venerdì 2 settembre 2016

Marocco: SCONFINARE DENTRO E FUORI DI SE' _ Parole di un diario di bordo





SCONFINARE per TROVARE                                                                                  4.08.2016
SCONFINARE per SCOPRIRSI
SCONFINARE verso GLI ALTRI
SCONFINARE senza LINEE
Un viaggio attraverso le affascinanti terre del Marocco, il cuore aperto per ricevere il mondo e lasciarsi sconvolgere.
Così il 31.07.2016 si parte destinazione Tanger



I miei compagni di viaggio; persone che mi piace definire colorate, sorriso sulle labbra e quel luccichio negli occhi di chi ha sogni da inseguire.
Non sarà un caso ma come loro anche la nostra prima “casa” dove dormiremo per tre notti ha un aspetto colorato.

E’ nella storica Tangeri con le sue sfaccettature a metà tra antico e nuovo che iniziamo a immergerci nella cultura araba senza lasciarci intimorire da ciò che può sembrarci diverso.
Inizia qui la nostra settimana MIGRANTE; inizia tra le vie della medina, le bancarelle del souq, i colorati djellaba, il profumo di spezie e thè alla menta, il sapore di cous-cous e tajin e le parole di alcune prime testimonianze.



E’ così che Inma, responsabile del TAM (accoglienza migranti Tangeri), ci introduce la realtà di coloro che partono e arrivano a Tangeri, Ceuta o Melilla pronti a rischiare il tutto per sconfinare, determinati a varcare le soglie dell’Europa.


Non sarà di certo una linea, un filo spinato che divide un confine e che può ferirti la pelle e non solo, ma neppure la violenza delle guardie, l’indifferenza di molti o l’ingiustizia di chi redige diritti senza poi rispettarli a fermare la determinazione di uomini e donne pronte a partire verso una vita migliore,
Questi centri li accolgono, sono persone prima che migranti e si investe con loro su loro stessi, si accompagnano nel cammino per dar loro un futuro migliore e tutto ciò in un clima di integrazione.

LINEE…
 Ed è nel viaggio verso Ceuta che inizio a sentire forte e scorgere le prime linee;
·        Una lunga linea è la strada tortuosa che ci porta verso il confine

·        E’ una linea gli 8 km di filo spinato che circonda quella terra di mezzo e terra di nessuno, forse Africa, forse Europa.

·        E’ una linea, la striscia di mare, quella dello stretto di Gibilterra che tanti migranti provano a percorrere per arrivare in Europa; acqua madre a cui troppe volte ritornano i suoi figli.

·        E’ una linea, un filo sottile di contraddizioni; un’Europa che pende come un funambolo tra l’essere colpevole, finanziando la costruzione di nuovi muri e contemporaneamente nuovi centri d’accoglienza per migranti; ironico no?

·        E’ una linea il confine di Ceuta, apparente pace, questo è quello che scorgiamo dall’alto, seduti su un muretto di uno squallido parcheggio, pur sapendo che i boschi che ci attorniano sono pieni di persone che vivono così, tra le linee di rami e radici di alberi pronti a pensare alla prossima fuga, alla prossima marcia di quel paio di giorni senza cibo, riposo e acqua per l’ennesimo tentativo di oltrepassare quel filo: “UNA FORZA NELLA VITA E UNA FEDE TANTO GRANDE LI ACCOMPAGNA

 
                                                           
·        Ma le linee più difficili da tagliare, le più aguzze da superare sono quelle che stanno dentro di noi, linee di indifferenza, ostacoli che limitano noi stessi.

Ma c’è chi queste linee le abbatte tutte, come le piccole sorelle di Gesù che con il loro impegno di carità, vivendo con le minoranze sono arrivate nel cuore di Ceuta a difendere in silenzio coloro che soffrono di più: “QUANDO TOCCHI CON MANO UNA REALTA’ ECCO CHE ALLORA NON PUOI PIU’ SFUGGIRNE”, ecco che allora varcare quella linea dell’indifferenza diventa ancora più scomodo, ma c’è chi come loro non si lascia paralizzare da ciò che non conosce.



“CIAO” = IO TI RICONOSCO COME PERSONA
Ecco come accolgono uomini e donne – “Quando si sfiora e si entra nel mondo dell’altro non si sa mai dove porterà.”
Accogliere l’altro, e sono proprio persone come Gloria, Luigina, Monica (responsabile del CAM a Rabat); donne che hanno fatto dell’aiuto verso l’altro la propria missione di vita: “PER AMARE ANCHE QUELLO CHE NON POSSIAMO ACCETTARE, PER AMARE QUELLO CHE NON E’ AMABILE, ANCHE QUELLO CHE PARE RIFIUTARSI ALL’AMORE, POICHE’ DIETRO OGNI VOLTO, SOTTO OGNI CUORE C’E’ UNA GRANDE SETE D’AMORE, LA SOLA CERTEZZA CHE NON TEME CONFRONTI, LA SOLA CHE BASTA PER IMPEGNARCI PERDUTAMENTE”
Vite diverse donate per gli altri!

8.08.2016

Ed è lungo il viaggio verso Midelt, attraverso i tornanti e i paesaggi bruciati dal sole che tiro le fila su cosa è stato essere migrante, perché migrante lo sono anch’ io in questa terra straniera:
·        Migrare è essermi sentita spaesata inizialmente, una lingua, un insieme di suoni sconosciuti: come fare a comunicare? Come fare a farmi capire?

·        Migrare per me è essere osservata e osservare; curiosità! Forse a volte un po’ di diffidenza.

·        Migrare per me è superare le mie linee, i miei limiti, scoprirsi un po’ di più

·        Migrare per me è non riuscire a trovare parole di fronte a tanta confusione e ingiustizia e rimanere senza parole di fronte alla meraviglia e Bellezza di altri; antitesi DISARMANTE!

·        Migrare è ricevere una carezza sulla spalla da una mano da un colore diverso dal mio; è ricevere un benvenuto da occhi sorridenti

·        Migrare è condivisione con i miei compagni di viaggio

·        Migrare è sconfinare per ritrovarsi, quando i conflitti dentro e fuori di te sono insostenibili per rimanere fermo

·        Migrare è un sogno, un piccolo passo verso ciò che inseguo

·        Migrare è un diritto; “LIBERTA’ DI MIGRARE, DIRITTO DI RESTARE, COME ANDATA, COME RITORNO, COME ANDATA SENZA RITORNO, COME ANDATA CON RITORNO


[...]

Un cantiere particolare questo è stato, un cantiere itinerante, un cantiere fatto di molte parole e pensieri, un cantiere fra la gente.
Un cantiere che mi ha lasciato una voglia di far di più, di mettere le mani più a fondo, ancora e ancora.
Non ci sono limiti nello sconfinare e le strade sono di fronte a me, sta a me scegliere come percorrerle, sta a me mettermi in viaggio verso la mia meta.
E se anche in viaggio ci sono già, tantissimo ho ancora da viaggiare…



Volevo dedicare queste lunghe parole ai miei compagni di viaggio.
Ad ognuno di voi ho associato un piccolo ingrediente del viaggio che voglio dedicarvi:


Michi – Le Spezie:
 Bella, di una bellezza straniera, unica, come le spezie il cui profumo ricordano paesi lontani.
 Attenta nei confronti dell’altro e del diverso e con la tua tenacia e forza aggiungi quel pizzico indispensabile nel gruppo.



Franci – pallone da calcio:
E’ così che subito ti sei fatta riconoscere, scambiando un paio di palleggi con dei bambini a Tangeri al tramonto, da lì si inizia a scorgere la tua energia devastante, la tua dote nell’entrare nel mondo dell’altro abbattendo ogni muro… a volte le parole non servono.
Diretta; travolge e si lascia travolgere e sconvolgere




Sere – vento:
E’ dopo la compieta della prima sera a Midelt che usciamo all’aperto e siamo abbracciati da un venticello.
Ecco che in quel momento ho associato quel vento ai tuoi pensieri, che avvolgono i tuoi profondi occhi verdi nel momento in cui si perdono nel vuoto, quei pensieri preziosi che hai condiviso con me e con noi e che hanno arricchito ogni nostra riflessione,


Stef- colori del Marocco:
E’ così Stef che ti vedo, una persona colorata, sorridente, che sa scorgere il bello e l’allegro della vita e lo trasmette agli altri.
Dolcezza verso di me e tenerezza con i bimbi, che difatti ti hanno amata fin da subito.

 
  
Cate- incisioni:
Come le numerose incisioni e disegni che abbiamo trovato intagliate nelle mosche o su qualche parete, precise e armoniose, come la precisione che ti caratterizza e che nel complesso crea un’immagine armoniosa, raffinata… Saggezza; come le incisioni che ricordano la mano sapiente del tempo.

Fefa-bazar:
E’ nei bazar, durante le contrattazioni che esce l’anima più chiacchierina e sociale della Fefa. Perché la nostra Fefa è così, sempre sorridente come quei venditori che ti invitano nel proprio negozio, è così che ti interessi dell’altro facendo trapelare la tua gioia nella vita.
Come in un bazar in te si respira l’aria di mondo e di ricchezza; come lo sono le tue risorse, i tuoi interessi e te stessa.


Dade – pane:
Ho pensato inizialmente ad associarti al profumo del burro, ma sicuramente il pane si addice di più, quell’elemento che fa sempre sentire a casa e che per primo viene spezzato e condiviso; ecco che Dade sai accogliere, ci fai sentire a casa e condividi con noi la tua esperienza e te stesso.
PRESENTE… come quel pezzo di pane che non manca mai dal nostro tavolo


Don Luca- parole:
Parole cha abbiamo letto e abbiamo condiviso, ecco che proprio con esse ogni giorno ci accompagni con un pensiero, una riflessione, una battuta, mai banale… Parole vere che vivi nel quotidiano, e questo viverle giorno per giorno le rendono forti e incisive, lasciandoci trapelare quello spiraglio della tua profondità.


Simo- cuoio:
Il colore del cuoio ti caratterizza, come anche la passione che hai per esso. Come con il cuoio ecco che ti piace sporcarti le mani, ti piace non rimanere indifferente ma interessarti del mondo.


Richi- strada:
Ultimo, non per meno importanza, anzi, la nostra guida che ci ha sempre accompagnato lungo le moltissime strade che abbiamo percorso, guida nei nostri momenti di riflessione e condivisione.
… Strada… è dove macini e macini passi, nel mondo, dentro di te, non smettendo di camminare, non saziandoti mai, alla ricerca sempre di qualcosa di nuovo e profondo… trovando sempre spazio per l’altro, per chi è a bordo strada o per chi viaggia con te.


Per finire; tante sono state le volte in cui sono stata in silenzio, strano per me, non è mio solito non far sentire la mia voce; ma in questo viaggio ho ascoltato tanto, ho sentito, senza riuscire troppe volte a trovare quelle parole che volevo dire.
A volte non mi è facile formulare bene i miei pensieri, ma dopo tanti momenti di condivisione e di vivere quotidiano volevo lasciarvi qualcosina in più di me come voi lo avete lasciato in me.

Bea

2 commenti:

  1. Complimenti Bea per le tue parole e il tuo modo metaforico di raccontarti e raccontare, per la capacità di ascolto e di osservazione di ciò e di chi ti sta intorno, compresi i tuoi compagni di viaggio, dei quali sai cogliere i tratti essenziali e che descrivi in modo del tutto originale e ammirevole

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  2. Complimenti Bea per la tua capacità di raccontarti e di raccontare, per la capacità di ascolto e di osservazione di ciò e di chi ti sta intorno, compresi i tuoi compagni di viaggio, dei quali hai saputo cogliere i tratti essenziali che descrivi in modo del tutto originale e accattivante

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