“Ci sono periodi in cui il tempo è una tartaruga sulla sabbia. Altri in cui è un ghepardo nella savana, sempre pronto a divorarti la vita”. (Mio fratello rincorre i dinosauri, Giacomo Mazzariol,
The Simple Interview https://www.youtube.com/watch?v=0v8twxPsszY)
Il tempo prima e durante i cantieri scorre in un modo tutto
suo: prima perché non vedi l’ora di partire, conti i giorni, le ore, i minuti
ma la data della partenza sembra non arrivare mai; per poi trovarti gli ultimi
giorni a compare zaino, scarpe e altre cose che mancano prettamente materiali,
perché, invece, con la testa, il cuore, i piedi sei già sulla soglia di casa
metà dentro e metà fuori per correre in aeroporto e iniziare questa nuova
grande avventura.
l’acqua tra le mani; ti ambienti perché cominci a capire come funzionano le cose e già sei lì che devi tornare a casa. Ogni giorno si vive al pieno, si vive al meglio riempiendo ogni parte di te di voci, sguardi, attività, di testimonianze che raccontano una vita intera…
però sembra non bastare mai.
Il problema del passare del tempo è che arriva la fatidica data del ritorno, e
questo fa nascere un’altra serie di domande, altri tormentoni che ti canti da
solo nella testa: il mio in questi giorni è “vivere in una bolla”.
Ecco la definizione
di quello che sto passando da quando sono tornata.
È una bolla che mi circonda completamente, trasparente abbastanza per non
inciampare nei miei stessi piedi, spessa per non far né uscire né entrare
sensazioni, emozioni che potrebbero intaccarmi.
Vivo in una bolla perché tornata dal Marocco mi sono dovuta catapultare
nuovamente nella vita di tutti i giorni: università, amici, famiglia, treno,
libri e la lista potrebbe andare avanti.
Il mio metodo però non funziona molto bene, ha una falla: ogni tanto si apre un
piccolo spiraglio nella mia bolla e i colori, i volti, i paesaggi, le
sensazioni e anche qui la lista va avanti (più lunga e composta da punti più
belli di quella di prima) entrano nel mio piccolo spazio e così vanno a
sostituirla avvolgendomi completamente, quasi da farmi estraniare dalla realtà.
Prima o poi scoppierà del tutto la mia bolla. E la domanda che mi faccio é: sono pronta?
Stefania
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