sabato 31 agosto 2019

Kenya. Tra un CONDIVIDERE e un altro...


Come ci viene ripetuto dal primo giorno di formazione i Cantieri della Solidarietà sono anche e soprattutto CONDIVISIONE, ma cosa si intende con questa parola?
Forse dividersi l’ultimo pezzo di pane e Nutella o l’ultimo mandazi custodito gelosamente con il proprio compagno di viaggio?
Scrivere la parola del giorno e il proprio pensiero su un post-it per poi parlarne con il resto del gruppo?
Aiutare i ragazzi di Cafasso nei loro doveri giornalieri e non solo nel momento del gioco?
Beh sì, forse è tutto questo e molto altro… per me la parola CONDIVISIONE ha preso forma anche e soprattutto durante le varie testimonianze e voci che questo cantiere, in quel di Nairobi, ci ha permesso di ascoltare; testimonianze profonde, sincere, belle, parole di vite dedicate alla missione ma soprattutto a quell’Altro in difficoltà.
Siamo passati da tanti volti e voci diverse: dal mitico e unico Padre Maurizio in quel di Korogocho e Kibiko, che insieme ai suoi ragazzi ci ha fatto passare giornate indimenticabili e piene di vita, lì dove la vita era forse presa un po’ sottogamba, al grande Dominik, che all’interno dello Slum di Mathare, riesce ad occuparsi di un enorme e bellissimo campo da basket, che tiene ogni giorno almeno un centinaia tra bambini e ragazzini che hanno iniziato a credere nello sport come punto d’incontro e di svago, che riesce a tenerli lontani dalla strada almeno per qualche pomeriggio a settimana, fino ad arrivare a Simone, Angelo, Antonio che hanno deciso di dedicare gran parte della loro vita a ragazzi e persone abbandonate a se stesse, cercando di ridare loro un senso di “famiglia”.
Ma in mezzo a tutte queste voci c’è quella inconfondibile della nostra Sister Gertrudes, Suora Missionaria della Consolata, presenza insostituibile a Cafasso ormai da quasi 3 anni, e punto di riferimento per tutti i ragazzi e lo Staff.
Nata e cresciuta in Mozambico, ma la sua chiamata, i suoi studi e la sua Missione l’hanno portata in giro per il mondo, passando dall’Italia, da Londra, facendo una tappa nella “freddissima Mongolia”, come la definisce lei, fino al ritorno nella sua Africa; conosce molto bene almeno 6 lingue tra cui il francese, l’inglese, l’italiano, lo swahili e il mongolo.
Ha lavorato nelle scuole con i bambini, facendo loro catechesi; ha lavorato con le donne, insegnando loro a cucinare in modo tale da sfruttare al meglio le risorse a loro disposizione e ha portato il cibo ai villaggi più lontani; è riuscita a superare le rigide condizioni meteorologiche e di vita della Mongolia, che hanno come conseguenza un numero altissimo di uomini alcolizzati, che utilizza l’alcol come scudo contro il freddo; per questo motivo ha collaborato all’interno di case che ospitano queste persone almeno per la notte, in modo da evitargli la strada.
Alla domanda: e adesso? Cosa fai? Beh adesso si destreggia tra YCTC, il carcere minorile di Kamiti, e Cafasso; lei ripete sempre che si trova in mezzo a ragazzi che le fanno venire il mal di testa tutti i giorni e che prima o poi la faranno impazzire, ma ai quali vuole un bene infinito e per i quali si batte ogni giorno perché possano riacquistare fiducia e speranza, e decidano di prendere in mano la loro vita.
La sister è colei che porta rigore ma allo stesso tempo divertimento e solarità, ogni giorno ha qualcosa da dire e da insegnare ma allo stesso tempo è pronta ad ascoltare chiunque le si presenti davanti; ed è proprio vero che da una grande donna derivano grandi responsabilità.
Ci parla dei Cantieri della Solidarietà come di un appoggio, un appiglio a cui aggrapparsi, e come un qualche cosa di davvero importante per i ragazzi, che possono sperimentare così nuovi giochi, nuove attività, conoscere nuove persone e prendere tutto ciò che di positivo c’è in loro, e imparare a condividere la giornata.
Ed ecco che la parola Condivisione torna nuovamente: Condividere la giornata.
Non ho dunque altro da aggiungere se non un GRAZIE a tutti coloro che hanno CONDIVISO la loro giornata con me e un grazie speciale a Sister Gertrudes, che malgrado tutto non smette di credere nelle persone!

Sara P.


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