Rientrato a Milano. Come stai? Come è andata? Tutto bene,
grazie. Piaciuto? Sì, molto.
Vorrei dire qualcosa di più ma come si fa a riassumere tutto
un anno in un colloquio da saluto? Ed è difficile anche in un dialogo non da
saluto, ad essere sinceri.
Sorgono domande spontanee su quest’anno, di cosa è stato e,
soprattutto, di cosa resterà. Il momento emozionante della partenza, i saluti
che al momento sembrano addii ma che, in realtà, sono solo degli arrivederci.
Tutti i momenti, le conoscenze, le avventure e disavventure. I momenti belli e
quelli difficili, le parole, i gesti, le attenzioni e tutto quello che ne
consegue.
Non so darmi una risposta e non so nemmeno quali domande
pormi, adesso. È un momento di transizione, un groviglio di emozioni da
sciogliere. Cosa resterà di quest’anno?
Difficile immaginarlo e, ancora di più, dirlo. Per questo ho
scelto di farmi aiutare da una canzone che ha accompagnato il mio ultimo
periodo in Moldova, la quale, in parte, rende molto bene il caos di sensazioni
ed emozioni che in questo momento provo. Lascio a lei questo difficile compito…per
ora.
Cosa resterà – Bassi
Maestro
Metà rapper, metà uomo
cosa resterà della mia storia e di ciò che bramo
vivo parte delle mie giornate immerso dentro uno scenario che
mi fa da pavimento e da soffitto stretto dentro me stesso resto ironico
senza un rammarico
tengo gli occhi saldi sopra il monitor
corico sulla mia branda ogni punto di domanda
segno appuntamenti sull'agenda
fiducioso ma inconsapevole
capo famiglia ineccepibile o spregevole all'inverosimile
con la scusa di essere in partenza, saranno ormai dieci anni
che accumulano esperienza
faccio a pugni come Rocky per difendere la tesi che gli
esami rimasti non sono così pochi
fermo l'immagine per chi dopo di me verrà.
Rit.
Cosa resterà della gente che mi è stata accanto
delle amicizie a cui più tengo
del tempo che ho trascorso
la strada che ho percorso per arrivare a tutto questo
cosa resterà di quello che ho vissuto
di quello che ho creato
delle cose per le quali ho faticato
forse solo poco ma voglio ricordarlo.
Anni come giorni volano
buoni propositi che riaffiorano a contatto col mondo
svaniscono
dall'inizio dei novanta, quello che mi sono concesso non
sempre è stato per merito di me stesso
mille tentativi
lavori di squadra e progetti da solista tuttora vivi
schermi interminabili e visioni appassionate
la semplice bellezza di Bologna e delle sue serate
nel tentativo di mantenere il resto del mio mondo vivo
chiedi a Garzon se sono un buon amico
mi sono accorto subito constatare che le cose possono
cambiare è inutile ed in fondo è stupido
vivo e vegeto, spesso attonito
per ogni attrito provo un senso fisico di scomodo
guardo avanti, provo ad immaginarmi quello che sarà.
Rit.
Cosa resterà della gente che mi è stata accanto
delle amicizie a cui più tengo
del tempo che ho trascorso
la strada che ho percorso per arrivare a tutto questo
cosa resterà di quello che ho vissuto
di quello che ho creato
delle cose per le quali ho faticato
forse solo poco ma voglio ricordarlo.
Mi vedo grande con da parte soddisfazioni e pace
milioni di serate strapagate
costate su una brace
raduno intorno ad un tavolo gli amori di una vita, prima che
mi mandi al diavolo
calici di rosso della mia cantina per una foto di gruppo
definitiva
le immagini da copertina lasciano posto alla mia alternativa
quando deciderò della mia vita
esercizi di stile facce note con un futuro breve ma ricco di
prospettive
chi vivrà verrà, vedrà, saprà.
Rit.
Cosa resterà della gente che mi è stata accanto
delle amicizie a cui più tengo
del tempo che ho trascorso
la strada che ho percorso per arrivare a tutto questo
cosa resterà di quello che ho vissuto
di quello che ho creato
delle cose per le quali ho faticato
forse solo poco ma voglio ricordarlo.
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