martedì 6 novembre 2007

colazione da Gemini

mentre i nostri cari kenioti piantano grano a piedi scalzi, paolo rimane fuori dalla “disco più in” di addis con un rotolo di carta igienica e i boliviani si mangiano i manicaretti della nonna luisa..e dal nicaragua tutto tace..la fra che non si ammazza certo di lavoro decide che forse non è più il caso di andare in giro con le scarpe rattoppate e piena di fiducia si avventura in città..

la prima tappa è stata il mercato...beh sì un po' mi sono persa però ho anche scoperto che quelle scarpe col taccone e la punta lunghissima che qui hanno praticamente tutti e che io vorrei provare sono quasi passate di moda così un po' rattristata mi sono spostata sulla via principale dove ogni centimetro quatrato compresi i marciapiedi è ricoperto di negozi di tutti i tipi aperti praticamente sempre..quindi mi sono detta vuoi vedere che non le trovi le scarpine lì??

mi stupisce come possano esistere tanti negozi che vendono le stesse cose precise identiche, mi stupisce che le cose di “qualità” vengano dall'Italia e mi vergogno che per un paio di scarpe che da noi costerebbero 100 euro qua se ne chiedono almeno 150, per un cappotto invece 600..peccato che gli stipendi siano un decimo di quelli italiani.. mi stupisce soprattutto come i prezzi siano proibitivi per molti (anche per me!) e bassi per pochi altri che invece potrebbero comprarsi tutto..

e poi all'improvviso è arrivato babbo natale..sì sì proprio lui quello con la barba e il vestitone rosso quello che beve la famosa bibita con le bollicine..beh in questo non voglio essere polemica però immaginate la mia faccia quando il 3 di novembre mi sono girata e ho visto un negozio pieno di babbi natali...non me lo aspettavo mica io!

Ma non divaghiamo torniamo alle scarpine..ad un certo punto sono entrata in un portone che sembrava l'ingresso di un negozietto e invece dentro era una cosa gigantesca pieno di banchetti tipo al mercato...Gemini si chiama..

allora un po' timorosa ma curiosissima mi ci sono avventurata ed ad un certo punto ho anche cercato di comprare qualcosa sofderando le uniche quattro parole di romeno imparate..solo che lì mica parlano tutti russo??? ohi ohi!

Ma io non mi sono fatta prendere dal panico e volevo portare avanti la mia missione..fino a che nell'ennesimo banchetto di scarpe alzo la testa e trovo un sacco di lampadari..che chiaramente non potevano essere lì solo di bellezza..scarpe e lampadari...allora ho capito che questa città non può fare altro che stupire..

poi stremata dalla giornatina sono tornata a casa..del pullman vi racconto la prossima volta..

Sabato magari con un dizionario russo-italiano ritento lo shopping non si sa mai che trovo il lampadario che mi piace!!

fra

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