Le giornate qui a Haiti corrono
veloci, me ne rendo conto spesso.
Corre il tempo quando attorno a
te hai centinaia di bambini che, nonostante le tante difficoltà di questo
contesto, sono sempre e comunque bambini: gioiosi, furbi, sempre pronti a farti
mettere in gioco, tu e il tuo punto di vista così diverso; sempre pronti a fare
caos, bisticciare, scherzare.
Corre il tempo quando attorno a
te hai decine di giovani animatori, appena o non ancora diciottenni, con i
quali confrontarsi, con i quali divertirsi. Corre veloce il tempo quando
attorno a te hai decine di giovani animatori, molti dei quali vivono problemi
con i quali non ho mai dovuto scontrarmi prima, nella mia quotidianità
italiana.
Corre il tempo in una città, Port
au Prince, così caotica nel suo traffico, con la musica per strada, clacson
instancabili, pedoni che attraversano da ogni dove, tap tap carichi di giovani
studenti .
Corre il tempo nei miei week end,
che cerco di passare dedicando dei momenti anche me, solo, a riflettere, pensare.
Corre il tempo ad Haiti, anche se
il caldo umido di questi giorni, alle volte rallenta ogni tuo movimento e ti
invita a fare tutto più lentamente.
Corre il tempo, ma trovo come
ogni minuto sia davvero denso di emozioni,
sentimenti, paure, gioie e riflessioni.
Corre il tempo e a volte mi
piacerebbe fermarlo, altre no. Ma ad Haiti sto anche scoprendo e comprendendo
sempre più come sia fondamentale camminare il proprio sentiero, senza troppe
preoccupazioni, accettare ciò che viene e cercare davvero, sempre, di portare
positività e gioia nei confronti di chi incontri. Nonostante il contesto
attorno a te. Nonostante tutto.
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