venerdì 25 luglio 2014

C'E' BISOGNO!

“Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno, non si guardò neppure intorno, ma versò il vino, spezzò il pane per chi diceva ho sete e ho fame.”

Aprire gli occhi è l’uscita da se stessi per vedere il mondo e confrontarsi con esso; non guardarsi intorno è l’aprirsi all’altro donando amore disinteressato, fuori da ogni pregiudizio e distinzione; versare il vino e spezzare il pane è andare incontro ai bisogni delle persone, qualsiasi esse siano.

Esattamente un anno fa partii per il cantiere in Bolivia e queste parole rispecchiano il senso dell’esperienza che ho voluto vivere.

















Il viaggio in Bolivia per me è stato un INCONTRO: incontro condiviso quotidianamente con i bambini della “Casa San José”, un hogar dove viene offerta a bambini con situazioni familiari complesse un’alternativa di vita alla delinquenza e alla strada; incontro con una cultura e con modi di vivere così diversi dai nostri e al contempo così affascinanti; incontro con modelli di vita come il medico dei campesinos dott. Pietro Gamba, partito dall’Italia per costruire un ospedale ad Anzaldo nel Dipartimento di Cochabamba e aiutare così le persone più povere, e come suor Giusy, suora italiana trasferitasi a 4000 metri per dare una possibilità di lavoro e guadagno alle madri di famiglia; incontro con i minatori della mina di Potosì, con i rifugiati politici della “Casa del Migrante”, con i carcerati e le loro famiglie che vivono nella “città nella città” che è il carcere di San Antonio; incontro con don Julio, con Calisto e Livoria, con Faustino, poveri boliviani che con le loro storie e le loro parole non possono che essere, per noi occidentali, maestri di vita; incontro con storie e realtà che lasciano inevitabilmente un segno; incontro con i paesaggi meravigliosi della Bolivia: gli altopiani boliviani, il lago Titicaca, Potosì, le Ande, la Foresta Amazzonica; incontro con gli altri volontari italiani partiti anch’essi con le loro paure e le loro motivazioni, e con i miei meravigliosi compagni di viaggio; incontro con me stessa.



Oggi sono pronta per iniziare una nuova serie di incontri. Domani  infatti partirò per il mio secondo cantiere, e la destinazione che ho scelto è la Moldova.

Ho deciso di ripartire per diverse ragioni: perchè la Bolivia e l’esperienza del cantiere mi hanno dato tanto, perché questo è il modo migliore che ho per trascorrere la mia estate, perché ho voglia di incontrare, perché voglio conoscere e sfatare pregiudizi che noi italiani abbiamo nei confronti dei paesi dell’est Europa ma soprattutto perché ne sento il BISOGNO.

Sento il bisogno di tornare a vivere con meno possibilità di scelta, di allontanarmi da questa società che inevitabilmente con i suoi ritmi e la sua ricchezza ti “mangia”, di ritrovare la semplicità, di conoscere e vivere un altro stile di vita, di mettermi in gioco.


"Lavori in corso" di Guccini e Gen Rosso: ascoltatela, è fantastica!

Un in bocca al lupo a tutti i cantieristi e un abbraccio a tutti i servizio civilisti e agli scheletri.


BECAUSE WE ARE HAPPY!

Chiara Colombo

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