Giornata strana e lunga quella di oggi. La sveglia è un po' prima del solito... mi aspetta l'ospedale... niente di grave, solo gli esami (qui sono di routine) per avere il permesso di soggiorno.
La Fra, vista la mia “passione” per il sangue mi fa: “Va che dove fanno i prelievi ci sono dei barattoli pieni!!”... insomma sono abbastanza certo che un mancamento mi colpirà... e addio permesso di soggiorno!
Usciamo di casa, alle 8.10 appuntamento con Ghizza, Gigi, Ghena, Gheorge....ma quanti nomi ha??? Quasi come me....
Gigi sorridente, mi dice “Sei pronto?” e io “Abbastanza...”.
Arriviamo al policlinico e... dopo un'ora sono già fuori! Non sono svenuto, ma ho incontrato la dottoressa Pic che indolore mi ha prelevato il sangue dal braccio, la dottoressa Vampira che mentre mi chiedeva a ripetizione “Sente bine?” mi ha asportato sangue dal dito per un paio di minuti e il dottor Cruciverba che durante la radiografia ai polmoni stava rispondendo, se non sbaglio, alla 7 verticale del giornale di oggi.
Arriviamo in ufficio ed è già ora di ripartire, è sempre “Gigi” al volante, con noi ora ci sono anche la Fra e Nadia, destinazione Ucrainca.
Ucrainca è un villaggio a sud della Moldova, l'ultimo prima dell'Ucraina e questa estate, proprio li, ci saranno i campi estivi.
Dopo un'oretta e mezza di strada moldava arriviamo a destinazione. Veniamo subito accolti da Parinte (il don all'italiana) Mihail che ci porta prima a visitare i luoghi dove si svolgeranno le attività la prossima estate e poi a vedere un po' il villaggio e tutto quello che ci sta intorno.
Al termine di questo interessante “tour” non può mancare una visita alla chiesa. Il Parinte ce ne racconta la storia e prima di uscire ecco spuntare una carrozzina. E' una carrozzina usata, un po' sporca, non ha un bellissimo aspetto; tra l'altro ci sono 2 pezzi in più che, nonostante un quarto d'ora di impegno, non riusciamo a capire come utilizzare.
Usciamo dalla chiesa con questa carrozzina, ritorniamo sulla strada e iniziamo a incamminarci, ma non sono riuscito a capire per dove... oggi il tempo non è bellissimo, il cielo è grigio è il vento è fastidioso e freddo... dopo 5 minuti di cammino, noi e la carrozzina, incrociamo un bambino che ci guarda, ci sorride e ci fa “Bona Ziua” (Buon Giorno)... è la prima persona che incrociamo su questa lunga strada sterrata e anche l'ultima... fino a quando non entriamo nel cortile di una “villetta” che costeggia la strada.
Suoniamo... si presenta una signora... ancora non capisco perchè la carrozzina è con noi... forse servirà a qualcuno della casa... ad un certo punto la signora rientra nell'abitazione ma, dopo qualche secondo, eccola rispuntare... ha in braccio Andrej.
Andrej ha 11 anni ma fisicamente ne dimostra 6-7, quando non urla ha una faccia troppo simpatica, sembra che rida (sembra...) e comunque non può camminare...
L'incontro con la carrozzina non sembra essere di suo gradimento, non vuole proprio saperne di sedercisi sopra, si ribella e non poco... Gigi prova a prendergli la mano e appoggiarla sulle ruote, Andrej non gradisce ma poi quella mano non la mollerà più... Nadia gli regala un “gianduiotto” che lui vorrebbe mangiare con la carta... mossa non saggia caro Andrej... la carta se ne va e il gianduiotto anche...
Andrej adesso è tranquillo, la mamma sembra felice e per noi è ora di tornare... stiamo per uscire ma ecco che entra il bambino che abbiamo incontrato per strada... è il fratellino di Andrej! Ora mi spiego perchè ci sorrideva, aveva già capito tutto... non come me!
Mi giro ancora una volta prima di uscire, la mamma ci saluta sorridente, il fratellino incomincia a fare le prime “evoluzioni” con la carrozzina e ad Andrej, che adesso ha smesso di urlare, gli è rimasta la faccia simpatica...
Sono solo le 14.30 la giornata è ancora lunga, ci aspetta il pranzo da Parinte Mihail, il ritorno sulle strade moldave, la festa in ufficio per il compleanno di Mariana...adesso sono ormai le 10 di sera, mi sto apprestando a vedere un film, anche se non so ancora il titolo, ma nella mia mente si ripropone sempre lo stesso pensiero: “Non avrei mai pensato che una carrozzina usata, mezza sporca e un po' così così potesse far sorridere qualcuno...”
Stefano
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