Come ogni
Paese presente in Expo, anche il Principato di Monaco ha celebrato il suo
National Day. Martedì 9 giugno, per l'occasione, Sua Maestà il Principe Alberto
II (senza la principessa Charlene e i piccoli gemelli) ha visitato Expo.
La mattina,
prima della cerimonia istituzionale, in Edicola Caritas, a sorpresa, entrano
due signori eleganti: si tratta dello chef del principe Alberto II, Christian
Garcia e Gilles Bragard, segretario del Club des Chefs des Chefs, il gruppo
degli chef dei capi di stato del mondo.
Subito Lèa
Delbes e Giovanni Agostoni, giovani del Servizio Civile impegnati in questi
mesi presso il padiglione della Caritas, per la loro padronanza della lingua
francese, vengono coinvolti nel dialogo. Lo chef e il segretario manifestano
curiosità per l'organismo 'Caritas', una importante realtà che porta aiuto
concreto a molte persone bisognose, informandoli del fatto che il 25 luglio, a
Milano, è previsto un incontro del Club che organizzerà una cena di
beneficenza.
Venuti a
conoscenza della recente apertura del Refettorio Ambrosiano, nato dall’impegno
della Diocesi di Milano e di Caritas Ambrosiana e dalle intuizioni dello chef
Massimo Bottura e del regista Davide Rampello, hanno mostrato interesse
riguardo la possibilità di cucinare, in qualche occasione, anche per il
Refettorio.
Il Refettorio
Ambrosiano ha sede nel quartiere Greco, alla periferia nordest di Milano. Qui,
una sala ormai in disuso, attraverso la Caritas, è stata ristrutturata e
trasformata in un refettorio aperto alla solidarietà, recuperando il cibo
avanzato a Expo e offrendolo alle persone più povere.
Per il primo
periodo diversi tra i migliori chef del mondo, italiani e stranieri, ideeranno
e prepareranno menu proprio a partire dalle eccedenze alimentari raccolte ogni
giorno all'Esposizione Universale di Milano.
Christian
Garcia e Gilles Bragard spiegano che hanno già sperimentato, con generosità,
esperienze simili. Come l'anno scorso, quando avevano preparato una cena per
le persone senza dimora in una parrocchia di New York.
Lèa e
Giovanni, per meglio discutere di questa possibilità hanno così accompagnato i
due illustri cuochi lungo il Decumano, raggiungendo il particolare padiglione
del Principato di Monaco, quel giorno in festa. Un padiglione realizzato al 70%
in materiali riciclabili e ricoperto per il 50% di verde, frutto di una
riflessione sull'ecologia, il riciclo e il riutilizzo, che, al termine di Expo,
diventerà un centro di formazione per la Croce Rossa Monegasca.
In questa
bella giornata ricca di celebrazioni e festeggiamenti, l'attenzione era tutta
sul Principe di Monaco che ha ricordato alcuni aspetti importanti della
manifestazione Expo: “Expo Milano 2015 sta portando avanti un messaggio forte,
affrontando con efficacia i problemi legati all'alimentazione e all'ambiente.
Occorre collaborare a livello internazionale per cercare soluzioni condivise
che possano portare a un reale cambiamento. In questo mondo siamo ormai tutti
strettamente legati gli uni agli altri, perché siamo sempre più consapevoli che
le nostre azioni hanno conseguenze globali” – ha affermato il Principe Alberto
II.
“Expo 2015
aiuterà il mondo ad affrontare i problemi globali” – ha detto con convinzione
il sovrano, nella giornata nazionale del Principato di Monaco. In
particolare... “Expo 2015 ci fa riflettere sul tema alimentare”.
Nel clima di
festa, Lèa e Giovanni hanno incontrato Philippe Joannès, lo chef del ristorante
del padiglione del Principato di Monaco, che si è mostrato molto interessato
alla raccolta delle eccedenze per il Refettorio Ambrosiano e ha chiesto di
avere i contatti per conferirvi anche gli avanzi del suo padiglione.
Nella speranza
che si possa organizzare una giornata in cui anche gli chef del Principato di
Monaco possano trasformare in piatti di alta cucina, grazie al talento e alla
creatività, ciò che sarebbe destinato a essere gettato via, a favore delle
persone in difficoltà... non possiamo che sorridere al pensiero che, come lo
chef Bottura e molti altri, anche questi illustri chef vogliano restituire così
un po' del loro successo, prestandosi per un'iniziativa di solidarietà.
Ricordando le “anime fragili” ancora così numerose nella nostra città di
Milano, ancora affamate di un po' di pane e dignità.
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