giovedì 11 giugno 2015

Un futuro per l'Africa. Racconti da #Expo

Palazzo Italia, un'architettura-scultura ispirata a una 'foresta urbana' nella sua particolare tessitura di linee bianche, si trova su uno dei quattro punti cardinali, quello nord, e per posizione e architettura costituisce l'elemento di spicco di tutto il Cardo. E proprio Palazzo Italia è stato scelto come sede di un importante meeting per cui, per tre giorni, dall'8 al 10 giugno, si sono riuniti i ministri degli Affari Esteri e gli alti funzionari dei Paesi africani meno sviluppati.



Expo 2015 è il luogo giusto per incoraggiare il dibattito sul futuro del nostro Pianeta e in particolare dei Paesi in via di Sviluppo” - ha affermato il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Paolo Gentiloni nel suo discorso d’apertura. “Occorre sradicare - ha proseguito il Ministro - la povertà di certi Paesi africani. Questo è un punto centrale dello sforzo comune che l'Italia sta facendo insieme alle Nazioni Unite. Servono politiche di sviluppo che tengano conto del rispetto dei diritti umani”.

Questi obiettivi si inseriscono in un contesto incoraggiante, che negli ultimi tre anni ha visto tutti gli indici di sviluppo finanziario e umano di questi Paesi in miglioramento, secondo il report di marzo della Commissione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Umano. Nonostante alcuni aspetti positivi però permangono per diversi Paesi africani alcune criticità: un tenore di vita e un indice di sviluppo umano basso e povertà diffusa. Non poteva quindi mancare in occasione di Expo un serio dibattito sul futuro dei Paesi africani in via di sviluppo.

Paolo Gentiloni, nel corso della Conferenza delle Nazioni Unite, ha indicato il cibo e l'energia come “i due fattori fondamentali per la lotta alla povertà", ma bisogna anche puntare "sui giovani" per aiutare i paesi più poveri dell'Africa ad abbandonare la loro condizione entro il 2020. In Africa, dice Gentiloni, quelle comprese "tra i 10 e i 24 anni sono 1,8 miliardi di persone, bisogna investire su di loro".

Il ministro ha sottolineato inoltre come i Paesi sottosviluppati siano "centrali nella elaborazione di qualsiasi strategia globale per uno sviluppo sostenibile" e per questo ritiene che sia ormai il momento "di definire una nuova agenda di sviluppo". 
L'Esposizione Universale è "l'occasione ideale per avviare programmi concreti", dice Gentiloni.

"L'Italia - spiega - è pronta a condividere la sua esperienza, per arrivare in pochi mesi a definire una nuova cornice di cooperazione internazionale", anche grazie alle oltre 100 missioni del Paese in Africa per sostenere l'agricoltura e aiutare la condizione delle donne.

Parole e promesse non bastano. Il futuro dell'Africa dipende anche da noi. I tre giorni programmati per la Conferenza si sono rivelati decisivi per trovare azioni concrete, misure e soluzioni condivise in grado di rilanciare le realtà meno evolute del continente africano.

E' necessario che in questi Paesi - ha concluso il Ministro degli Affari Esteri del Benin Nassirou Bako Arifari - sia garantito l'accesso alle energie, anche rinnovabili, alle tecnologie, a strumenti finanziari e assicurativi ma soprattutto a un'alimentazione sana e sostenibile”.

Letizia Gualdoni, 
volontaria in servizio civile a EXPO2015 presso l'Edicola di Caritas Ambrosiana

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