“Quando arriverai a 27 anni te ne renderai conto”.
“Addis ha un sindaco molto bravo. Appartiene al CUD. Vive a New York”.
Un poster missionario italiano scorto in una missione cappuccina recita: “Insegniamo a fare ed impariamo ad essere”.
“Voi italiani siete così buoni con gli animali che loro lo sanno. Per questo i gatti vengono da voi”.
"Gli standard etici di una società possono essere misurati sulla base delle responsabilità che noi siamo in grado di assumerci riguardo la vita e l’umanità degli altri. Siamo tutti guardiani dei nostri fratelli. Tutti in qualche modo coinvolti nella dimensione della colpa e del peccato, in qualche modo tutti colpevoli per il male che c’è nel mondo, e tutti dobbiamo farci responsabili per i lavori di giustizia che rende la società più umana”,
[orig. The ethical standard of a society can be measured on the basis of the responsibilities we are able to take for the others’ humanity and lives. We are all our brothers’ guardians. We are all somehow involved in the dimension of guilt and sin, we are all somehow to be blamed for the evil that is in the world, and we all have to make ourselves responsible for the works of justice that can make the society more human]
“Loro hanno tutti un’arma. Bene. Io non ho un’arma”.
“Come disse il mio amico che castrava canguri: «Colgo la palla al balzo»”,
“Con i giovani della parrocchia abbiamo raccolto soldi e vestiti da portare ad una ragazza poverissima che non è sposata ed è rimasta incinta per la seconda volta, ma il diacono ce l’ha impedito perché quello che lei ha fatto è peccato e ad aiutarla sembrava che ne approvassimo la condotta”.
“Sono arrabbiatissimo: come possiamo sapere cosa è peccato e cosa no se nessuno ci insegna l’etica cattolica?”.
L’auDiocassetta di musicattolica che Marta stava ascoltando riportava un titolo un po’ partigiano: “Dio simpatizza con l’Etiopia”.
“In Ethiopia homosexuality is illegal and punishable by imprisonment”.
Circola una storiella su Bekelamolla, ricco uomo etiope, 1 di quelli ke s’è fatto da solo iniziando col vendere 2 uova.. conoscete il tipo? Un giorno aveva invitato un amico x un caffè, e al 3° cukkiaino d zukkero ke qsto si mette, esclama: “Sei venuto a prendere il caffè o lo zucchero? Troppo zucchero fa male a te e fa male a me!”.
“Non mi piacciono i Tigrini”.
“Lei è Tigrina. E questi discorsi non aiutano l’Etiopia”.
“Questa è la terra dell’ottava armonia dell’arcobaleno: il nero. E’ il lato oscuro della luna, portato alla luce”.
“Per dire che le donne non soffrono la fame come gli uomini, da noi si dice che hanno il catarro grosso”.
“E la vita all’inizio è dura, in America, se sei Etiope”.
“Perché?”.
“Perché i poveri non li vuole nessuno, Theresa”.
“Mi fanno un sacco di foto. Me ne avessero mai data una!”.
Scena da un ipotetico film su un viaggio in Africa. Mostrare la miseria, cruda. Poi un passaggio nella cappella cattolica dove donne poverissime etiopi indicano la porta d’uscita all’uomo bianco. Ke dice: “Ma come? Io ho lo stesso diritto vostro a pregarLo!”.
“Chissà perché il computer non vede la chiavetta…”.
“Magari perché questo computer è scemo”.
A Mengitsu, ventenne malato di cuore: “Come ti senti?”.
“Chissenefrega. Se devo morire muoio, se devo vivere vivo. Non c’è problema”.
“Ho fatto un mairacòl!”
“C’è sempre una soluzione: bisogna avere pazienza, pregare e fare del proprio meglio, perché Dio non ci avrebbe creato se non ci fossero state soluzioni ai nostri problemi”.
“No, guarda che è in stile barikkiano, probabilmente l’ordine delle scene ogni volta differente costituisce il codice narrativo di questo film”.
“Se fossi l’arcivescovo etiope taglierei fuori la metà dei sacerdoti: danno cattivi esempi di razzismo, comportamenti immorali, allontanano i giovani. Taglierei fuori anche lui che non sta facendo niente e lo sta facendo male”
“Se fossi il Papa interromperei ogni dialogo interreligioso: non è giusto che chi non è cattolico goda della beneficienza, della struttura, del volontariato della Chiesa cattolica, quando poi le altre confessioni fan di tutto per danneggiarci”
“Ho conosciuto tanti italiani in vita mia, e nessuno mai ke parlasse inglese”
“Mio marito ieri sera è dovuto scappare da un bar perché i supporter del Manchester e quelli dell’Arsenal hanno iniziato a picchiarsi e hanno quasi spaccato la testa a uno. Anche in altre parti della città. A me sembra una cosa così stupida"
“Siete fantastici!”
“What are «le pippe»?”
“A cosa mi serve denunciare ad alta voce al mondo le violazioni umane che incontro sulla mia strada se questo mi allontanerebbe definitivamente dai quei pochi che posso giornalmente aiutare standogli accanto? Preferisco lavorare con loro in silenzio e tentare di migliorare la loro situazione”
“Secondo me un giovane pronto a ricoprire un incarico di responsabilità è Drungo: ha già sofferto molto ed è uscito dall’età infantile”.
“Nel 2005, durante le elezioni dovetti scappare dalla mia università, perché i poliziotti arrivarono pestando e arrestando tutti. Men3 fuggivo per strada ero a fianco d una ragazza, ed i poliziotti hanno aperto il fuoco. L’hanno uccisa. Io mi sono salvato. Io voto Zenawi: qsto Paese ha bisogno di un uomo forte e l’opposizione è troppo divisa. Senza di lui non so come faremmo”
“Una volta sono stata in Inghilterra, con un missionario. Lui doveva testimoniare sull’Etiopia, e si era servito di una foto come locandina, che veniva proiettata alle sue spalle mentre lui parlava. A me quella foto non piaceva per niente, m’infastidiva. Ritraeva dei piedi nudi che camminavano. E le persone la guardavano e la commentavano con commiserazione. A tutti piacerebbe che si parlasse bene del proprio Paese, quella foto mi faceva qualcosa dentro. Non era giusta. Allora l’ho detto al missionario che mi ha risposto che quella era la sua cultura, e quella era la testimonianza della sua reazione a qualcosa che aveva visto. Aveva ragione. Però io sono diventata grande camminando a piedi scalzi e non l’ho mai visto come un limite, come una difficoltà. Quella era la mia cultura e lì veniva commiserata”.
“Certe sere vedevo gli autobus rossi e gialli tornare in file lente nelle rimesse, come grossi elefanti stanchi dalla loro giornata, che caracollanti all’imbrunire fanno ritorno nelle loro radure”.
Finiamo facili,ma non troppo. Di calcio ho imparato qsto: se 6 inglese puoi scegliere una squadra tra le n della PremierLeague, a 2° d dove vivi, del tifo d tuo padre, di tuo fratello, del tuo migliore amico. Se 6 Etiope puoi scegliere tra Arsenal e Manchester UTD [Etiop 20, pto 6]. Un ragazzo ke sto conoscendo indossa una maglia dell’Arsenal, e pongo la legittima domanda: “Tifi l’Arsenal?”. “No, Paolo”, risponde pazientemente. Per non sentirmi ancora + stupido decreto: “Indossi una maglietta dell’Arsenal perché non tifi l’Arsenal”. Allora lui pronuncia le parole ke volevo aggiungere a qsto mazzo d frasi colte: “È solo una maglietta, Paolo”. Ma è come lo dice. Ha qualcosa del tono di Jim Carrey (del suo doppiatore italiano) in “Una settimana da Dio” (film d cui ho visto il trailer), qdo a 2 ragazzi ke sbavano sul makkinone ke sta guidando e ke gli kiedono se è sua, risponde: “Sìì, ma è solo un mezzo di trasporto!”. Però al contrario, hai capito? Cioè, se il mio amico Pietro indossa la maglia di Del Piero, a me dispiace per lui perché sospetto fortemente una sua patologica attrazione per una vecchia signora. Se il mio amico etiope Tummebo ha la maglia di Saha, non per forza sarà un tifoso dei Diavoli Rossi. Magari quella maglietta gli è arrivata kissà come e lui se la mette.
Stefania Cardinale, 23.11.2007
“Addis ha un sindaco molto bravo. Appartiene al CUD. Vive a New York”.
Donna etiope, 24 03 2008
Un poster missionario italiano scorto in una missione cappuccina recita: “Insegniamo a fare ed impariamo ad essere”.
“Voi italiani siete così buoni con gli animali che loro lo sanno. Per questo i gatti vengono da voi”.
Tolde, 30.1.2008
"Gli standard etici di una società possono essere misurati sulla base delle responsabilità che noi siamo in grado di assumerci riguardo la vita e l’umanità degli altri. Siamo tutti guardiani dei nostri fratelli. Tutti in qualche modo coinvolti nella dimensione della colpa e del peccato, in qualche modo tutti colpevoli per il male che c’è nel mondo, e tutti dobbiamo farci responsabili per i lavori di giustizia che rende la società più umana”,
Sara Carcatella, 2007
[orig. The ethical standard of a society can be measured on the basis of the responsibilities we are able to take for the others’ humanity and lives. We are all our brothers’ guardians. We are all somehow involved in the dimension of guilt and sin, we are all somehow to be blamed for the evil that is in the world, and we all have to make ourselves responsible for the works of justice that can make the society more human]
“Loro hanno tutti un’arma. Bene. Io non ho un’arma”.
Masaya, cooperante giapponese, 11.2.2008, prima di partire per Arba Minch, nella zona meridionale dell’Etiopia, dove in un assordante silenzio mediatico sono appena finiti gli scontri tra universitari appartenenti a 2 etnie differenti.
“Come disse il mio amico che castrava canguri: «Colgo la palla al balzo»”,
Sergio Malacrida, 10.10.2007
“Con i giovani della parrocchia abbiamo raccolto soldi e vestiti da portare ad una ragazza poverissima che non è sposata ed è rimasta incinta per la seconda volta, ma il diacono ce l’ha impedito perché quello che lei ha fatto è peccato e ad aiutarla sembrava che ne approvassimo la condotta”.
Giovane di Addis, 18 febbraio 2008
“Sono arrabbiatissimo: come possiamo sapere cosa è peccato e cosa no se nessuno ci insegna l’etica cattolica?”.
Lo stesso giovane, tornando sull’episodio 2 mesi dopo
L’auDiocassetta di musicattolica che Marta stava ascoltando riportava un titolo un po’ partigiano: “Dio simpatizza con l’Etiopia”.
“In Ethiopia homosexuality is illegal and punishable by imprisonment”.
USA’s annual State Department’s Country Reports in Human Rights. C’è anke il documento sull’Italia. C’è su tutti i Paesi, meno che sugli USA. Per provvedere a questa trascurabile lacuna, i cinesi ne hanno scritto uno. Lo riferisce Condoleeza nell’introduzione ai documenti, citando Wikipedia.
Circola una storiella su Bekelamolla, ricco uomo etiope, 1 di quelli ke s’è fatto da solo iniziando col vendere 2 uova.. conoscete il tipo? Un giorno aveva invitato un amico x un caffè, e al 3° cukkiaino d zukkero ke qsto si mette, esclama: “Sei venuto a prendere il caffè o lo zucchero? Troppo zucchero fa male a te e fa male a me!”.
Aneddoto raccontatomi da un ingegnere di Addis che ha studiato in Russia.
“Non mi piacciono i Tigrini”.
“Lei è Tigrina. E questi discorsi non aiutano l’Etiopia”.
Conversazione captata all’interno del Segretariato Arcidiocesano il 26 marzo 2008
“Questa è la terra dell’ottava armonia dell’arcobaleno: il nero. E’ il lato oscuro della luna, portato alla luce”.
Tsegaye Gebre-Medhin, citato da Sara l’aprile del 2003.
“Per dire che le donne non soffrono la fame come gli uomini, da noi si dice che hanno il catarro grosso”.
Zed, novembre 2007
“E la vita all’inizio è dura, in America, se sei Etiope”.
“Perché?”.
“Perché i poveri non li vuole nessuno, Theresa”.
Etiope emigrato a Boston, 4 febbraio 2008. Il PILprocapite parla chiaro: i poveri fanno diventare anche te + povero, e nessuno vuole diventare + povero. Tu vuoi diventare + povero? Vorresti che tutti fossero ricchi come te? E se qsto non fosse possibile? È colpa del governo, dell’onu, del sistema, d qste domande formulate male?
“Mi fanno un sacco di foto. Me ne avessero mai data una!”.
Ragazza ritratta qua s8 in un bar sulla strada per Mandura, ringraziamo Zed per la traduzione in tempo reale, 6 marzo 2008
foto d Stefania |
Scena da un ipotetico film su un viaggio in Africa. Mostrare la miseria, cruda. Poi un passaggio nella cappella cattolica dove donne poverissime etiopi indicano la porta d’uscita all’uomo bianco. Ke dice: “Ma come? Io ho lo stesso diritto vostro a pregarLo!”.
“Chissà perché il computer non vede la chiavetta…”.
“Magari perché questo computer è scemo”.
Dialogo tra me e Sara Carcatella, 4 febbraio 2008
A Mengitsu, ventenne malato di cuore: “Come ti senti?”.
“Chissenefrega. Se devo morire muoio, se devo vivere vivo. Non c’è problema”.
Inizio marzo 2008
“Ho fatto un mairacòl!”
Saul, pensionato reggiano, soddisfatto dopo avere aggiustato una porta capricciosa. Con sua moglie Severina 3 mesi all’anno vive nel sud dell’Etiopia nelle vesti di missionario laico factotum. La frase riportata non è significativa, la persona sì.
“C’è sempre una soluzione: bisogna avere pazienza, pregare e fare del proprio meglio, perché Dio non ci avrebbe creato se non ci fossero state soluzioni ai nostri problemi”.
Amico etiope, 29 febbraio 2007
“No, guarda che è in stile barikkiano, probabilmente l’ordine delle scene ogni volta differente costituisce il codice narrativo di questo film”.
Dell’Oca a Cardinale, guardando una versione del film “Seta”, che continuava a ripetere le stesse 8 scene, cambiando l’ordine. Al girocollo d boa dei 20’ uno spot contro la pirateria m’ha svegliato dal letargo semiologico.
“Se fossi l’arcivescovo etiope taglierei fuori la metà dei sacerdoti: danno cattivi esempi di razzismo, comportamenti immorali, allontanano i giovani. Taglierei fuori anche lui che non sta facendo niente e lo sta facendo male”
Giovane etiope, 15 marzo 2008
“Se fossi il Papa interromperei ogni dialogo interreligioso: non è giusto che chi non è cattolico goda della beneficienza, della struttura, del volontariato della Chiesa cattolica, quando poi le altre confessioni fan di tutto per danneggiarci”
Altro giovane etiope, 11 marzo 2008
“Ho conosciuto tanti italiani in vita mia, e nessuno mai ke parlasse inglese”
sacerdote di Saint Joseph, 15 marzo 2008
“Mio marito ieri sera è dovuto scappare da un bar perché i supporter del Manchester e quelli dell’Arsenal hanno iniziato a picchiarsi e hanno quasi spaccato la testa a uno. Anche in altre parti della città. A me sembra una cosa così stupida"
24 03 2008, moglie etiope
“Siete fantastici!”
Stefania Cardinale commentando la sosta in terza fila di un minibus davanti a noi, in una via a corsia unica e a doppio senso, marzo 2008
“What are «le pippe»?”
Abba Girma leggendo il titolo di un capitolo di una mia bozza di indice del booklet il 5 febbraio 2008
“A cosa mi serve denunciare ad alta voce al mondo le violazioni umane che incontro sulla mia strada se questo mi allontanerebbe definitivamente dai quei pochi che posso giornalmente aiutare standogli accanto? Preferisco lavorare con loro in silenzio e tentare di migliorare la loro situazione”
Suora Etiope, 11 2007, circa la sua attività sociale e quello che ha vissuto nel 2005
“Secondo me un giovane pronto a ricoprire un incarico di responsabilità è Drungo: ha già sofferto molto ed è uscito dall’età infantile”.
Suggerimento datoci da un giovane amico lunedì 18 febbraio rispetto alla figura che ci serviva per un progetto. Qua trova riscontro il pensiero che se c’è qualcosa che può cambiare l’uomo, quella è la sofferenza.
“Nel 2005, durante le elezioni dovetti scappare dalla mia università, perché i poliziotti arrivarono pestando e arrestando tutti. Men3 fuggivo per strada ero a fianco d una ragazza, ed i poliziotti hanno aperto il fuoco. L’hanno uccisa. Io mi sono salvato. Io voto Zenawi: qsto Paese ha bisogno di un uomo forte e l’opposizione è troppo divisa. Senza di lui non so come faremmo”
La stessa persona ha pronunciato queste frasi, l’unico sostenitore di Zenawi che conosco, ha preso la tessera e ad aprile voterà il suo partito, il 14 marzo 2008
“Una volta sono stata in Inghilterra, con un missionario. Lui doveva testimoniare sull’Etiopia, e si era servito di una foto come locandina, che veniva proiettata alle sue spalle mentre lui parlava. A me quella foto non piaceva per niente, m’infastidiva. Ritraeva dei piedi nudi che camminavano. E le persone la guardavano e la commentavano con commiserazione. A tutti piacerebbe che si parlasse bene del proprio Paese, quella foto mi faceva qualcosa dentro. Non era giusta. Allora l’ho detto al missionario che mi ha risposto che quella era la sua cultura, e quella era la testimonianza della sua reazione a qualcosa che aveva visto. Aveva ragione. Però io sono diventata grande camminando a piedi scalzi e non l’ho mai visto come un limite, come una difficoltà. Quella era la mia cultura e lì veniva commiserata”.
Donna di Addis Abeba, 19 marzo 2008
“Certe sere vedevo gli autobus rossi e gialli tornare in file lente nelle rimesse, come grossi elefanti stanchi dalla loro giornata, che caracollanti all’imbrunire fanno ritorno nelle loro radure”.
Sara Carcatella, alba del 6 marzo 2008
Finiamo facili,ma non troppo. Di calcio ho imparato qsto: se 6 inglese puoi scegliere una squadra tra le n della PremierLeague, a 2° d dove vivi, del tifo d tuo padre, di tuo fratello, del tuo migliore amico. Se 6 Etiope puoi scegliere tra Arsenal e Manchester UTD [Etiop 20, pto 6]. Un ragazzo ke sto conoscendo indossa una maglia dell’Arsenal, e pongo la legittima domanda: “Tifi l’Arsenal?”. “No, Paolo”, risponde pazientemente. Per non sentirmi ancora + stupido decreto: “Indossi una maglietta dell’Arsenal perché non tifi l’Arsenal”. Allora lui pronuncia le parole ke volevo aggiungere a qsto mazzo d frasi colte: “È solo una maglietta, Paolo”. Ma è come lo dice. Ha qualcosa del tono di Jim Carrey (del suo doppiatore italiano) in “Una settimana da Dio” (film d cui ho visto il trailer), qdo a 2 ragazzi ke sbavano sul makkinone ke sta guidando e ke gli kiedono se è sua, risponde: “Sìì, ma è solo un mezzo di trasporto!”. Però al contrario, hai capito? Cioè, se il mio amico Pietro indossa la maglia di Del Piero, a me dispiace per lui perché sospetto fortemente una sua patologica attrazione per una vecchia signora. Se il mio amico etiope Tummebo ha la maglia di Saha, non per forza sarà un tifoso dei Diavoli Rossi. Magari quella maglietta gli è arrivata kissà come e lui se la mette.
Ottobre 2007
Mezcal Square paralizzata per Chelsea - Arsenal, con auto in carreggiata che venivano immediatamente spente e lasciate in mezzo alla strada alla vista del maxi schermo |
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