur transitori e apparentemente brevi, compongono il puzzle di questa esperienza e  rappresentano il volto di quello che è stato per me il Nicaragua. Ma c'é un pezzo del puzzle che sta dentro di me e che che mi costituisce. Questo pezzo é una persona, ha un nome, un volto e svolge una professione nella comunitá: é la dottoressa con cui ho avuto la possibilitá di trascorrere alcune mattine. Un volto che si è subito aperto a me, Anna, studentessa di medicina un po' (tanto) impacciata con lo spagnolo e curiosa di vedere il mondo della medicina in una terra diversa  dalla mia. Uno sguardo quasi materno che è stato in grado fin da subito di "rendermi" parte di quella che era una visita o un' ecografia spiegandomi le storie dei pazienti e facendomi provare in prima persona cosa vuol dire "metterci le mani". Un orecchio alla pari aperto ad ascoltare i miei dubbi, le mie curiosità e le mie teorie per metterle a confronto con le sue dando vita a uno scambio e a una bella interazione. Un cuore appassionato del suo lavoro che vede i "suoi" pazienti non come "malattia x", ma come persone nella loro interezza. Una donna che ha incontrato la mia stima e la mia gratitudine, che mi ha anche dato una forza in più, una carica positiva per quella che è, o meglio, sarà la mia vita, la mia professione. Mi piace pensare al fatto che tutta la fatica dello studio un giorno si concretizzerà in un qualcosa di molto più grande di quello che è l'attuale mio rapporto con un libro. In un qualcosa che è la risposta al desiderio delle persone di stare meglio e di stare bene. Se tutti gli altri incontri sono stati per me una bellissima scoperta che mi porto nel cuore come pezzi di mondo, quest'incontro lo voglio conservare e tenere come pezzo di me. Un pezzo del puzzle che sono io. Un pezzo di me che ha e avrà vita. Ogni giorno.

Anna

lunedì 26 giugno 2017

MOLDOVA: CAPITOLO I – PRONTI, PARTENZA, VIA!!!!

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Pronti, partenza, via … ah no, ci manca ancora qualcosa, o meglio, qualcuno! Direttamente dalla Moldova, fino a Melegnano, sono arrivate Jessica e Arianna, le nostre coordinatrici di prima mano.
Tra palleggi, salti e risate, quante ne abbiamo combinate!
Abbiamo conosciuto Stefancelmare, l’eroe nazionale, e immaginato di sorseggiare un vino da record mondiale.
Non siamo soltanto tornati bambini, ma siamo diventati per un po’ anche “batrini” (anziani).
Tra una foto e una chiacchierata, la mattinata è volata.
Iniziavamo a sentire un certo languorino, ma le nostre amiche non avevano il panino; così quaranta minuti abbiamo aspettato, ma infine il pranzo tutti insieme abbiamo gustato.
Già impazienti di partire, mancava ancora la valigia da riempire. Ma con che cosa arrivare in Moldova?
·      Crema solare e voglia di giocare
·      Mettersi in gioco sotto il sole di fuoco
·      Antizanzare e voglia di fare
·      Tanta disponibilità e spirito di felicità
·      In testa un foulard e desiderio di incontrar
·      Una gonna e i consigli della nonna
·      Minestrone di verdura per conoscere una nuova cultura
·      Tanta pazienza perché non puoi esserne senza
E infine anche i nostri timori, che non possono essere lasciati fuori.
Ora solo Clara e Sara dobbiamo aspettare per poter finalmente decollare.
DRUM BUN!