sabato 12 novembre 2016

Il quotidiano sfida

Grinta. Questa parola riassume il giusto stato d'animo con cui ci sembrava necessario partire. Dovevamo iniziare questa avventura con carica e coraggio perché le sfide che avremmo affrontato ne avrebbero richiesto parecchio. Pensavamo ai numerosi ostacoli che avremmo incontrato sul nostro cammino: una nuova lingua da imparare, un contesto socio-culturale diverso da comprendere e in cui ambientarsi, una nuova realtà lavorativa in cui inserirsi. Immaginavamo la fatica nel trovare attività da fare con le adolescenti e con le ragazze madri, la pazienza nel costruire rapporti, il rischio di qualche aspettativa delusa. Tutte sfide degne solo dei più valorosi. Eppure come spesso accade, la vita ti riserva delle sorprese, infrangendo le seppur elevate immagini che ti eri costruito. Le lotte che ci sono state chieste qui, nei primi giorni dal nostro arrivo a Chisinau, non hanno avuto a che fare con nobili cause ed intenti. Una coppia di vicini di casa rumorosi, che ogni mattina alle cinque, se eravamo fortunate alle sei, ti tiravano giù dal letto con grida e sfuriate poco confacenti anche agli sposi più scontrosi. Un brutto incidente capitato alla mia compagna Jessica, quasi investita da un autista mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali. La pazienza nel sopportare la maleducazione dei vicini e qualche ora di sonno arretrato, la fatica nelle limitazioni e nelle difficoltà che un infortunio ti procura, l'impotenza di fronte a una realtà che non puoi del tutto controllare; queste sono le sfide più ardue che sono chieste a me e a Jessica. Così ci troviamo a farci forza e coraggio nell'andare a fare la spesa, nel prendere l'autobus, nel salire su marciapiedi alti privi di rampe con le stampelle, nelle mille insidie che questa città riserva a chi ha una disabilità; nella paura di attraversare strade poco illuminate, in cui sfrecciano macchine dall'andamento un po' spericolato e in cui dunque il pedone non ha vita facile. Così mi viene in mente un'espressione di una canzone di Giò Sada, cantante che, da fissata di X Factor quale sono, conosco bene: le sfide più ostiche che la vita spesso ci pone dinanzi sono le nostre "battaglie normali".


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