Sguardi fugaci, guardinghi, curiosi...
Bancarelle inquiete...strade brulicanti
di vite che amoreggiano, che cercano ristoro,
che attendono, che passeggiano, che non vedono l'ora passi
veloce questa notte aspra,
che si sentono sole e si chiudono in cappelli e sciarpe di lana.
Luci come fosse Natale...è inverno in città
eppure la giacca rimane rannicchiata
sulle mie ginocchia.
Solo un leggero formicolio mi stuzzica la gola...
Un fuoco d'artificio esplode all'improvviso davanti a me,
risvegliando la mia sete di fantasia
e mi invita alla penna che si mette
a far capriole impacciate sulla carta vergine e intonsa.
Mi sento a casa eppure così lontana...
Cerco di far parte di un qualcosa di più grande
che mi possa regalare un senso di
appartenenza.
E intanto me la vivo!
Tanta roba, tanta roba.
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