lunedì 2 settembre 2019

Indonesia. Ogni partenza porta sempre con sé un ritorno.


Ogni partenza porta sempre con sé un ritorno e questo è il momento di tornare a casa. Vestiti sporchi, abbronzatura da pantaloncini e maglietta, bagagli che rientrano nei limiti. Per fortuna l’unico bagaglio di cui non controllano il peso per l’aereo è il cuore, altrimenti avrei dovuto pagare il supplemento.
Avrei potuto decidere di andare a Capri, a Formentera o all'isola d’Elba. E invece ho deciso di partire per una piccolissima isola dell’Indonesia, Nias, che fin da subito ho percepito come casa.
What is home? In queste settimane spesso risuonava in me questa domanda. 

Casa è quando hai qualcuno che ti aspetta. 
Casa a Gunungsitoli sono i bambini che ti aspettano alla porta e ciascuno a modo suo vuole farti vedere che è contento di vederti.

Casa è quando hai una mamma che ti chiede “dove vai e quando torni”. 
Casa a Gunungsitoli sono Natalia, suster Sinta e tutte le altre che, come delle mamme, hanno sempre pronta la domanda “dari mana?” per paura di lasciarci andare soli. 


Casa è quando hai dei fratelli con cui crescere. 
Casa a Gunungsitoli sono Davide, Luca, Andrea, Marianna e Letizia che, come fratelli, sono riusciti a farmi sentire e vivere la baraonda che, solo chi ha fratelli, conosce.



Casa è fatta di suoni, voci, rumori.
Casa a Gunungsitoli sono le risate di Lestari, il clacson dei motorini, la prepotenza delle onde dell’oceano e, aime, anche l’incessante miagolio di big red boy.


Casa, quando viene vissuta, è impregnata di odori. 
Casa a Gunungsitoli è il profumo di caffè la mattina (perché riso e pesce l’abbiamo sopportato solo una volta), i vestiti sudati e il profumo di borotalco dei bambini dopo il mandi. 

In ogni casa si incrociano sguardi e a volta bastano solo questi per intendersi. 
Casa a Gunungsitoli sono tutte le persone che chiedevano “foto all’uomo bianco” come se fossimo reperti di un museo, gli occhi di Endy che guarda con meraviglia le sue mani colorate di tempere e quelli di Mauar che parlano da soli.

Ogni casa ha sempre una porta d’ingresso: di legno, blindata o semplicemente una foglia di palma. 
Casa a Gunungsitoli è una porta aperta, pronta ad accogliere ma anche a lasciar andare via, perché prendersi cura significa anche questo. 

“Si corre il rischio di piangere un poco quando ci si lascia addomesticare”. 
Grazie Gunungsitoli per tutto questo. 
Grazie Gunungsitoli per avermi ricordato, ancora una volta, che se hai il cuore pronto a ricevere, qualsiasi luogo può diventare casa.

Marta



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