2010 01 16, 10e31, Pt Blair
Giornata impegnativa, oggi. Sveglia alle 5 e30 per partecipare, su Hope Island, alla prima delle celebrazioni per il giubileo argenteo del Vescovo Alex Diaz. Io e Alberto rimaniamo dietro ai nostri connazionali (hanno accolto l’invito anche Caritas Como, Inzago e Magenta), distratti con commenti pertinenti quel momento di festa cui la popolazione locale ha aderito con slancio; seguitano difatti ad entrare frotte di donne dai sari multicolori e uomini incamiciati. Nella chiesa in breve saremo in 3,500 e tra tutti noi uno solo indossa la Tshirt.
E poi la seduta.
In 3,500 si siedono. Ed io e Alberto, impegnati a considerare quale fosse la postazione migliore, ci troviamo improvvisamente bloccati, in equilibrio precario, con gente seduta sulle nostre scarpe, un po’ divertiti un po’ in affanno: e mò?
Il nostro caso umano è provvidenzialmente scorto dall’altare, da dove il Gran Cerimoniere impugna il microfono e chiede alla sicurezza
PAUSA: La sicurezza.
Il sistema d’ordine della celebrazione è affidato a 3 categorie di persone. Non sono le caste indiane (qua a Pt Blair si avvertono meno che nell’India continentale), non sono Genova Social Forum, polizia comunale e Black Block, bensì polizia locale, a sua volta tenuta lontana dal servizio d’ordine diocesano (coadiuvato da una ragazza somigliante a Giorgia) e suore d Madre Teresa. Il cui ordine avrà pure un nome, ma nella notte e senza google, dovete accordarmi dei margini d imprecisione. Le suore d madreteresa, infatti, affiancano il corteo e lo incoraggiano ad andare nella direzione esatta. Con la loro pacatezza si potrebbe mettere in dubbio la bontà del loro operato, ma ho il sospetto che dietro il loro sorriso sparino una raffica di preghiere allo Spirito, che distoglie i più facinorosi dalla tentazione di fermarsi ad allacciarsi una stringa o di girare a dx a guardare il panorama e li riporta a sx, ordinati e compatti.
Schiaccia start, riprendo.
Il Gran Cerimoniere impugna il microfono e porta all’attenzione di Giorgia “Mr Alberto”, chiedendole di venirci a recuperare. Ed è allora che qsta donnina viene nella nostra direzione e ci indica la via, ma per raggiungerla bisogna camminare su persone e vestiti della festa e stare in piedi, soprattutto. Arrivato presso di lei le allungo la mano in cerca di un sostegno, lei avvicina la sua mano alla mia, ma non la tocca, per cultura, e un sostegno psicologico in hindi non era esattamente ciò di cui necessitavo. M’appoggio così alla spalla di un uomo e raggiungo l’isolotto di sedie che l’organizzazione aveva riservato a noi. Da qui vi scrivo ora, mi ero premunito di arrivare con libri da leggere e carta da scrivere. Ma la carta è già praticamente finita. Non perché abbia scritto tanto, ma perché sono stato in bagno, qua dietro, nella giungla e.
Faccio in tempo solo ad aggiungere un quadretto mieloso in cui siamo incappati ieri: salendo le scale abbiamo trovato due poliziotti imboscati a scambiarsi effusioni. Che bel posto, Pt Blair.
Ce l’ho, ce l’ho, mi manca.
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